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22/01/2019 06:00:00

Marsala, e il turismo. Poche idee, esotiche e confuse

 Da qualche giorno, nei siti e nei giornali internazionali, si parla spesso della Sicilia, che è oggetto di reportage per le sue bellezze, e in particolare di Sambuca di Sicilia. Il paese, in provincia di Agrigento, ha lanciato l'idea della vendita delle case ad un euro agli stranieri. Non è una novità. Lo hanno fatto prima Salemi e Gangi, se ricordo bene. Come facciamo a salvare il nostro centro storico che sta cadendo a pezzi, con il paese che si spopola? Vendiamo le case diroccate ad un euro, cifra simbolica, e obblighiamo chi compra alla ristrutturazione.

L'idea non è nuova. Eppure sta avendo un grande successo, con il Sindaco di Sambuca che dice di avere già 40mila richieste per informazioni.  Tutto esaurito, insomma. Poi, bisogna vedere se davvero chi vuole comprare, lo fa, e ristruttura. Ma per ora funziona. Perchè si parla comunque del paese, e il caso di Sambuca ci insegna come funzionano le cose per il turismo e lo sviluppo: si ha un'idea, anche non originalissima, si offre qualcosa, si individua il mercato, si cercano i mezzi per fare arrivare il messaggio a più persone del target individuato. Nel caso di Sambuca il settebello è stato un servizio della Cnn, ripreso poi a ruota da altre testate, perché quando una storia è buona, dopo il primo che la racconta tutti si fiondano.

Perché tiro fuori questa vicenda? Perchè, purtroppo, a Marsala, città dalle grandi potenzialità, che ha venti volte gli abitanti di Sambuca, facciamo l'opposto. O meglio, non facciamo nulla. C'è una grande mancanza che il Sindaco Alberto Di Girolamo ha consumato nei confronti della città: non abbiamo un assessore al turismo. Cioè uno che la mattina si sveglia con questa delega, e questo pensiero in testa. Vero è che abbiamo avuto assessori al turismo in città che hanno fatto più danno che altro. Ma il fatto che questa delega sia inserita con i "servizi cimiteriali" e lo sport è significativo: tutto ciò che riguarda il turismo a Marsala è affidato al caso, alle contingenze, al futuro di Birgi, a Ryanair.

Se avessimo un assessore al turismo degno di questo nome, ci avrebbe spiegato da un pezzo, con responsabilità, che quello dell'aeroporto di Birgi è per esempio un falso problema. Possiamo salvare l'aeroporto ora, tra tre anni saremo bis e daccapo. L'aeroporto è un falso problema, perché il vero problema è la destinazione, cioè noi. Cosa vendiamo di questo territorio? E a chi? E perché? 

Le idee sono poche, confuse. Ed esotiche. Mentre a Sambuca si studiava il progetto delle case ad un euro, a Marsala si organizzava la spedizione cinese capitanata dall'assessore Rino Passalacqua. Il ragionamento che c'è alla base è questo: l'agenzia della signora cinese - panormita (nel senso che è di Palermo, ha sede lì), mi propone il viaggio in Cina. A me non importa cosa vado a fare in Cina, so che essendo un miliardo di abitanti, qualcosa pescherò, e che comunque ne ricaverò un po' di incontri, di foto, di comunicati stampa. 

Siamo così andati in una località sconosciuta ai più, Jà' An, fuori dalle tradizionali rotte commerciali (cercate un volo per Ja' An: da Parigi sono 17 ore e almeno mille euro) al confine con la Corea del Nord (non esattamente la Florida), per partecipare ad un Festival del "vino ghiacciato", roba che ai nostri nonni vignaioli fa venire il voltastomaco. Almeno, il presidente del consiglio comunale Sturiano quando è stato in Polonia (altro gemellaggio farsa) è tornato con il ritratto... a Passlacqua non hanno dato nemmeno un biscotto della fortuna. 

Io non so quanto sia costata la spedizione cinese, non è questo il punto. Con la stessa energia e con lo stesso impegno l'Amministrazione Comunale poteva fare una piccola ma significativa azione di marketing mirato. Una piccola campagna pubblicitaria nel Nord Italia, o anche in Sicilia orientale (anche i catanesi sono turisti, e per noi sono un mercato). 

Negli ultimi anni nel settore turismo a Marsala abbiamo solo fatto male. E' un miracolo avere, nonostante tutto, così tanti turisti. Non facciamo nulla per meritarceli. Abbiamo, ad esempio, inseguito l'evento senza avere risorse, oppure ci siamo fatti fregare. Ci sono cose che gridano vendetta. Vi ricordate quando il sindaco Di Girolamo aveva detto che avevamo una specie di vetrina mondiale per i vini? Addirittura Marsala sarebbe stata "centro di stoccaggio per il primo supermercato virtuale italiano in 3D". Roba da fare impallidire Amazon.  Il comunicato stampa lo potete leggere qui.  E' finita, come tanti altri annunci, in una bolla di sapone. 

Per fortuna nostra in Cina hanno una rigida censura sul web. Perché qualcosa di questo genere ce l'avrebbero rifilata anche lì. 

Giacomo Di Girolamo



Editoriali | 2024-03-26 06:00:00
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