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12/12/2019 08:00:00

Rifiuti, differenziata in crescita in Sicilia. Pierobon: "C'è ancora tanto da fare"

 «In Italia ci sono sempre più rifiuti urbani da gestire» con una produzione che cammina di nuovo assieme al Pil e ai valori degli indicatori socio-economici. Nel 2018 abbiamo prodotto mezza tonnellata di rifiuti a testa, quasi 30,2 milioni di tonnellate a livello nazionale dopo 6 anni sotto quota 30 milioni con un aumento del 2% rispetto al 2017.

E se il conferimento in discarica scende del 6,4% e la differenziata conferma il trend di crescita raggiungendo il 58,1% (+2,6%), solo 7 regioni su 20 arrivano al 65% di differenziata fissato al 2012. Una fotografia tra luci ed ombre scattata dall'Ispra con il «Rapporto Rifiuti Urbani 2019», per cui «sono urgenti politiche di prevenzione» in un Paese «dove gli impianti, pochi e mal distribuiti, non sono al passo con le esigenze». Al Nord prodotte 14,3 milioni tonnellate di rifiuti, al Centro 6,6 e al Sud 9,2. Ma è al Centro che si è rilevata la maggiore produzione pro capite: 548 kg per abitante (oltre 10 kg in più del 2017).

In tutte le regioni - secondo Ispra -, tranne Marche, Molise e Sicilia, tra il 2017 e il 2018, è cresciuta la produzione. I maggiori incrementi in Piemonte (+5,1%), Trentino Alto Adige (+4,5%) e Sardegna (+3,7%). Nel 2018 i rifiuti urbani sono stati gestiti da 646 impianti, oltre la metà dedicata all'organico (339), «il più raccolto (40,4%), - come spiega Ispra - anche se alcune regioni non hanno impianti per trattarlo». Sulla differenziata si risolleva il Sud grazie ad un salto in avanti di Sicilia (+7,8%). «Un miglioramento importante - per Ispra - anche se non la fa spostare dalle ultime posizioni». Per l'assessore regionale all'Energia Alberto Pierobon c'è «tanto da fare ancora ma siamo sulla strada giusta».

I dati, però, sono inflessibili. A Catania si passa dall'8,70% al 7,72% a Trapani dal 14,32% al 15,85%, a Palermo dal 13, 83% al 10,48%, a Siracusa dall'8,05% al 17,99%, a Messina dal 14, 23% al 17,88%. Su base provinciale la prima provincia per percentuale di raccolta differenziata dei rifiuti è Caltanissetta col 43,36%, segue Agrigento col 40,52%, Trapani col 38,45%, Enna col 36,89 %, Ragusa col 33,78%, Catania col 30,31%, Messina col 28,72 %, Siracusa col 26,18%, ultima Palermo col 19,93.

Complessivamente nella Regione la differenziata passa dal 21,72% del 2017 al 29,53% del 2018. Nel 2010 era del 9,44%. Il sindaco di Palermo Leoluca Orlando si dice certo che la raccolta differenziata «aumenterà ulteriormente nel 2019 grazie alle tante iniziative messe in campo». Infine sui costi del servizio secondo il rapporto al Centro si paga di più (208,05 euro per abitante), segue il Sud con 186,26 euro, mentre al Nord è stato di 154,47 euro.

“I dati forniti da Ispra premiano il lavoro del governo Musumeci sul fronte dei rifiuti. Tanto c’è ancora da fare, ma il balzo in avanti della Sicilia indica che siamo sulla strada giusta”. Lo afferma l’assessore regionale all’Energia e servizi di pubblica utilità, Alberto Pierobon, commentando il rapporto Ispra.  “Un miglioramento importante – spiega Pierobon – che si riferisce comunque al 2018. Secondo i dati forniti dal dipartimento, l’incremento è ancora più marcato nel 2019 che dovrebbe chiudersi prossimo al 40 per cento. Più che guardare ai numeri e alle classifiche, che scontano anni di ritardi, stiamo concentrando gli sforzi sulla pianificazione e sulla programmazione – prosegue l’assessore – in questo modo stiamo ponendo le basi per consentire all’Isola di raggiungere finalmente l’obiettivo di una gestione ordinaria e virtuosa nel settore dei rifiuti”.



Native | 2024-04-25 09:00:00
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