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18/04/2012 06:00:59

Processo Rostagno, udienza rinviata al 9 maggio

  Questa mattina di fronte alla Corte d'Assise di Trapani riprende il processo per l’omicidio del giornalista Mauro Rostagno. Come di consueto sarà  presente in aula l’imputato Vito Mazzara, ritenuto l’esecutore materiale, e  collegato in video conferenza Vincenzo Virga, accusato di essere il mandante. Saranno chiamati a testimoniare in aula i testi Michele Monreale, l'On. Ino Vizzini e il giornalista Andrea Marcenaro, un amico di Rostagno che fece visita alla comunità Saman qualche giorno prima dell’assassinio del sociologo. Nel corso dell’ultima udienza c’è stato il confronto tra i testimoni Beniamino Cannas e Carla Rostagno,  disposto dalla Corte d’Assise di Trapani, presieduta da Angelo Pellino, a seguito di alcuni contrasti emersi durante le rispettive deposizioni.  Ma ancora una volta il faccia a faccia tra il luogotenente Cannas e Carla Rostagno, non ha consentito di chiarire alcune circostanze rilevanti, e ha confermato la superficialità ed approssimazione con cui sono state condotte le indagini.

Questi alcuni passaggi del confronto fra i due testi. Beniamino Cannas, «Non mi metta in bocca parole che non ho detto».  Carla Rostagno lo incalza. «Che motivo avrei avuto d’invertarmi delle notizie, il mio unico obiettivo era di scoprire chi ha ucciso mio fratello e non certo di scrivere un romanzo». Carla Rostagno ha ribadito di avere appreso dal luogotenente che il fratello aveva incontrato, poco prima di morire, il boss Natale L’Ala.

Ha anche aggiunto una riflessione: «Mio fratello non era uno che si sconvolgeva per un giro di soldi. Se era sconvolto vuol dire che nel corso di quell’incontro gli era stato detto qualcosa d’importante, forse che era stata decisa la sua eliminazione». Beniamino Cannas ha però negato con forza di avere mai appreso di un incontro tra Mauro Rostagno e Natale L’Ala. «Se avessi saputo che era in pericolo - ha aggiunto il luogotenente - lo avrei subito riferito ai miei superiori e sarebbero stati adottati dei provvedimenti».

Carlo Rallo