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24/06/2018 06:00:00

Le tossine della campagna elettorale a Paceco, Mazara, Castellammare del Golfo

  Le elezioni amministrative del 10 giugno hanno portato a una resa dei conti nei partiti, con tante tossine da smaltire. 
A Paceco il Partito Democratico è stato sfilecciato prima della tornata elettorale, con dimissioni e candidature dall'altro lato della barricata.
Il movimento Cinque Stelle se da una parte appare compatto dall'altra ci sono mugugni, frasi dette e poi rimangiate, appena accennate. Non vogliono mettere ulteriore carne sul fuoco, la gestione non è proprio puntuale.

La maggiore sconfitta dei dem, però, si palesa a Castellammare del Golfo.
Nicola Coppola, sindaco uscente, non era molto convinto di ritentare il secondo mandato, a fare pressing è stato proprio il PD. Sconfitta che il 10 giugno sera ha creato forti contrasti e malumori.
Dimissioni di massa, dal segretario comunale, Francesco Gianquinto, ai componenti la segreteria.
La questione è molto più complicata di quello che appare, i dem di Castellammare si sono sentiti trascurati e messi da parte. C'è un atto di accusa nei confronti del PD provinciale e anche quello istituzionale regionale eletto in provincia, cioè Baldo Gucciardi. Nessuno di loro, dicono i dimissionari, hanno fatto capolino a Castellammare per la campagna elettorale: “Con profonda amarezza, abbiamo anche preso atto della scelta effettuata dal PD a livello regionale e provinciale che ha deciso di non sostenere questo circolo in campagna elettorale; anzi, in maniera incredibile ed irrispettosa della volontà espressa dagli iscritti al circolo locale, ha espressamente dichiarato di appoggiare il candidato Rizzo”.
Ma come ? Nicola Rizzo, presentatosi con la lista civia “Oltre”, non era appoggiato da Forza Italia? Gli azzurri hanno messo la bandierina della vittoria sul neo eletto sindaco.
In maniera ironica chiosano contro Gucciardi e Campagna:

“E' doveroso pertanto presentare in modo irrevocabile le nostre dimissioni dalle cariche ricoperte a livello locale, rimettendo il mandato dell'intera segreteria locale al segretario provinciale e regionale, nonché dell’onorevole Baldo Gucciardi, i quali tutti sicuramente saranno in grado – come hanno già ampiamente dimostrato di saper fare – di prendere le decisioni per il bene del partito Democratico senza ascoltare la base, rimanendo assenti dalle vicende castellammaresi e presentandosi solo al fine di raccogliere consensi, esautorando la dirigenza locale”.

Stiano sereni i dem di Castellammare non hanno alcuna esclusiva, anche in altri territori della provincia ci si è presentati solo per raccattare consensi, mal comune mezzo gaudio.
Certo fa specie come i dem, alla stregua dei forzisti, dicono di avere vinto le elezioni. Ci piacerebbe sapere in quale mondo di iper uranio? Qui sulla terra ci sono circoli che soccombono innanzi una classe dirigente spocchiosa, che se la canta e se la suona mettendo bandierine, salvo poi non poter contare su nessuno degli eletti, nemmeno al consiglio comunale.

E' il caso pure di Trapani, Giacomo Tranchida è sempre stato osteggiato da questo partito a tradizione gucciardiana, il Primo Cittadino di Trapani ha una tessera che è quella del PD ma con questo PD non ha nulla a che vedere.

Anche Diventerà Bellissima perde un suo componente, a Mazara si dimette Giorgio Randazzo dal coordinamento provinciale.
Randazzo è stato candidato all'ARS alle elezioni del 5 novembre con il movimento fondato da Nello Musumeci, presidente della Regione.
Le motivazioni non sono di contrasto con i vertici provinciali, rappresentati da Paolo Ruggieri, coordinatore provinciale, ma nella rimodulazione della Rete Ospedaliera di Ruggero Razza, assessore regionale alla Salute.
Randazzo, già in precedenza era entrato in polemica con il governo Crocetta riguardo all'ospedale di Mazara del Vallo, classificato come presidio di base.
Non si tiene conto, dice il consigliere, del bacino di utenza, della presenza della radio terapia e dell'investimento di 30 milioni di euro.
Delusione, dunque, dell'operato da parte di Razza che non ha fatto altro, almeno per il momento, che ratificare la vecchia pianta messa su dall'ex assessore regionale alla Salute, Baldo Gucciardi.
Una Rete che forse Razza non avrà avuto tempo di leggere visto che continua ad essere indicato l'ospedale di Marsala come il “San Biagio”. Conteneva il refuso prima, lo contiene anche adesso.
Decisiva è anche stata la distanza che Diventerà Bellissima non ha accorciato con i cittadini, per queste motivazioni Randazzo ha rassegnato le dimissioni dal coordinamento provinciale, continua il suo impegno come consigliere comunale.