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18/04/2017 06:00:00

Mimmo Fazio: "La Grande Città di D'Alì? Come la pensa lui è un errore per Trapani"

 Mimmo Fazio, deputato regionale e candidato sindaco della città di Trapani per le amministrative che si terranno l’11 giugno prossimo. Fazio era in attesa di una sentenza, emessa con esito positivo, riportando Lei allo scranno di consigliere comunale a Trapani.

Si è tenuta l’udienza che ha ascoltato le parti, la mia difesa e quella del Comune, il Giudice ha poi deciso. Tutto è stato strumentalizzato. Si tratta di una decadenza da consigliere comunale non solo illegittima, ma  che in ogni caso non inficiava la eventuale candidabilità perché non relativa ad una ipotesi di ineleggibilità o di incandidabilità.

Mimmo Fazio, noi che seguiamo le aperture di tutte le campagne elettorali, possiamo dire che da lei c’era tante gente, come da d’Alì…

Non lo so, io non sono andato da d’Alì e penso che nemmeno d’Alì sia venuto da me....

Qual è il punto di forza della sua candidatura rispetto a quella di d’Alì che è il suo maggior competitor?

Io penso che il punto di forza siano i 10 anni e 6 mesi di attività amministrativa da Sindaco, credo di avere dei lati positivi e di averli mostrati. Gli elettori possono immaginare una amministrazione sulla falsariga di quella che hanno toccato con mano in quei 10 anni, mentre cgli altri candidati sindaci  devono chiedere di essere creduti sulla parola. io no. Credo ci sia una sostanziale differenza.

 Fazi, lei ha già quattro liste a suo sostegno e la quinta in allestimento, conferma?

Si, c’è qualche altro giorno di tempo ma le liste saranno cinque..

Lei ha tante liste però d’Alì ha i partiti, secondo lei questa cosa conta ancora? Questi partiti Forza Italia, PSI, la destra, esistono al di là delle sigle?

Io ho fatto una scelta, una scelta civica . La città di Trapani non può assumersi altri oneri oltre a quelli che la città presenta. I partiti politici hanno delle esigenze che sono incompatibili con le esigenze di carattere pubblico. Se non ci sono non condizionano l’attività amministrativa, se ci sono la condizionano. Faccio un esempio, quando si tratta di una coalizione a sostegno di un candidato che risulta vincente quella coalizione poi designerà gli assessori e le nomine di sottogoverno, mentre una amministrazione libera procede ad effettuare una scelta privilegiando la professionalità. Il partito politico ha una esigenza che è quella di accontentare il soggetto politico, per cui tutto questo è in contrasto con l’interesse pubblico che deve avere la massima onestà e la massima trasparenza.

Mimmo Fazio, parliamo di Grande Città, le piace il progetto, lo cestina per intero o ne salva qualche parte? Il contendere di questa campagna elettorale si gioca proprio su questo…

Io credo che fare il salto nei termini così come sono stati immaginati da d’Alì sia un errore madornale. Non è mettere insieme dei vini per fare un bland e vedere cosa esce fuori, mi spiace, non funziona in questi termini. Puoi arrivare ad un percorso del genere dopo diversi passaggi e dopo aver amalgamato i diversi uffici, i diversi funzionari e i cittadini, perché immaginare dall’oggi al domani che ci sia un unicum solo sulla carta si potrà fare, la realtà è diversa. SI dovrebbero affrontare così tanti problemi di cui non c’è idea, semmai bisogna procedere per step, si adeguino tutta una serie di servizi in comune, si adeguino così cittadini e le amministrazioni dei vari enti, e poi passare ad una ipotesi così come prospettata. Io non sono d’accordo  sul progetto della Grande Città prospettato da altri, perché le conseguenze sarebbero gravi, bisogna invece andare gradualmente. Tuttavia lo ritengo positivo per i vantaggi economici che ne conseguirebbero, fermo rimanendo che per fare ciò è necessario che ci sia il coinvolgimento delle persone perché l’ identità culturale non si può misurare solo  in termini economici.