responsabile del Centro di emergenza dal 4 gennaio. Una riorganizzazione attuata sia con la sensibilizzazione di chi vi presta servizio, chiamato a un senso di responsabilità che molto spesso supera le effettive disponibilità pratiche della struttura, sia grazie al rifornimento del materiale necessario per l'assistenza dei pazienti.
In arrivo, intanto, dieci barelle e dieci sedie, per far sì che chi arriva al pronto soccorso non sia più costretto ad aspettare in piedi o a darsi un turno con gli altri infortunati meno gravi, mentre è definito un percorso dedicato alla Radiologia, per limitare i tempi di attesa. «Conosco la situazione dell'ospedale da troppo tempo, per aver prestato servizio per 10 anni al Pronto soccorso - dice il dottore Pedone - e adesso che ne sono temporaneamente responsabile ho deciso di attivare le energie migliori dei miei colleghi, rappresentando loro che la carenza di organico di cui soffre l'ospedale è notevole. Li ho trovati tutti solleciti e ne abbiamo avuto una prima dimostrazione lunedì, quando sono arrivati un bambino di 3 anni e la madre in gravi condizioni, che hanno ricevuto un'assistenza immediata e di ottimo livello, con la garanzia di ogni controllo necessario prima del trasferimento a Palermo». Pedone è convinto che per l'ospedale sia pronta una vera occasione di crescita e rilancio, con la prossima chiusura dell'ospedale di Mazara - per 3 anni e per urgenti lavori di ristrutturazione - che comporterà l'arrivo del 90 per cento di personale dell'Abele Ajello con l'aumento di posti letto. «E' una grande occasione per completare tutti i reparti - dice - che necessitano a pari livello di migliorie. Stiamo cercando di attrezzare il Pronto soccorso con un tecnico dedicato all'area di emergenza».