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09/08/2020 08:17:00

 I Misteri di Trapani - Lantillo contro D'Aleo. Tutti contro Lantillo

 Proseguono le battaglie in casa Misteri a Trapani. Dopo le prese di posizione, unilaterali e incondizionate, da parte del Presidente Lantillo, l'assemblea dell'Unione Maestranze chiede conto e ragione.

Ed infatti, nelle scorse giornate abbiamo assistito ad una querelle che vede protagonisti il Presidente Lantillo e il suo ex vice (l'Architetto Giovanni D'Aleo).

Nel corso di una recente riunione del cda dell'Unione Maestranze di Trapani, il Presidente Lantillo comunicava ai consiglieri la sua intenzione di revocare l'incarico di Vice all'Architetto D'Aleo onde sostituirlo con Buscaino. La scelta, a detta del Lantillo, è stata determinata da una perdita di fiducia nei confronti del suo ex Vice, poiché questo avrebbe posto in essere comportamenti contrari al comune interesse. La scelta, altresì, era animata dall'esigenza di epurare l'Unione Maestranze dai Massoni, a suo dire, soggetti incompatibili con l'interesse della Processione dei Misteri di Trapani. Sicché ritenendo, sulla scorta di suoi convincimenti privi di fondamento, che il D'Alo abbia fatto parte, in passato, di una loggia, ha inteso escluderlo dall'incarico preferendo il Buscaino. La scelta di Lantillo è stata, altresì, pubblicata pochi giorni fa da IL LOCALE NEWS che, nel corso di una intervista, vedeva il Presidente prendere posizione nei confronti della Massoneria. Orbene, premesso che il D'Aleo ha negato la sua appartenenza alla Massoneria, in ogni caso, le parole del Lantillo sono state subito respinte al mittente da parte di Stefano Bisi e Pio Lo Giudice (massimi esponenti della Massoneria, rispettivamente, Nazionale e Trapanese) i quali hanno chiarito che alcuna incompatibilità di sorta vi sia e che il pensiero del Lantillo sia contrario all'ordine pubblico e al buon costume. La scelta di Lantillo, altresì, poiché assunta in aperta violazione dello Statuto Associativo ha infatti, fin da subito, suscitato scalpore in città e tra le Maestranze. Ma Lantillo, imperterrito, si è lasciato condizionare a rilanciare il carico. Ed infatti, ancora una volta, in maniera unilaterale e senza consultare i Consiglieri e l'Assemblea, deferiva il suo ex Vice al collegio dei probiviri, lanciandolo in pasto all'on-line ancor prima che il destinatario (cioè il D'Aleo) ne venisse formalmente a conoscenza. A questo punto l'Assemblea (unica depositaria della sovranità, e fino ad oggi messa al bando da un Presidente Padre Padrone) ha detto basta. Infatti, il giorno 5 agosto, quindici Maestranze (su 20, novero dal quale escludere il gruppo del Popolo, ormai dimissionario, e il Ceto dei Fornai di cui il Lantillo é rappresentante) hanno depositato una istanza di autoconvocazione al fine di ottenere chiarimenti in ordine alle scelte del Presidente e in ordine a chi lo avrebbe consigliato circa le determinazioni assunte in spregio ai più elementari canoni dello Statuto.
Ad oggi, però, il Lantillo sembra non aver dato peso all'istanza depositata.