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06/12/2020 06:05:00

Sicilia, rischio esodo dal Nord. Natale con l’autocertificazione. Calano i contagi
 

Il rischio è quello di un altro esodo di massa verso la Sicilia, poco prima di Natale, e in particolare poco prima dell’entrata in vigore del divieto di spostamento tra le regioni.


La Sicilia si prepara ad un Natale diverso, all’insegna del Covid. Il timore però è da un lato gli assembramenti, dentro e fuori casa, dall’altro l’esodo di massa verso le regioni del sud (come quello tra il 7 e l’8 marzo, poco prima che l’Italia diventasse zona rossa) prima del 21 dicembre.
A Roma la ministra dell’Interno Lamorgese predispone un piano di controlli che prevede, se necessario, anche l’utilizzo dei droni. A Palermo Musumeci pensa ad una “sorveglianza sanitaria” per scongiurare un’impennata di casi. In ogni caso è prevista l’autocertificazione per gli spostamenti nei giorni “caldi” tra un Comune e l’altro.
Nel frattempo in Sicilia, e in tutta Italia, il tasso di positività scende, quando in provincia di Trapani si registrano 73 nuovi casi.

Contenere esodo verso il Sud
Mezza Italia sarà zona gialla. E si teme che gli spostamenti tra le regioni, consentite fino al 21 dicembre, proprio sotto Natale, diano spazio ad un nuovo esodo. Un po’ come quello che c’è stato le ore prima dell’entrata in vigore del lockdown totale a Marzo. Inoltre si registrano già i primi sold out in treni, autobus, aerei, verso le regioni del Sud con conseguente aumento, anche raddoppio, dei prezzi.
“Il rischio di un nuovo esodo verso il Sud è un fatto reale, che non può non destare preoccupazione. Per questo ho ritenuto di chiedere al nostro Comitato scientifico di valutare alcune misure di contenimento e sorveglianza sanitaria, che vorremo condividere anche con il ministero della Salute".
Lo dice il presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci.
"C’è - prosegue - un sostanziale miglioramento in Sicilia e si inizia finalmente a vedere una progressiva regressione della pressione sulle strutture ospedaliere. Non possiamo, quindi, rischiare di far correre di nuovo il virus per comportamenti individuali che appaiono improntati a superficialità. Lo dobbiamo alle tante vittime che abbiamo avuto e alla straordinaria passione con cui migliaia di operatori hanno adempiuto con professionalità alla loro missione di vita”.

 

 

 

Posti di blocco, droni, e autocertificazione
Intanto il ministero dell’Interno sta predisponendo una serie di misure ad hoc. Controlli in aeroporti, porti e stazioni. Posti di blocco nelle autostrade e nelle arterie principali delle città. Tutte le forze dell’ordine saranno coinvolte, “circa 70 mila unità, addette a questo tipo di controllo”, ha detto la ministra dell’Interno Luciana Lamorgese. E se necessario anche i droni. L’obiettivo è evitare gli assembramenti.
Attenzione nei controlli alle principali arterie di traffico e nelle stazioni per vigilare sul rispetto delle norme e delle limitazioni che riguardano gli spostamenti tra regioni dal 21 dicembre al 6 gennaio e, tra i Comuni, nelle giornate di Natale, S.Stefano e Capodanno. E' quanto chiede un passaggio della circolare del Viminale indirizzata ai prefetti, dove si legge: "attenzione andrà rivolta ai controlli da effettuarsi sulle principali arterie di traffico e sui vari nodi delle reti di trasporto, in considerazione, soprattutto, degli spostamenti conseguenti alle particolari restrizioni previste dal comma 4 dell'art.1 del Dpcm".
"Si evidenzia che tra le situazioni di necessità, per le quali resta fermo l'uso del modulo di autodichiarazione, può farsi rientrare, a mero titolo di esempio, l'esigenza di raggiungere parenti, ovvero amici, non autosufficienti, allo scopo di prestare ad essi assistenza, secondo quanto già chiarito in apposita Faq pubblicata sul sito web del Governo".
E' quanto si legge sulla circolare del Viminale indirizzata ai prefetti.
"Il ricorso al potere di ordinanza regionale, con efficacia limitata all'ambito provinciale per il quale dovesse rendersi necessario il suo esercizio, si configura come intervento "di chiusura", ipotizzabile nel caso in cui l'azione diretta a riattivare la didattica in presenza dovesse incorrere in criticità di varia natura, non superabili attraverso l'espletamento della fase di coordinamento", al tavolo presieduto dal Prefetto sui trasporti. È quanto recita la circolare del Viminale indirizzata ai prefetti, nel paragrafo riguardante l'attività didattica in presenza, garantita per il 75% dal 7 gennaio per le superiori.

Controlli svolti dalle forze dell’ordine, nelle zone “calde” delle città. "Lo faranno con senso di equilibrio perché dal momento in cui teniamo aperto i negozi lo facciamo per salvaguardare un certo tipo di economia. Ma serve anche che i titolari pongano in essere le precauzioni per non fare entrare più persone nello stesso momento".
"Sarà un Natale di sacrifici, dovremo continuare con delle limitazioni alla nostra mobilità anche tra Comuni oltre che tra regioni. Proprio nel periodo natalizio dovremo allontanarci dalle nostre tradizioni, del Natale tutti insieme. Un sacrificio necessario che - ha sottolineato la titolare del Viminale - ci consentirà poi di affrontare l’anno nuovo in maggiore sicurezza".

 

 



I dati siciliani
In Sicilia ieri si sono registrati 1240 nuovi casi di Coronavirus.
Il dato importante è che si registrano meno contagi, con più tamponi, e un tasso di positività che si riduce. Ma anche meno decessi. I numeri: i 1240 nuovi casi sono stati registrati su 10850 tamponi. Il tasso di positività scende all'11,41% (venerdì era del 13%). Le vittime registrate nell’utlimo bollettino sono 34. Diminuiscono anche i ricoveri. Scende di 32 unità infatti il numero delle persone ricoverate in ospedale (-1 in terapia intensiva). I dimessi/guariti sono 1.016.
Questa la divisione dei nuovi contagiati per provincia: 488 a Catania, 320 a Palermo, 89 a Messina, 73 a Trapani, 69 a Enna, 57 a Siracusa, 54 a Ragusa, 50 a Caltanissetta, 40 ad Agrigento.

 

 


I dati italiani
Il bollettino quotidiano del ministero della Sanità, di ieri 5 dicembre, sulla diffusione del coronavirus in Italia riporta 21.052 nuovi casi (su 194.984 tamponi) e 662 morti nelle ultime 24 ore. Venerdì i nuovi casi sono stati 24.099 con 212.741 tamponi, i morti 814. Il totale delle vittime in Italia è ora di 59.514. I dimessi/guariti di ieri sono 23.923, per un totale di 896.308 dall'inizio dell'epidemia, calano sia i ricoveri (-1.042, 30.158 unità totali) che le terapie intensive (-50, 3.517 in totale).

Il rapporto positivi-tamponi è al 10,7 per cento, in calo rispetto a venerdì. Scendono gli attualmente positivi: sono 754.169 rispetto ai 757.702 di venerdì.

 

 


Mancano i vaccini antinfluenzali in provincia di Trapani
La denuncia è di Luigi Nacci medico, nonché presidente del Consiglio comunale di Erice.
“I vaccini antinfluenzali sono arrivati in dosi minime e l'Asp di Trapani per giustificare la propria inefficienza ha inviati una nota ai medici di base dove si invitano gli stessi a richiedere i vaccini soltanto per i pazienti a rischio e ultrasessantacinquenni ma solo con una auto-dichiarazione degli stessi medici”. Per Nacci “è una continua vessazione perchè l'Azienda sanitaria scarica sui medici la propria inefficienza”.
Il medico ha già inviato una nota di protesta all'Asp del capoluogo. Il paradosso di una Nazione che parla di vaccino anti-Covid e nel frattempo non riesce a distribuire quello antinfluenzale.