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27/04/2012 04:57:13

La Regione taglia i fondi ai bus. Corse e dipendenti a rischio anche in provincia di Trapani

L’Anav, l’associazione delle imprese di categoria e la Uil trasporti hanno lanciato l’allarme dopo la diminuzione dei fondi regionali destinati al trasporto pubblico del 10%, si passa infatti dai 222 a 201 milioni di euro per quest’anno. Ma non finisce qui, perché i tagli sono destinati ad aumentare del 20% nei prossimi due anni. Tagli che per l’assessore regionale all’economia Gaetano Armao sono “inevitabili”.
I minori trasferimenti di somme causeranno secondo le stime 1400 licenziamenti nelle aziende pubbliche e 600 in quelle private. Il conto è salatissimo. E a farne le spese, oltre ai lavoratori che verranno messi in mobilità già dalla prossima estate, saranno gli utenti. Quindi pendolari, studenti e turisti avranno meno corse a disposizione. E visto il continuo aumento del carburante, c'è da aspettarsi anche un aumento del costo dei biglietti. Per l’Anav - che tra le altre rappresenta l’Autoservizi Salemi, Segest, Sais Autolinee, Interbus, Sais Trasporti , Sicilbus - la situazione ha del paradossale, perché da un lato la Regione taglia i fondi e prevede i licenziamenti, dall’altro però dovrà farsi carico della cassa integrazione per i lavoratori delle aziende private che coprono l’80% delle comunicazioni regionali. Cassa integrazione che i lavoratori licenziati, secondo la Uili trasporti, addirittura rischiano di non ricevere perché non previsto nel contratto. Nel pubblico la situazione non va diversamente, anche se all’Ast dicono che non ci saranno al momento licenziamenti ma una “razionalizzazione dei servizi”.
Le corse infatti sono destinate a diminuire. Coinvolte soprattutto le corse garantite dalle aziende private. In particolare si prevedono tagli ai collegamenti da Palermo a Marsala, Trapani e le altre delle città della provincia, nonché Catania, Agrigento, Licata, Messina e i capoluoghi siciliani.
Tagli anche ai collegamenti tra le cittadine minori con disagi soprattutto per gli studenti. Anche i turisti avranno a disposizione meno corse garantite principalmente dalle ditte private.
Secondo l’Anav il provvedimento sarà impugnato dal Commissario dello Stato perché prevedrebbe evidenti vizi di costituzionalità, la Uil ha già annunciato che non saranno da escludersi azioni legali da parte delle aziende e che in tal caso, ha ribadito il sindacato, si costituirà parte civile nei processi.

 



Native | 2024-04-25 09:00:00
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