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10/10/2011 06:04:22

Mogavero: "Più vicino ai palestinesi che agli israeliani"

I palestinesi hanno a stento l'aria che respirano, passano ore e ore ai check-point per passare da una parte all'altra, tra l'indifferenza e a volte lo scherno dei giovani soldati israeliani». A parlare è monsignor Domenico Mogavero, vescovo di Mazara del Vallo, alfiere del dialogo interreligioso, che stamattina è stato protagonista dell'intervento di chiusura del master su pace e sviluppo nell'università di Palermo, rivolgendosi a 20 studenti libanesi: 10 cristiani-maroniti dell'università di Beirut, 10 musulmani di quella di Krasnik.

Una settimana inserita in un progetto che coinvolge altri quattro atenei italiani, in cui si sono succeduti in cattedra docenti universitari, rappresentanti del mondo del volontariato e dell'informazione. Nella giornata conclusiva, presenti il rettore Roberto Lagalla, il prorettore vicario Ennio Cardona, il prorettore alla Cooperazione internazionale Salvo Vaccaro, il prorettore alle relazioni internazionali Pasquale Assennato e alcuni dei docenti che hanno partecipato ai corsi, come l'antropologa Gabriella D'Agostino. La lezione di Mogavero è stata occasione di un dibattito serrato tra gli studenti e il prelato, che ha ribadito la necessità di un dialogo serrato tra il mondo arabo e quello cristiano («Messina è lontana da Palermo 350 km, Tunisi solo 80 miglia, cioè 150 km», ha detto) e non ha esitato a sostenere che, «dalle scuole cattoliche, dai seminari, dai conventi, spesso escono i peggiori nemici della cristianità». Infine, sul rischio di equivalenza Islam-terrorismo, ha sostenuto che «è lo stesso pregiudizio che vuole i siciliani tutti mafiosi».