Dal giorno di Natale sulla piattaforma Disney+ è disponibile "Soul", il nuovo film della Pixar. Doveva essere proiettato al cinema, anzi, nei festival era stato presentato come il film che, a Natale, avrebbe risollevato le sorti delle sale cinematografiche dopo il lockdown di primavera. E invece a Settembre già si è capito che al cinema non ci saremmo tornati più, e il film che doveva celebrare la rinascita è servito, invece, per sottolineare l'importanza delle piattaforme per la fruizione mobile o casalinga, ormai, anche delle prime visioni. Un peccato. Perché la prima cosa che va detta di questo ennesimo, grande, gioiello della Pixar è che, visto a casa, o nei nostri tablet (peggio mi sento), perde tanto tantissimo. In colori, luci, dettagli. Tutte cose che solo il cinema dà, la sala, il grande schermo, la condivisione con altri di una comune esperienza. Quindi, speriamo che presto riaprano i cinema, per vedere di nuovo Soul, e gustarlo come si deve.
La seconda cosa da dire è che Soul completa una trilogia "della morte" di Pixar. Il primo pezzo di questa serie è Up, con il vecchietto che prima di morire decide di fare il viaggio più incredibile della sua vita, accompagnato dal più improbabile dei boy scout. La morte come passaggio di testimone, dunque. Il secondo film è Coco, il film sul culto messicano dei morti, e lì c'è fortissima l'idea del culto dei morti come religione, come valore per tenere insieme le famiglie. Con Soul il cerchio si chiude. A morire è il protagonista (non stiamo qui a ricordare la trama, la si trova facilmente), e lo fa nel momento più felice della sua vita, e nel modo più balordo. Lavorare sulla paura di morire nel giorno più bello della nostra vita, è un colpo da ko, per noi spettatori già spiazzati dall'ansia da pandemia.
Soul parte da questo episodio per raccontarci, a suon di jazz, un universo di anime e di pre - anime, con schemi narrativi già noti, solite gag, trovate geniali, e forti riferimenti ad un altro caposaldo della letteratura di casa Pixar, Inside Out. Solo che qui non siamo di fronte ad uno scontro di emozioni, ma a qualcosa di più delicato, che attraversa da secoli la storia della filosofia e delle religioni. Un percorso che porta alla domanda, fondamentale: per cosa veniamo al mondo? Ecco, Soul una risposta la dà.
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