Quantcast
×
 
 
20/07/2019 18:21:00

Operazione “Scrigno”- Per la Cassazione l’imprenditore Enzo Ferrara non è mafioso

Si alleggerisce notevolmente la posizione del 53enne imprenditore edile marsalese Vincenzo Ferrara, arrestato lo scorso 5 marzo nell’operazione antimafia “Scrigno”. Quella che ha visto coinvolto anche l’ex deputato regionale trapanese Paolo Ruggirello.

Per Ferrara, difeso dall’avvocato Paolo Paladino, lo scorso 21 marzo, il Tribunale della libertà di Palermo aveva escluso l’appartenenza alla mafia (“è solo concorso esterno”), ordinando la sua scarcerazione e concedendogli gli arresti domiciliari.

Ora, la Cassazione ha escluso anche il concorso esterno. Per l’imprenditore, dunque, sul piano cautelare, rimane ferma solo l’accusa di intestazione fittizia di beni. E per questo, al momento, rimane ai domiciliari.

Accogliendo in pieno il ricorso della difesa, la quinta sezione penale della Cassazione ha disposto l’annullamento con rinvio dell’ordinanza cautelare e del provvedimento di riesame in punto di sussistenza di gravi indizi di colpevolezza anche con riferimento al ritenuto concorso esterno in associazione mafiosa. Gli atti saranno, dunque, trasmessi al Tribunale per il Riesame di Palermo che, in diversa composizione, dovrà nuovamente pronunciarsi. Stavolta, però, dovendo dare applicazioni al principio di diritto indicato dalla Suprema Corte. “Sono molo sodisfatto dei provvedimenti sin qui adottati dagli organi giudiziari di controllo nei confronti di Vincenzo Ferrara – dichiara l’avvocato Paolo Paladino - Dopo un primo parziale successo in sede di riesame, con la concessione degli arresti domiciliari, ora, con l’accoglimento del nostro ricorso, la Corte Suprema ha impresso una nuova svolta decisiva e confidiamo a breve che, in sede di rinvio, venga definitivamente escluso ogni coinvolgimento di Ferrara in vicende di tipo mafioso”. Secondo i carabinieri e i magistrati della Dda, Enzo Ferrara, già arrestato nel 2004 nell’operazione antimafia “Peronospera II” (allora patteggiò, ma non lo difendeva Paladino), avrebbe fatto parte della “famiglia” di Favignana.