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06/06/2016 14:10:00

Il ricordo di Francesco De Vita, di Filippo Piccione

 La notizia della morte di Francesco De Vita mi ha rattristato moltissimo. Ero legato a lui da profonda amicizia e ogni volta che ci incontravamo era un tripudio d’affetto accompagnato dall’orgoglio di essere entrambi nati e cresciuti a pochi centinaia di metri in quel lembo di terra chiamato Berbaro. Ma a me non bastava questo sentimento, importante, che ci accumunava. Da un po’ di tempo avvertivo la necessità di parlare di lui, di Francesco De Vita, non solo delle sue doti umane e personali da tutti riconosciute, ma per quello che ha fatto, per la straordinaria impresa che è riuscito a costruire, per l’ingegno, l’inventiva e la lungimiranza nel creare una tecnologia pulita, che ha conquistato i mercati del mondo. Ho voluto farlo con la pubblicazione del mio libro “Strada Statale 115 Km 36”, in un racconto che ho intitolato “La storia di (Ciccio) Francesco De Vita”.
Mi piace, pur in questi giorni di commozione e di lutto della sua famiglia e dei tanti marsalesi che hanno avuto modo di conoscerlo e apprezzare, ricordare Francesco quando gli ho portato il libro e lui mi ha manifestato tutta la sua gratitudine e il suo riconoscimento. Lui non sapeva che per me era un dovere che sentivo di avere adempiuto proprio in quel momento in cui lui iniziava a leggere il racconto. Sono lieto di avergli fatto quest’omaggio insieme al ricordo di aver avuto il privilegio di essere stato suo amico.

Filippo Piccione