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05/05/2011 22:19:59

Scrive Davide Del Puglia, sul progetto della Myr per la Marina di Marsala

Il centro ed il nord Italia sono da anni attrezzati nel fornire servizi di alto livello ai possessori e fruitori di barche a vela ed a motore. Paesi come la Croazia hanno dato una svolta alla propria economia con la realizzazione di un cospicuo numero di moderni marina. Il nord della Tunisia da anni, si è specializzato nell’accoglienza di alto livello ad imbarcazioni battenti bandiera soprattutto francese, belga ed italiana, basta citare le moderne strutture di Biserta, Sousse, Mahdia o Monastir. Nel meridione italiano, rarissimi sono i casi in cui il navigante può ricevere servizi di qualità pari agli standard ormai considerati minimi.

Marsala dista appena 6 miglia nautiche dalle isole Egadi, 60 miglia da Pantelleria e circa 80 dal nord della Tunisia. La sua posizione la rende quindi un ideale “punto di lancio” o di “approdo intermedio” per quanti programmano la loro crociera in questo versante del Mediterraneo. Nessun altro scalo siciliano gode di una cosi privilegiata posizione, che permette di raggiungere posti stupendi in poche ore di navigazione.  Proprio queste condizioni rendono Marsala un luogo ideale per la nautica di transito, riuscendo ad attrarre oltre alle imbarcazioni impegnate nelle sopracitate rotte, anche quelle dirette in Grecia e provenienti dal versante occidentale del Mediterraneo. Questo particolare tipo di transito può innescare grandi livelli di consumo del tutto simili a quelli del turismo tradizionale, coinvolgendo ristoranti, bar, attività commerciali legate soprattutto ai prodotti locali, primo tra i quali non scordiamo il vino, ma anche a quanti forniscono materiale ed attrezzatura di bordo, cantieristica e carpenteria per lavori e manutenzione dello scafo e dell’attrezzatura, con le positive conseguenza in termini economici ed occupazionali.

Per quanto riguarda invece la cosi detta nautica stanziale, ovvero di coloro i quali acquisiscono i diritti su un posto barca per un periodo più o meno lungo, si può parlare di esso come un fenomeno in forte crescita in tutto il territorio nazionale. Personalmente conosco decine di armatori che attualmente hanno le loro imbarcazioni in altri porti d’Italia che da tempo ormai mostrano l’intenzione di trasferirle in Sicilia qualora trovino servizi di buon livello; questo proprio per l’alto numero di mete splendide facilmente raggiungibili dalle nostre coste, dove Marsala gode di una posizione particolarmente favorevole. Riuscire ad intercettare questo filone sarebbe una occasione ulteriore di sviluppo, aiutati in questo anche dalla facilità ed economicità dei collegamenti aerei che negli ultimi anni caratterizzano il nostro territorio.

 

 Non trascuriamo poi di considerare gli armatori locali, il cui numero certamente non mancherà di crescere, sia per uso proprio diportistico, ma anche e soprattutto in una ottica di sviluppo di una particolare fonte di occupazione che è il charter nautico, che non termina con l’impiego di personale di agenzia, di skipper e marinai, ma che coinvolge ancora una volta quanti si occupano di fornire materiale di bordo e lavori di manutenzione e riparazione, oltre che rappresentare un buon bacino di utenza per quanti negli ultimi anni hanno messo in piedi attività legate al trasporto di persone da e per l’aeroporto.

 

            Il progetto del moderno Marina di Marsala va inquadrato in un’ottica di specificità della nostra città, senza voler continuare nella assurda gara con le altre realtà costiere della Provincia. Pensare di far competere il nostro porto con quello di Trapani per l’accoglienza della navi da crociera, oltre ad essere impraticabile per le dimensioni del porto ed anche per la pericolosità che incontrano gli elevati pescaggi nell’atterraggio lungo tutte le coste della nostra città, comporterebbe ancora una volta la perdita di una occasione di sviluppo sincrono ed organizzato per l’intero territorio.

Gli stessi operatori marsalesi del comparto pesca, sono stati parte attiva nella definizione del progetto, contribuendo ad individuare l’area da destinare alla flotta peschereccia insieme alle infrastrutture di servizio delle quali non vi è traccia nell’attuale area portuale.

Proviamo ad immaginare una ipotetica città, servita da un aeroporto collegato con tutte le capitali europee, nel cui territorio esiste una riserva naturale unica nel suo genere per la compresenza di evidenze storiche ed archeologiche di rilevanza mondiale; una città capace di far vivere una esperienza indimenticabile attraverso il suo parco archeologico concepito secondo i più moderni criteri di fruizione e posto a brevissima distanza da un marina con servizi di standard elevato con più di mille posti barca. Pensate che questa ipotetica città abbia buone possibilità di crescere economicamente e culturalmente? Anche se occorre un serio impegno in molteplici aspetti, Marsala oggi si trova nella condizione di potersi candidare a divenire tutto ciò. Appare a mio avviso ottuso e forse non in buona fede remare contro una tale possibilità di sviluppo, a meno che ovviamente non vengano proposti alternativi progetti economico-occupazionali di indiscutibile peso e di reale fattibilità, dei quali ad oggi però non se ne ravvisa l’esistenza.

Considerare quindi la nostra Provincia come una unica occasione di sviluppo, programmata ed organizzata, lasciando a Trapani l’accoglienza delle grandi navi, a Mazara del Vallo la crescita della  pesca d’alto mare ed a Marsala il compito di diventare il primo porto turistico della Sicilia, pronto a soddisfare tutte le richieste che la moderna nautica esige.

 

                                                                                              Davide Del Puglia