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22/09/2019 12:00:00

Manova finanziaria del Governo, spunta l'ipotesi di una tassa sui voli

Scuola, famiglia, sanità. A un mese dal varo della manovra è partita la corsa dei ministeri per trovare una collocazione, e fondi, per le proprie proposte. E il ministro dell'Istruzione, Lorenzo Fioramonti, per garantire più risorse al comparto dell'istruzione, fa di più, suggerendo coperture per circa due miliardi attraverso «microinterventi fiscali» che comprendono anche una mini-tassa sui voli aerei, un euro per chi viaggia in Italia e un euro e mezzo per chi va all'estero.

L'idea potrebbe anche rientrare sotto le iniziative green che il governo punta a proporre anche per spuntare nuova flessibilità da Bruxelles, ma, al momento, non sarebbe in realtà tra quelle prese in considerazione per finanziare la prossima legge di Bilancio. Che parte da un conto già salato, oltre trenta miliardi, solo per sterilizzare gli aumenti dell'Iva (23 miliardi), coprire le spese indifferibili (3-4 miliardi) e avviare il taglio del cuneo per irrobustire le buste paga dei lavoratori (finora si è parlato di un intervento minimo da cinque miliardi).

Per valutare gli effettivi margini l'esecutivo dovrà prima rivedere il quadro macroeconomico. Entro la fine della prossima settimana va presentata la nota di aggiornamento al Def (Documento di Economia e Finanza) nella quale molto probabilmente saranno dimezzate le stime di crescita: quest'anno l'asticella non dovrebbe andare oltre lo 0,1% (ad aprile era stato indicato lo 0,2%) e il prossimo anno il Pil tendenziale, cioè senza considerare gli effetti della manovra, dovrebbe essere abbassato dallo 0,8% allo 0,4%, in linea con le ultime previsioni internazionali. Di sicuro una mano la darà lo stop agli aumenti Iva (che potrebbero dare una spinta al Pil dello 0,3-0,4%), che saranno però come ogni anno bilanciati da effetti negativi di altri interventi di spesa.

La lista, intanto si allunga: dal nuovo fronte di Italia Viva la richiesta è quella di un nuovo «family act», che riordini gli aiuti alle famiglie in un assegno unico per i figli. Difficile che si riesca a impostare già per il 2020. Più facile che si cominci con l'azzeramento delle rette per gli asili nido, annunciato dal premier anche nel discorso di insediamento, che, secondo i primi calcoli, potrebbe richiedere 2-300 milioni.

Ci sono poi i tre miliardi chiesti da Fioramonti, uno per università e ricerca e altri due per dare cento euro al mese in più agli insegnanti. Per le coperture, oltre ai voli aerei il ministro M5S propone anche micro-prelievi sulle merendine e sulle bibite zuccherate. La via della sugar tax, però, era stata già tentata lo scorso anno, senza successo.

Sempre sul fronte pubblico, ci sarebbero anche da aumentare i fondi per il rinnovo dei contratti degli statali (a bilancio ci sono già 1,8 miliardi che, nei desiderata, si vorrebbero raddoppiare).

C'è poi il grande capitolo della sanità: il ministro Roberto Speranza, come il collega dell'Istruzione, punta a un aumento sostanzioso dei finanziamenti, da 2-3 miliardi. Ma si accontenterebbe anche di riuscire a recuperare i 6-700 milioni necessari ad abolire, dopo anni di annunci, il superticket su visite specialistiche e diagnostica.