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21/05/2012 13:10:44

Scrive Erminio Gandolfo, sulle elezioni a Marsala

Prendo atto della Sua decisione di non pubblicare le mie riflessioni prima del voto per non incorrere in eventuali querele. Glie le invio, pertanto, con le necessarie ed opportune modifiche, perché possa pubblicarle, dopo la chiusura dei seggi elettorali e, perché no?, con commento, com’è Sua buona ed intelligente consuetudine.
Se un cittadino comune, incazzato per il fardello di tutte quelle “cose” che i vari governi , con la compiacenza di gran parte dei politicanti di mestiere, gli hanno caricato sulle spalle, dicesse che non va a votare non riuscirei, per la mia formazione culturale e politica, a giustificarne la scelta, però la rispetterei. Se, invece, è un esponente politico a dire che non va a votare e invita anche gli elettori a disertare le urne, come ho dovuto leggere purtroppo più volte su FB, con “mi piace” segnato abbondantemente anche da dirigenti molto qualificati, allora mi permetto di ricordare a questi amici e compagni, verso molti dei quali mi lega, tra l’altro, affetto e stima, che perdurare su questa strada sarebbe una scelta scellerata che offenderebbe tutte quelle persone che sono morte, lottando per ottenere il diritto al voto ed offenderebbe anche tutte quelle persone che ancora oggi, purtroppo, mettono a repentaglio la loro vita nella speranza di conquistare questo diritto. Sarebbe una scelta sciagurata anche perché disamorerebbe i cittadini all’esercizio dei propri diritti e meriterebbero semplicemente di andare a fare compagnia a quel Bettino Craxi che invitava gli elettori a recarsi al mare, per non farli andare a votare, guadagnandosi, meritatamente, le critiche di tutti. Ho deciso, quindi, di postare sulla pagina FB, scartando volutamente i vari siti, di esortare a non invitare a disertare le urne per non offendere la memoria di quanti hanno dato la vita per la conquista di questo diritto. Ebbene, i miei cari amici e compagni su FB non si sono degnati di segnare “mi piace” sul mio post, ad eccezione di Fabio Gandolfo, mio figlio, di cui vado fiero ed orgoglioso anche per le sue scelte culturali e politiche, e l’amico Gianfranco Buffa, che ringrazio e saluto. Inviterei, pertanto, questi cari amici e compagni a desistere dal rivolgere questo tipo di invito. Mi permetterei anche di invitarli a non dare giudizi affrettati e frutto di semplice pigrizia e miopia politica, chiamando i marsalesi “ASINEDDI”, perché i marsalesi, proprio in questa ultima tornata elettorale, hanno , a mio sommesso parere, dimostrato una certa maturità politica e il bisogno di appropriarsi della loro autonomia di scelta, senza farsi condizionare più di tanto dai vari e molti personaggi ben noti. Difatti hanno bocciato liste come Cantiere Popolare- Nuovo PSI, IdP, la coordinatrice, addirittura, del PDL ed i loro ben noti personaggi di riferimento. Se, poi, i marsalesi non hanno votato le liste di sinistra questo è un altro discorso che meriterebbe un sereno attento e molto approfondito esame. Mi permetto di ricordare, intanto a me stesso, che i contadini mi hanno insegnato che si raccoglie ciò che si semina e qualcuno aggiungeva anche che, quando c’è “cattivo tempo”, bisogna ingegnarsi per porre dei ripari alla piante per proteggerne il frutto. Voi, cari amici e compagni di SEL, in modo particolare, ricordate bene il Congresso che avete tenuto l’anno scorso, Congresso meraviglioso, che ha visto la presenza attiva e partecipe di circa 500 persone, che hanno riempito la chiesa del Purgatorio, quasi come è avvenuto quando c’è stato Niki Vendola. Questa partecipazione così numerosa era difficile averla anche negli anni settanta , persino ai Congressi del PCI. Vi siete chiesti dove è finito questo meraviglioso e straordinario patrimonio, seppure potenziale? I dirigenti della sinistra, e sopra tutti i dirigenti di SEL, dovrebbero chiedere scusa a Gesone, che è riuscito a raccogliere quasi 500 voti senza poter avere la gioia, la letizia, il piacere, l’orgoglio, l’onore di sedere tra i banchi del massimo consesso comunale Vorrei ricordare, per primo a me stesso, che, in politica, regola fondamentale e, aggiungerei, indispensabile è il dialogo. Capisco fin troppo bene che non è facile dialogare con certi personaggi, anzi, sono convinto che è davvero difficile; ecco perché continuo a sostenere che il dialogo deve avvenire sempre su basi programmatiche di un progetto politico credibile, e, con buona volontà e disponibilità, si può riuscire a trovare convergenza almeno su alcuni punti. Lo stesso Gramsci diceva che bisognava dialogare con gli operai cattolici perché hanno interessi comuni agli operai comunisti, agli operai della sinistra (Compromesso storico ante litteram) Voi cari amici e compagni non volete dialogare. Con Grillo perché…. Con Giulia Adamo perché….. con Eleonora Lo Curto perché….. con Sturiano perché….. con Stefano Pellegrino perché… e andando in Provincia con D’Alì perché…. Con Oddo perché…. Con Papania per carità di Dio, con Gucciardi non se ne parla nemmeno. Accusate Anna Maria Angileri per la sua scelta, che a mio avviso va comunque rispettata, come va rispettata la vostra scelta di candidare Peppe Gandolfo, anche se alla fine sono risultate entrambi perdenti. Conoscevate o avreste dovuto conoscere il meccanismo elettorale e pertanto avreste dovuto adottare gli accorgimenti opportuni e necessari per garantire alla sinistra almeno una rappresentanza al Consiglio Comunale. Muovete forti critiche, alcune anche condivisibili, al PD, che, ricordiamocelo, nasce dal PCI, con il quale ha chiaramente legami assai remoti, ma il PD è il partito insieme al quale abbiamo vinto meravigliosamente a Milano a Napoli a Cagliari e, a proposito di dialogo, ricordiamoci che a Milano, Pisapia, con lungimiranza e intelligenza politica che va veramente oltre, ha chiamato nella sua giunta Tabacci, che non mi pare essere di sinistra e che invece fa parte di quella squadra che Bersani con un eufemismo chiama “moderati” Solo per vostra intelligenza, Bersani non è certo il mio punto di riferimento politico, anzi. A questo punto qualcuno potrebbe dire : Ecco, la sinistra non sa fare altro che litigare. Rispondo che personalmente non ho mai litigato con nessuno, questa pratica non mi appartiene per formazione umana civile culturale, e tanto meno potrei litigare con questa sinistra marsalese dove militano molti cari amici, verso cui, ripeto, nutro sentimenti di affetto e stima che mi auguro ricambiati. La mia vuole essere semplicemente una riflessione, una considerazione, attraverso un ragionamento con lo scopo precipuo di invitare i dirigenti ed i militanti della sinistra a non lasciarsi andare ad esternazioni improvvisate, prive di necessarie ed opportune meditazioni. A questo punto nella mia precedente, che Lei, egregio Sig. Direttore, ha ritenuto opportuno di non pubblicare, per ragioni di par condicio, scrivevo che: Siccome non mi piace nascondermi dietro un filo d’erba e mi è sempre piaciuto assumermi la responsabilità delle mie considerazioni e delle mie azioni, visto anche che siamo alla vigilia del ballottaggio che dovrà decidere il Sindaco per Marsala che resterà in carica per ben cinque anni, mi sembra assai opportuno e responsabile che anch’io come ogni marsalese partecipassi alla scelta del Sindaco di Marsala, cercando di fare la scelta migliore. E aggiungevo anche, sempre nella mia precedente: Premetto che non mi pare di poter essere rappresentato da nessuno dei due candidati in ballottaggio. Non conosco il Dottore Ombra se non per averlo visto un paio di volte di sfuggita in televisione, però so che alcune liste a lui collegate sono state bocciate dai Marsalesi , i quali hanno anche assegnato a lui un numero di preferenze assai inferiore a quello che hanno riversato su l’On. Giulia Adamo . E questo è un punto dal quale è quanto meno opportuno partire. Ricordo a me stesso, perché sono certo che agli altri non glie ne può importare più di tanto, che da molto tempo a questa parte, ho dovuto votare, per rispetto e non per disciplina, non avendo alcuna tessera di partito, seguendo, comunque, le indicazioni dell’area, la sinistra, verso cui è molto vicina la mia sensibilità politica, e, accettando quello che diceva Indro Montanelli , mi sono turato cioè il naso e per giunta ho sentito la necessità di prendere quel briciolo di intelligenza che ritengo di possedere e tutta la mia dignità, le ho messo sotto i piedi e così, io comunista per scelta da sempre, ho votato per Dini, per Mastella, per Grillo , per Walter Veltroni, che da sempre ha recitato la parte di comunista . Continuavo, sempre nella mia precedente: In questo ballottaggio per NECESSITA’ e non certo per scelta, voto l’On. Giulia Adamo Sindaco di Marsala. E’ molto chiaro, lapalissiano direi, che la mia formazione politica nasce da situazioni, circostanze, motivazioni sociali economiche culturali diametralmente opposte a quelle dell’On. Giulia Adamo ed il mio percorso, che resta sempre ancorato saldamente a quel meraviglioso pilastro che si chiama Antonio Gramsci, mi porta ad Enrico Berlinguer a Pio la Torre, straordinarie e stupefacenti icone della politica non solo italiana, e mi fa guardare con molto interesse verso Niki Vendola. Seppure per NECESSITA’, voto l’On. Giulia Adamo, anche perché riconosco in lei intraprendenza straordinaria, spirito e capacità di iniziativa, a volte anche sorprendenti, e, soprattutto, ferrea determinazione. Mi auguro che l’On. Giulia Adamo sappia e voglia mettere in atto queste doti , queste qualità, proprie dell’animale politico, nell’accezione più nobile dell’espressione, a servizio e per il bene di Marsala e dei marsalesi. Purtroppo dal dibattito su Canale 2 tra Ombra ed Adamo mi sono convinto che sulla politica marsalese sarebbe meglio ed assai opportuno stendere un velo pietoso. Difatti, Ombra mi è parso non avere capacità propositive programmatiche per un progetto in grado di fare rinascere e crescere Marsala e Adamo ha mostrato di non possedere quell’equilibrio necessario, fondamentale per chi si candida a primo cittadino di un città come Marsala. Sarà stato, forse, per stanchezza!? Vorrei permettermi, pertanto, seppure sommessamente, molto sommessamente, di suggerire all’On. Giulia Adamo, nel caso in cui venisse eletta Sindaco, cosa che le auguro senz’altro, di saper restare con i piedi ben saldi per terra e…. volare, tenendo però la testa sulle spalle, non raccogliendo cioè le eventuali e quasi immancabili provocazioni e non curandosi più di tanto di eventuali e quasi immancabili illazioni, preoccupandosi soprattutto di occuparsi di Marsala e dei marsalesi Non mi resta, non ci resta, egregio Sig. Direttore, che augurarci che il Sindaco, che verrà fuori dal ballottaggio, saprà comunque operare per il bene dei marsalesi e di Marsala, questa nostra città meravigliosa, ricca di tante bellezze naturali e di tanta storia. La speranza è l’ultima a morire ed io ho anche voglia di avere fiducia. Grazie per l’ospitalità.
Erminio Gandolfo