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18/03/2019 12:03:00

"Strega", ecco i dodici finalisti. C'è anche Nadia Terranova, con "Addio fantasmi"

 A Libri Come - Festa del libro e della lettura sono stati annunciati i titoli dei dodici candidati al Premio Strega 2019, scelti fra le 57 proposte fatte dagli Amici della domenica, il gruppo di uomini e donne di lettere incaricato di scovare i migliori libri dell'anno.

E alle critiche che naturalmente seguiranno questa tanto attesa notizia, il miglior commento possibile sarà citare il titolo del romanzo del grande escluso di questa edizione, Roberto Cotroneo: «Niente di personale».

Come Cotroneo restano fuori dalla corsa al più importante premio letterario italiano Da un altro mondo di Evelina SantangeloOttanta rose mezz'ora di Cristiano Cavina e Le rughe del sorriso di Carmine Abate.

Provando invece a fare una brevissima analisi della dozzina stregata, si potrebbe dire innanzitutto che la giuria ha cercato di equilibrare le candidature delle case editrici più grandi: dei quattro titoli della Nave di Teseo indicati dagli Amici, ne sono stati scelti due, i romanzi di Claudia Durastanti Mauro Covacich, lei già nota per aver vinto al suo esordio il Premio Mondello Giovani e lui notissimo per avere la nomea del grande scrittore/eterno secondo ai premi letterari. Una fama che certo condivide con il quotatissimo Antonio Scurati, l'autore del tanto discusso romanzo sul fascismo e Mussolini, M. Il figlio del secolo, che ha saputo intercettare lo spirito del nostro tempo, ma non si è fatto mancare qualche grave pecca in storia, come ha avuto modo di sottolineare Ernesto Galli della Loggia sul Corriere della Sera. Se poi si parla di bookmakers e quotazioni è impossibile non segnalare la presenza di Fedeltà di Marco Missiroli, libro di casa Einaudi Supercoralli che sembra nato per vincere questo premio, ma che dovrà vedersela, all'interno della sua stessa casa editrice, con la promessa letteraria della collana Stile Libero ovvero Nadia Terranova e il suo secondo romanzo, Addio fantasmi. Che abbiamo intervistato per l'occasione.

Prima però di lasciarvi alle parole della Terranova, vi diamo la rapida rassegna dei partecipanti alla 73esima edizione del Premio Strega:

Nero ananas di Valerio Aiolli, Voland, proposto da Luca Formenton (presidente della casa editrice il Saggiatore)

Quella metà di noi di Paola Cereda, Giulio Perrone editore, proposto da Elisabetta Mondello (docente di Letteratura contemporanea).

Il rumore del mondo di Benedetta Cibrario, Mondadori, proposto da Giorgio Ficara (critico letterario).

Di chi è questo cuore di Mauro Covacich, La Nave di Teseo, proposto da Loredana Lipperini (scrittrice e conduttrice del programma Fahrenheit di Radio3).

La straniera di Claudia Durastanti, La Nave di Teseo, proposto da Furio Colombo (giornalista).

Il risolutore di Pier Paolo Giannubbio, Rizzoli, proposto da Ferruccio Parazzoli (scrittore e saggista, più volte finalista allo Strega)

L'età straniera di Marina Mander, Marsilio, proposto da Benedetta Tobagi (giornalista e scrittrice).

Lux di Eleonora Marangoni, Neri Pozza, proposto da Sandra Petrignani (giornalista e scrittrice, finalista del Premio Strega 2018).

Città irreale di Cristina Marconi, Ponte alle Grazie, proposto da Masolino D'Amico (critico teatrale).

Fedeltà di Marco Missiroli, Einaudi, proposto da Sandro Veronesi (scrittore, vincitore del Premio Strega 2006).

M di Antonio Scurati, Bompiani, proposto da Francesco Piccolo (scrittore, vincitore del Premio Strega 2014).

Addio fantasmi di Nadia Terranova, Einaudi, proposto da Pierluigi Battista (editorialista del Corriere della Sera).

***

L'intervista a Nadia Terranova

In Addio fantasmi si racconta la storia di Ida, una donna trentaseienne che, costretta dalle circostanze, lascia Roma per tornare nella casa della sua infanzia, a Messina. Chi è Ida? Il suo personaggio vela delle caratteristiche autobiografiche?

Ida lavora per la radio. Ma non va in voce e questo è un dettaglio molto importante: lei scrive delle finte storie vere che vengono lette durante un programma radiofonico di successo e racconta, nascosta dalle storie degli altri, parte del suo dolore e della sua storia. Un po' come d'altronde facciamo tutti nella scrittura, costruendo delle architetture romanzesche in cui dentro mettiamo, per forza di cose, delle parti di noi che non ci rispecchiano totalmente e altre che invece sì. Ida non sono io, o almeno non del tutto. Ho dato a questa donna, messinese che vive a Roma, delle sembianze che potessero in qualche modo sovrapporsi alle mie e che potessi abitare comodamente per creare un personaggio che conoscessi talmente in profondità da potere esplorare. 

Messina è il luogo di quest'esplorazione.

Addio fantasmi è un libro verticale, un libro che racconta l'interiorità di Ida. Che torna a Messina per un dettaglio, catastrofico: sta crollando il tetto di casa sua, e deve ritornare lì per decidere cosa tenere e cosa buttare di tutti gli oggetti che sono stati tirati fuori da uno sgabuzzino, in attesa che la madre decida di mettere in vendita o meno la casa di famiglia.

Il suo romanzo è stato presentato al Premio Strega da Pierluigi Battisti, che ha voluto leggere nel viaggio intrapreso da Ida un eco omerica, paragonando il suo personaggio con quello di Telemaco nell'Odissea. Si trova concorde con questa lettura?

Moltissimo. Intanto ringrazio Battista per la candidatura al premio, che è arrivata inaspettata. Uno dei miei testi guida, mentre scrivevo la storia di questo nostos, di questo lungo ritorno a casa, era l'Odissea e quindi Ida è sicuramente un Telemaco assoluto, cioè un'irriducibile figlia, una donna che peraltro non ha figli, non ha generato a sua volta, una donna che incarna completamente il suo ruolo di figlia.

Come Telemaco anche Ida vive dentro di sé l'oscura mancanza nata dalla scomparsa del padre...

Telemaco è il simbolo della letteratura occidentale, che è una letteratura fondata sul desiderio di conoscere i padri. Telemaco è un figlio che durante i primi sei canti dell'Odissea vaga di isola in isola alla ricerca di notizie su suo padre Ulisse. In fondo questo fa la letteratura occidentale, si chiede da dove siamo venuti. Può essere irritante, strano vedere questa donna adulta vestire i panni di figlia e riattraversare parti della sua vita, ma in fondo è quello che facciamo tutti, indipendentemente dall'avere avuto figli o no: restiamo sempre, ancora da adulti, con sguardo nuovo, a vedere cosa abbiamo lasciato dietro le nostre spalle. 



Cultura | 2024-04-23 21:47:00
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