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08/12/2020 06:00:00

Coronavirus, su i contagi nel trapanese. Diminuiscono nell'Isola (+918). Slitta l'ordinanza di Musumeci 

 Tornano ad aumentare i positivi al Coronavirus nel trapanese. Sono 2702 i contagiati totali.  Tra le città si registra un balzo in avanti di Marsala con 593 casi (venerdì erano 559), al secondo posto, in questa triste classifica si piazza Trapani con 525 positivi, poi segue Mazara con 496. Sono 80 in totale i decessi in provincia di Trapani dall'inizio dell'epidemia, 1983, invece, è il numero dei guariti.

I ricoverati in terapia intensiva sono 21, i ricoverati non in terapia intensiva e del territorio sono 97. Sono stati effettuati 994 tamponi molecolari (dato parziale) e 553 tamponi per la ricerca dell'antigene.

Qui i dati dei positivi nei Comuni trapanesi: Alcamo 308, Buseto Palizzolo 7, Calatafimi Segesta 13, Campobello di Mazara 34, Castellammare del Golfo 81, Castelvetrano 215, Custonaci 29, Erice 103, Favignana 2, Gibellina 12, Marsala 593, Mazara del Vallo 496, Paceco 43, Pantelleria 24, Partanna 45, Poggioreale 0, Salaparuta 4, Salemi 39, Santa Ninfa 4, Trapani 525, Valderice 54, Vita 2, San Vito Lo Capo 23, Petrosino 46.

Mazara, un altro medico vittima del coronavirus. E' Bartolo Parrinello, primario del reparto di ginecologia e ostetricia dell'ospedale "Abele Ajello" di Mazara del Vallo, in pensione da qualche anno. Aveva 73 anni. Sono in tanti a ricordarlo, in queste ore, a Mazara, e non solo, dato che Parrinello nella sua lunga carriera ha fatto nascere generazioni di mazaresi. "Cordiale, generoso, disponibile iromico geniale, semplice, intuitivo, professionale, profondamente religioso, umile e umano" è uno dei giudizi che si leggono sui social. E sono tante le mamme che lo ricordano per averle accompagnate, con umanità e professionalità, nel momento più importante della loro vita, quello del parto.

I medici aspettano le indicazioni dell'Asp - Salta ancora l'accordo in provincia di Trapani affinché i medici di famiglia possano fare i tamponi. L'accordo regionale, infatti, prevede che i medici di famiglia effettuassero tamponi rapidi ai propri pazienti (contatti stretti e casi sospetti). Questi tamponi devono essere effettuati o negli studi dei medici (con una dichiarazione di disponibilità) o in locali messi a disposizione dalle Asp. Era previsto che i medici ricevessero i dispositivi di protezione (tute, mascherine ffp2, visiere e guanti) e naturalmente i tamponi. Fino ad oggi nessun medico ha ricevuto i dispositivi di protezione nei propri ambulatori e non si sa chi dovrà distribuirli; nemmeno l'Asp di Trapani fino ad oggi ha scelto le sedi dove ospitare i medici che non hanno dato disponibilità ad effettuare i tamponi nei propri studi. Senza calcolare la mancanza di collaborazione con le Usca che fino ad oggi non hanno dedicato alcun numero di telefono per collaborare con i medici di famiglia. Molte volte i sanitari si trovano ad affrontare da soli le criticità con i pazienti positivi che si trovano presso il proprio domicilio in quanto questi dovrebbero essere visitati dal personale delle Usca a domicilio.

I dati in Sicilia - Diminuiscono i nuovi casi di covid in Sicilia. Si scende sotto quota mille dopo tanti giorni. In tutto sono stati registrati 918 nuovi contagi. I morti sono stati 34. Scendono i ricoverati in terapia intensiva: sono 205 (domenica erano 213), mentre invece crescono i ricoverati in corsia (1387). In isolamento domiciliare ci sono 38.654 siciliani (sul totale di 40.246 contagiati). Con i 34 morti delle ultime 24 ore le vittime siciliane dall’inizio della pandemia è salito a 1793. I nuovi 918 casi sono stati rilevati su 8386 tamponi (il 10.9% dei tampi ha dato esito positivo, dato anche questo in calo). Catania resta la provincia con più nuovi casi (448), seguita da Palermo 257, Messina 109, Siracusa 39, Ragusa 28, Enna 17, Caltanissetta 13, Trapani 7, Agrigento 0.

Slitta ordinanza Musumeci - Slitta l'ordinanza del presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci per evitare un flusso incontrollato di rientri a ridosso delle feste di Natale. La nuova ordinanza, che si pensava dovesse essere firmata oggi, sarà messa nero su bianco probabilmente mercoledì, e avrà come elemento centrale l'obbligo del tampone rapido per chiunque arrivi nell'Isola. I controlli saranno effettuati direttamente negli aeroporti per chi giunge in aereo, e nei vari drive in per chi arriverà in Sicilia con altri mezzi. n sostanza ogni passeggero che sbarcherà sarà controllato da un team di medici. Mentre più complicato potrebbe risultare fare il test nei porti. E quasi impossibile è agire nelle stazioni. Ecco perchè a chi arriverà in treno probabilmente verrà suggerito di recarsi nei drive in che durante questo mese di dicembre potrebbero funzionare H24. Nelle ultime ore i tecnici della Regione hanno sondato tutte le aree in cui avverrà il controesodo, che per chi non ha la residenza in Sicilia è possibile fino al 20 dicembre.

I dati italiani - Sono 13.720 i positivi al test sul coronavirus nelle ultime 24 ore, secondo i dati della Protezione civile. Le vittime sono 528. Sono 111.217 i test per il coronavirus effettuati nelle ultime 24 ore, in calo di oltre 52 mila rispetto a domenica, secondo i dati del ministero della Salute. Il rapporto tra positivi e tamponi è del 12,3%, in aumento per il secondo giorno consecutivo, oggi dello 0,8%. Sono 144 i pazienti ricoverati in terapia intensiva in Italia nelle ultime 24 ore, secondo i dati del ministero della Salute: Il saldo giornaliero è di -72 unità, portando il totale delle persone in rianimazione a 3.382. I ricoverati nei reparti ordinari sono invece 133 più di domenica, per un totale di 30.524 pazienti.

Il 39,9% dei decessi verificatisi per Covid in Italia dall'inizio della pandemia, è avvenuto in Lombardia, ovvero 22.252. A livello nazionale, l'età media dei deceduti è 80 anni mentre solo l'1,2%, ovvero 657, era under 50 e il 97% aveva malattie precedenti. E' quanto mostra il Report sulle caratteristiche dei pazienti deceduti positivi a Sars-CoV-2 in Italia, basato sui dati aggiornati al 2 dicembre e che descrive le caratteristiche di 55.824 pazienti. La seconda regione per numero di decessi è l'Emilia Romagna con 5.805 (10,4% del totale), seguita da Piemonte 5556 (10%), Veneto 3899 (7%), Lazio 2525 (4,5%) e Liguria 2419 (4,3%).

Ministro dell'interno positivo al Covid - Il ministro dell'Interno Luciana Lamorgese era in Consiglio dei ministri quando ha appreso di essere positiva al Covid. La riunione dell'esecutivo è stata subito sospesa e il ministro ha abbandonato l'aula, assieme ai colleghi ministri Di Maio e Bonafede, suoi vicini di posto, che si sono allontanati, ponendosi in isolamento fiduciario. La responsabile del Viminale, asintomatica, avrebbe appreso di essere positiva da un articolo online di un giornale. Lamorgese si era sottoposta a tampone molecolare questa mattina presso gli uffici del ministero dell'Interno, una routine che ripete ormai ogni dieci giorni. Intanto stati subito disposti i tamponi per tutti i partecipanti al Consiglio dei ministri, compreso il premier Giuseppe Conte e tutti i ministri presenti fisicamente a Palazzo Chigi.

A scuola fino a luglio e lezioni il sabato - Per recuperare le lezioni perse durante l'anno si potrà andare a scuola anche di sabato e fino a luglio: è questo il piano della ministra della Pubblica Istruzione Lucia Azzolina che esclude quindi la domenica proposta dai colleghi di governo e anche agosto. A l'Aria di domenica su La7 Azzolina ha spiegato: "Il sabato in classe c'è già, soprattutto al Sud, per la domenica non penso sia da perseguire, anche le famiglie non lo vogliono".

La ministra ha ribadito che dal 7 gennaio si tornerà in presenza, con le superiori al 75%. Riguardo ai tavoli con i prefetti per organizzare i trasporti locali per gli studenti, la titolare di Viale Trastevere ha spiegato che "servono per scaglionare gli ingressi. Ci sono dei territori già pronti a ripartire, in grado di fare un piano in pochi giorni. Altre città più grandi, come quelle metropolitane, hanno invece bisogno di parlarsi e a questo servono gli interventi dei prefetti". Ci saranno i turni pomeridiani? "La scuola non si sottrae, l'importante è mandare a scuola il 75% degli studenti delle superiori", ha rimarcato.

Ma le lezioni in classe d'estate dovranno fare i conti con gli istituti scolastici che non hanno l’aria condizionata nelle aule, e questo potrebbe essere un problema nelle regioni dove le temperature estive sono decisamente elevate. La scelta di allungare la settimana spetta poi alla singola scuola che, autonomamente, decide in base alle necessità. Le lezioni di solito si chiudono i primi di giugno, intorno al 10 in base ai calendari regionali, ma il personale va a scuola fino al 30 giugno: si potrebbe fare lezione fino a quella data. Per andare oltre ci vorrà un accordo con i sindacati.

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