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18/11/2019 22:00:00

Ingroia: "Via d'Amelio strage di Stato, verità insabbiata per anni"

 L'unica certezza è che fu una “strage di Stato con un gravissimo depistaggio”. Lo dice l'ex Pm e oggi avvocato Antonio Ingroia, dopo la sentenza della Corte d'Assise d'Appello di Caltanissetta del processo di secondo grado Borsellino quater sulla Strage di via d'Amelio in cui morirono il giudice Paolo Borsellino e gli agenti della sua scorta.
Ingroia da Pm avviò quell'inchiesta sulla trattativa e dopo la sentenza interviene su quella che definisce “strage di Stato.


"E' un altro passo importante verso l'accertamento della verità - dice Ingroia all'Adnkronos -, una verità che arriva lenta e tardivamente perché lo Stato, con l'eccezione di pochi magistrati, ha fatto di più per insabbiare, deviare e nascondere la verità che per affermarla".
“Lo Stato italiano ha depistato, in modo massiccio e senza risparmiare uomini e mezzi, le indagini su uno dei suoi più fedeli servitori, mettendo in atto un tradimento che può avere solo una spiegazione: coprire se stesso".
"Nel caso della strage di via d'Amelio temo che non saranno individuati neanche tutti gli esecutori e neppure tutti gli organizzatori - conclude l'ex magistrato antimafia -. Il famoso uomo, probabilmente anche lui di Stato, che Spatuzza vide armeggiare intorno all'autobomba nei giorni in cui si preparava l'esplosivo, è uno degli esecutori e organizzatori dell'attentato che fino a oggi l'ha fatta franca e, temo, che la Procura di Caltanissetta sia molto lontana dalla verità su questo aspetto".