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03/12/2016 12:45:00

Trapani: sfruttamento della prostituzione, rifiutato il patteggiamento a Francesco Abita

“L’imputato non ha manifestato alcun segno di pentimento ne ha voluto fornire alcun apporto significativo per fare luce sui fatti”. Con questa motivazione, il Tribunale di Trapani ha rigettato la richiesta di patteggiamento avanzata da Francesco Abita, imprenditore di 63 anni chiamato a rispondere di favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione. Per i giudici, la pena concordata tra le parti, un anno e otto mesi di reclusione con la concessione della sospensione condizionale, non è congrua rispetto alla gravità dei fatti. Abita è accusato di avere concesso in locazione degli appartamenti a giovani prostitute. Secondo gli inquirenti, l’imprenditore era a conoscenza dell’attività svolta all’interno delle abitazioni.Avrebbe preteso dalle prostitute il pagamento di corrispettivi più elevati rispetto a quelli di mercato, maggiorati fino al triplo rispetto ai canoni indicati nei contratti di locazione. “Numerosi testimoni - ha rilevato il Tribunale - convengono nell’accreditare all’imputato un ruolo primario e operativo nella gestione del giro, vasto e articolato, di prostituzione con modalità attuative particolarmente odiose”. Per i giudici Francesco Abita non è quindi meritevole della concessione delle attenuanti generiche neanche in misura equivalente alle aggravanti. Un duro colpo per l’imprenditore che sperava di riuscire a saldare il suo debito con la giustizia e lasciarsi alle spalle questa storia che, a suo dire, gli ha provocato un danno di immagine ed economico. Dovrà invece affrontare un processo ma davanti ad altri giudici. La sua posizione è stata infatti stralciata dal procedimento principale che vede anche altri tre imputati. Il collegio giudicante s’è infatti dichiarato incompatibile e ha disposto la trasmissione degli atti al presidente del Tribunale per l’individuazione di altri giudici. Il procedimento principale, a carico dei tre rimanenti imputati, Salvatore Priolla, Carmelo Favazza e Vito Di Girolamo, entrerà invece nel vivo il prossimo 21 febbraio con le audizioni dei primi testimoni.