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19/06/2021 10:05:00

Fusione Trapani-Erice. Dibattito sempre aperto e prime scintille

 Dibattito sempre aperto a Trapani ed Erice sulla questione della fusione tra i due Comuni. Il Comitato per la fusione respinge ancora una volta le voci su una eventuale attività politica, e ci sono degli screzi a distanza con l'associazione Fronte Comune. Nel frattempo prende anche posizione il Pd, che non è d'accordo alla fusione.


 La mission del Comitato “Trapani ed Erice una città”, la sola che ha mosso centinaia di cittadini trapanesi ed ericini a condividerne l’iniziativa ed un pugno di essi a costituirne il direttivo, era, è, e rimarrà la fusione dei comuni di Trapani ed Erice.
Una puntualizzazione che arriva “affinché non si ingeneri confusione su parallele azioni politiche da parte di componenti di altri comitati per tramite di associazioni e gruppi politici già presenti sul territorio”.
È noto infatti che l’associazione Fronte Comune ha presentato richiesta di chiarimenti all’amministrazione comunale di Trapani sulla mancata riscossione Tari e, soprattutto, è noto che ne sono componenti Giuseppe Caradonna, Marcello Maltese, Silvana Catalano, e Vincenzo Maltese, attivi anche nel “Comitato per la rettifica dei confini fra Trapani ed Erice”, con il quale questo comitato ha siglato un patto federativo a partire dal comune obiettivo di regolare i confini tra i due comuni”.
“Pur rispettando le iniziative della associazione e dei suoi singoli componenti, il Comitato “Trapani ed Erice una città” non ne condivide l’opportunità, perché rischiano di tradursi in azioni di “opposizione dall’esterno” ora al sindaco Giacomo Tranchida, ora alla sindaca Daniela Toscano. Il Comitato “Trapani ed Erice una città”, al contrario, ritiene che si debbano concentrare lavoro, attenzione ed energie sull’unico obiettivo della regolazione dei confini, e per quel che ci riguarda della fusione” si legge nella nota del Comitato.
Nel dibattito sui confini e unione fra Trapani ed Erice si inserisce anche il Pd Ericino, con un documento in cui prova a chiarire la sua posizione.

“Noi riteniamo che, innanzitutto, sia nell’interesse della comunità Ericina far sì che si continui il lavoro dell’Amministrazione Toscano e che si portino a termine i numerosi progetti in essere ed in programma per il prossimo futuro (ved. si approvazione del piano triennale delle opere pubbliche ed altro)” precisa il Pd.
“Riteniamo che riuscire a programmare e pianificare uno sviluppo sostenibile in un periodo così difficile come quello che stiamo affrontando causa pandemia, sia prioritario, per essere pronti a cogliere le nuove politiche di sviluppo previste nelle direttive del Recovery Fund, emanate dalla Comunità Europea che prevedono di innescare al più presto un processo di ripresa economica e sociale dei territori”.
Per il Pd, insomma, non è favorevole alla fusione tra i due Comuni.
“La nostra risposta non può essere certo quella che si è delineata ultimamente nelle discussioni su annessioni e nuovi confini. Siamo chiamati, anche per la responsabilità di governo che ricopriamo, a delineare una proposta che rispecchi le reali necessità del territorio e le aspettative dei cittadini. Negli ultimi anni, causa l’austerity, abbiamo dovuto attuare spesso la necessità di razionalizzare i costi, con difficoltà a potenziare i servizi” aggiunge il documento.
Per Il Pd bisogna concentrarsi sui fondi che arriveranno con il Piano Nazionale di Ripresa e resilienza. “Oggi, dobbiamo avere la lungimiranza ed il coraggio di pensare e di agire come rappresentanti di un Territorio che aspira ad essere protagonista agganciandosi, con un progetto unitario e condiviso, al Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. Siamo convinti che ciò potrà avvenire attraverso un piano di coordinamento che faccia capo all’Ente Territoriale dei Liberi Consorzi dei Comuni, da attivare al più presto attraverso l’Assemblea dei Sindaci e che abbia per oggetto “ l’AREA VASTA””.
Erice potrebbe diventare la nuova periferia della città di Trapani e tantomeno non possiamo confrontare le bollette della Tari per contare i pochi Euro di differenza.
“La differenza oggi sta nel cogliere le opportunità di finanziamenti che arrivano sempre meno da Enti superiori (Regione e Governo Nazionale) e sempre più dalla Comunità Europea che non guarda se una città ha 60 mila abitanti oppure 85mila, guarda alla fattibilità dei progetti presentati e sotto questo punto di vista l’Amministrazione Ericina ha svolto un’importante lavoro che ha prodotto ottimi risultati in diversi settori, scuole, servizi sociali, aree sportive, raccolta differenziata, viabilità, manutenzioni e sistemazioni ambientali, beni culturali, solo per indicare i principali” aggiunge il documento.
Ecco il messaggio da trasmettere per il Pd: “il Territorio Ericino, con una storia e cultura millenaria, ricco di risorse naturalistiche-ambientali, storiche-architettoniche, etnico-antropologiche, deve dare ai propri figli una prospettiva certa di futuro e far sì che essi possano costruire il proprio avvenire qui, nel luogo in cui sono nati, partecipando, da protagonisti, al processo innovativo che si attuerà nei prossimi anni e che deve camminare sulle gambe delle nuove generazioni.”