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25/05/2022 10:00:00

Falcone, Dell'Utri, Cuffaro e il consiglio comunale di Marsala

Assemblea consiliare di Marsala del 23 maggio. Il presidente dell'assise E. Sturiano ricorda Giovanni Falcone nel trentennale del suo omicidio. Loda le capacità innovative d'investigazione del magistrato e menziona le sue creature: DIA,DDA e procura nazionale antimafia. "Il nostro impegno è tenere viva la memoria di Falcone e tramandare alle nuove generazioni il suo impegno morale e civile".

Rammenta P.Borsellino e tutte le vittime di mafia: forze dell'ordine, politici, giornalisti, imprenditori, e anche cittadini. Interviene Ferrantelli per il quale Giovanni non ha avuto solo il merito di reprimere la mafia, ma di tentare di prevenirla attraverso la cultura, l'istruzione e il lavoro perché in tal modo si sopprime il fenomeno mafioso. P.Cavasino, è sua l'idea e la voce tradisce l'emozione, rimembra che il 31 maggio alla presenza della prof.ssa Maria Falcone, che nella mattinata all'albero dedicato a Giovanni a Palermo ridà appuntamento per gioire quando verrà catturato M. M. Denaro a sala delle Lapidi verrà attribuita al fratello la cittadinanza onoraria di Marsala.

Veemente è Passalacqua quando afferma che: "tutta Italia commemora i nostri eroi, ma noi siamo classe politica e dobbiamo essere consequenziali e utilizzare parole di gratitudine è un esercizio semplice banale e anche gratuito, dopo 30 anni la verità su Falcone e Borsellino non si conosce e finché nell'aula non si prenderanno le distanze da soggetti condannati per mafia-Cuffaro e Dell'Utri- che non sono imprescindibili per la politica siciliana, si farà solo retorica ". Per l'amministrazione prende parola l'avvocato Milazzo e lo scivolone è dietro l'angolo. Per lui non sono stati 30anni inutili, si deve continuare a diffondere l'educazione antimafia. Rivolto a Passalacqua dichiara di prendere le distanze da alcuni personaggi, lungi da lui condividere le loro posizioni. E adesso la buccia di banana; da operatore della legge afferma che necessita distinguere tra morale e diritto, la pena nel nostro ordinamento è rieducativa non solo afflittiva e bisogna prenderne atto, diversamente l'etica deve saper discernere e allontanarsi da certi elementi. Personalmente ho coscienza che Dell'Utri e Cuffaro hanno l'interdizione perpetua dai pubblici uffici e trattasi sempre di diritto, evidentemente nell'irrogare la pena accessoria l'hanno ritenuta utile socialmente come professava Cesare Beccaria. Tanto basta e avanza, tutto il resto è noia, Califano docet.

Vittorio Alfieri