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03/10/2017 06:00:00

Regionali 2017, la corsa per le liste. Caccia agli ultimi nomi, ma i programmi....?

 Ultimi giorni per l'allestimento delle liste in tutti i collegi della Regione Siciliana.

A Trapani pronte quasi tutte le liste. Ecco i nomi  di  Sicilia Futura-PSI, i cui candidati sono: Nino Oddo per Trapani, Giacomo Scala per Alcamo, Salvatore Tarantolo di Gibellina, Ina Venezia per Castelvetrano, Patrizia Paganelli per Marsala. Un ruolo fondamentale per l'allestimento della lista pare sia stato dato dall'ex candidata alle regionali del 2012, Doriana Licata.
La mediazione di Licata insieme a quella di Totò Cardinale pare che abbiano fatto sciogliere le riserve alla Paganelli.

Quasi pronta la lista di Fratelli d'Italia-Noi con Salvini, ad occuparsene in prima persona l'onorevole Alessandro Pagano, leghista.
In lista andrebbe Giacomo Scimemi, figlio di Nino Scimemi di Salemi, che non ha trovato posto in Diventerà Bellissima nonostante i santini già stampati, Michele Tremarco di Pantelleria, Giovanni D'Aguanno di Alcamo. La quota rosa verrà, invece, segnalata dalla componente di Fratelli d'Italia.

A dare rassicurazioni sulla presenza in tutti i collegi siciliani della lista del Megafono è Rosario Crocetta, attuale Governatore della Sicilia “Il Megafono c'è e continuerà ad esserci, non solo alle elezioni regionali, ma anche alle nazionali con la lista al Senato, negli enti locali, con i candidati nelle liste del PD alla Camera”.
Per Crocetta il Megafono non rappresenta solo una lista ma una associazione che opera con il PD per il rinnovamento della politica. L'associazione è nata nel 2012 per la competizione delle regionali e oggi affiancherà il progetto-programma di Fabrizio Micari presidente, per la coalizione del centro sinistra. Crocetta sarà, con il Megafono, capolista a Catania, Messina e Palermo.

Grande tensione in Forza Italia. Ieri ad un certo punto è stata messa in forse anche la candidatura di Guaiana. E quindi al momento l'unico candidato certo è Stefano Pellegrino. 

Liste e coalizioni, candidature forti e posti di “servizio” per la quota rosa ma nessuno, a meno 30 giorni circa dalle elezioni, ha sciorinato il proprio programma elettorale. Tanti i luoghi comuni: Turismo, infrastrutture, agricoltura, diritto allo studio e al lavoro, attenzione per le fasce deboli, dignità ai poveri. Come, però, realizzare tutto questo, i candidati alla presidenza della Regione, non lo dicono. Intravedono le vie della rinascita, del rinnovamento, della crisi fuori dal tunnel ma non dicono come, per quale strada e con quali mezzi. Non lo fanno a destra, così come non lo fanno a sinistra, e nemmeno i grillini.
E' un pullulare di frasi scontate, per certi versi banali.
Ma il programma e la sua attuazione non viene elaborato né spiegato al cittadino- elettore. Dovranno, i siciliani, continuando così, fidarsi sulla parola. E' il decadimento della politica tutta, non ci sono azioni ma idee velate di un fantomatico programma che forse il 6 novembre vedrà la luce. Nella migliore delle ipotesi sarà sotto l'albero di natale.
Micari punta sul ponte sullo Stretto di Messina, per carità utile, ma in Sicilia le strade e le autostrade fanno raggiungere un capo all'altro della Sicilia in almeno sei ore di auto. Se poi ci si vuole avventurare in treno si comprenderà come la Sicilia non si sia mai evoluta e sviluppata.
Le infrastrutture sono roba da medioevo, gli aeroporti minori vivono crisi al collasso chiusura, però si parla di ponte sullo Stretto.
Non è avveduto nemmeno il candidato del centro destra, Nello Musumeci, che vorrebbe puntare tutto sulla formazione professionale. In verità quel settore è totalmente da ricostruire, non ci dice come e in che lasso di tempo.
Giancarlo Cancelleri, candidato presidente per il movimento Cinque Stelle, abolirà i vitalizi e gli stipendi dei deputati. Per fare ciò, magari Cancelleri non è al corrente, la legge dovrà passare, con esito positivo, dall'ARS e l'attuale legge elettorale non consentirà, a nessuno degli eletti presidente, di avere una maggioranza bulgara. Insomma patti e compromessi saranno necessari per la governabilità.