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22/03/2018 08:00:00

Trapani, il dolore per la morte di Giorgio Grammatico. Indagini sulla tragedia a Catania

 Trapani a lutto per la morte di Giorgio Grammatico, 38 anni, il vigile del fuoco morto insieme ad un collega nell'esplosione di martedì sera a Catania. Grammatico era molto noto, soprattutto negli ambienti sportivi, perché aveva giocato nel Trapani e nel Marsala. Poi aveva vinto il concorso da vigile del fuoco, era stato in Lombardia e in Veneto, e da poco era rientrato in Sicilia, dove aveva preso servizio a Catania. E quella di martedì sera era per lui l'ultima chiamata prima della fine del turno. E' stata fatale. Grammatico viveva a Catania in una casa in affitto con altri colleghi. Era separato, e aveva un figlio di sei anni che viveva a Trapani con la sua ex moglie e che andava a trovare ogni fine settimana.  Così come trapanese era anche una donna con la quale aveva cominciato una nuova relazione.

Non aveva mai appeso le scarpette al chiodo, tanto da diventare elemnto fisso della rappresentativa calcistica dei vigili del fuoco. Proprio ieri si sarebbe dovuto svolgere un torneo, che è stato annullato in segno di lutto. Giuseppe Meredino, comandante provinciale del vigili del fuoco, ricorda Giorgio Grammatico, come "un grande lavoratore". Lutto e disperazione in famiglia. I genitori hanno appreso della morte di Giorgio solo dai giornali. E' stato il fratello, dopo le insistenze della madre, che aveva sentito in televisione la notizia dell'esplosione a Catania, a cercare di mettersi in contatto con lui, fino alla tragica notizia. 

Il Trapani ha deciso di sospendere, nella giornata di ieri, l’attività della scuola calcio per manifestare la vicinanza della società alla famiglia di Giorgio Grammatico, oltre che al figlio dell’ex ala granata, allievo della stessa scuola calcio del Trapani. E la società, inoltre, ha stabilito che ricorderà Grammatico, assieme a tutta la tifoseria, nella prossima partita di campionato casalinga, in programma sabato 31 alle 14.30, al Provinciale contro il Matera. Domenica in tutti i campi di Terza categoria, torneo organizzato dal comitato provinciale della Figc, verrà osservato un minuto di raccoglimento per ricordare Grammatico.

INDAGINI. Indagini in corso, intanto, per capire le cause della tragedia. Perché lo stabile di via Sacchero 8 era saturo di gas? L’anziano meccanico (che in città era conosciuto come Pippo il «biciclettista») voleva suicidarsi o è stata una disgrazia? E ancora c’è stata imperizia da parte dei vigili del fuoco intervenuti per mettere in sicurezza il basso del Fortino? Le vittime, lo ricordiamo, oltre a Giorgio, sono il collega Dario Ambiamonte di 40 anni e il proprietario della casa-officina, Giuseppe Longo di 75 anni. 

La Procura di Catania ha indagato, come iniziativa preliminare all’esecuzione di atti irripetibili, Marcello Tavormina, 54 anni, il capo squadra dei vigili del fuoco, che si trova ricoverato in Rianimazione all’ospedale Garibaldi Centro. L’ipotesi del procuratore Carmelo Zuccaro è che nell'intervento di soccorso potrebbe essere stata fatta «una cattiva valutazione dei fatti». I pompieri intervenuti avrebbero «lavorato su una porta pensando non fosse collegata allo stesso locale già saturo di gas». Le ipotesi di reato avanzate dalla Procura etnea sono disastro colposo e omicidio colposo plurimo.