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17/12/2020 06:00:00

Coronavirus, tornano a diminuire i positivi nel trapanese (2082). Giù i ricoveri nell'Isola

17,40 - Diminuisce il numero dei positivi in provincia di Trapani. Sono 2082 gli attuali casi di persone contagiate (ieri erano 2147).

C'è purtroppo un nuovo decesso e il totale dei morti dall'inizio dell'epidemia sale a 95. I guariti sono invece 3200. Questi i dati aggiornati ad oggi 17 dicembre 2020.

I ricoverati in terapia intensiva sono 16, i ricoverati del territorio non in terapia intensiva sono 109. Sono stati effettuati 361 temponi molecolari (dato parziale) e 210 tamponi per la ricerca per l'antigene.

Questi i positivi nelle città della provincia - Alcamo 260, Buseto Palizzolo 7, Calatafimi Segesta 13, Campobello di Mazara 29, Castellammare del Golfo 39, Castelvetrano 142, Custonaci 23, Erice 93, Favignana 2, Gibellina 16, Marsala 300, Mazara del Vallo 432, Paceco 33, Pantelleria 8, Partanna 49, Poggioreale 0, Salaparuta 0, Salemi 39 Santa Ninfa 3, Trapani 497, Valderice 54, Vita 2, San Vito Lo Capo 20, Petrosino 21.

06,00 - Aumentano, di nuovo, i positivi al Covid 19 in provincia di Trapani. Nelle ultime 24 ore si è registrato un nuovo decesso, che porta il totale dei morti a 94 dall'inizio della pandemia. Gli attuali positivi sono 2147 nel territorio. La città con più contagi è Trapani, 502 positivi, seguono Mazara, 449, e Marsala, 305 (che riduce considerevolmente il conto degli attuali positivi).

Le altre città: 258 ad Alcamo, 179 a Castelvetrano, 95 ad Erice, 39 a Castellammare del Golfo, 52 a Valderice, 49 a Partanna, 40 a Salemi, 33 a Paceco, 29 a Campobello di Mazara, 23 a Custonaci, 22 a Petrosino, 20 a San Vito Lo Capo, 16 a Gibellina, 13 a Calatafimi Segesta, 8 a Pantelleria, 7 a Buseto Palizzolo, 4 a Santa Ninfa, 2 a Favignana, 2 a Vita, 0 a Salaparuta, 0 a Poggioreale. Sono 13 i ricoverati in terapia intensiva della provincia di Trapani, 110 quelli del territorio in terapia non intensiva. Dall'inizio dell'emergenza sono state contagiate e poi sono guarite 3105 persone. Il dato di oggi (parziale) dei tamponi è di 289, e 221 test per la ricerca dell’antigene.

I dati in Sicilia - Aumentano i nuovi positivi in Sicilia: 1065 i casi riscontrati nelle ultime 24 ore ma con 9974 tamponi, con un tasso d'incidenza del 10,68%, minore rispetto a martedì. Ventinove le vittime. In discesa i ricoveri, sia quelli ordinari sia quelli in terapia intensiva. Con i nuovi casi sono a 35.176 gli attuali positivi, con un decremento di 793 casi rispetto a martedì. Di questi sono ricoverati 1.371 siciliani, 39 in meno rispetto al dato complessivo di ieri; 1188 dei quali in regime ordinario 37 in meno rispetto a martedì; 183 in terapia intensiva 2 in meno rispetto a martedì. I guariti sono 1.829. Sul fronte della distribuzione fra province nell’isola: Catania 297, Palermo 285, Messina 253, Ragusa 32, Trapani 52, Siracusa 69, Agrigento 36, Caltanissetta 30, Enna 11.

La tregedia di Messina, muore a 40 anni dopo la morte della madre - E' una tragedia per una famiglia messinese. Il coronavirus ha ucciso un uomo di appena 40 anni dopo che cinque giorni prima aveva strappato alla vita anche la madre. Vincenzo Crisafulli impiegato della ditta di pulizie che opera all’ospedale Piemonte. Il virus sa essere spietato a volte anche con chi è ancora nel fiore dei suoi anni. Il quarantenne era ricoverato nel reparto di terapia intensiva, lo stesso dove era deceduta la madre. In gravi condizioni è anche il padre. Contagiato pure il fratello di Vincenzo il cui stato di salute al momento non desta preoccupazioni.

Musumeci visita zona controlli al porto di Palermo - Dopo gli aeroporti di Catania e Palermo, il presidente della Regione Siciliana, Nello Musumeci, ha visitato anche l'area dedicata ai controlli anti Covid al porto di Palermo. Il governatore - accompagnato dall’assessore alla Salute Ruggero Razza e dal commissario per l'emergenza Covid nel capoluogo Renato Costa - ha voluto rendersi conto di persona della situazione, incontrando i medici che stanno effettuando i tamponi rapidi ai passeggeri in arrivo. Musumeci ha ringraziato, anche a nome della comunità siciliana, il personale sanitario impegnato nelle operazioni per un “Rientro sicuro”. Dallo scorso lunedì (fino al 7 gennaio) è in vigore nell'Isola l'ordinanza regionale che, per evitare il contagio del Coronavirus, obbliga chi arriva in Sicilia alla registrazione sul portale dedicato siciliacoronavirus.it e al tampone rapido (se non già in possesso dell'esito negativo di un test molecolare). Al momento sono circa trentamila mila i cittadini che si sono già registrati sul sito dedicato e di questi 2.700 hanno dichiarato di avere già fatto un tampone molecolare nel territorio di provenienza.

I dati in Italia - Sono 17.572 i positivi al tampone per il coronavirus in Italia nelle ultime 24 ore, secondo i dati della Protezione civile. I tamponi per il coronavirus effettuati in Italia nelle ultime 24 ore sono stati 199.489, in aumento di 35 mila circa rispetto al giorno prima, quando ne erano stati registrati 164.431, secondo i dati del ministero della Salute. Il tasso di positività (rapporto positivi-tamponi, compresi quelli ripetuti e di controllo) è dell'8,8%, in leggero calo rispetto al 9% circa di martedì. Sono 2.926 i pazienti in terapia intensiva per il Covid-19 in Italia, in calo di 77 unità nel saldo complessivo tra entrate e uscite. Gli ingressi giornalieri in rianimazione sono stati invece 191, secondo i dati del ministero della Salute. Le persone ricoverate nei reparti ordinari sono 26.897, in calo di 445 unità rispetto al giorno precedente.

Scende al 35% il numero delle terapie intensive occupate in Italia da pazienti Covid, ancora il 5% oltre la soglia di allerta. Prosegue il trend di miglioramento anche nei reparti, dove calano al 42% i posti letto Covid, ovvero il 2% oltre la soglia critica, che viene superata da 5 regioni in meno rispetto a una settimana fa. Lo mostrano i dati dell'Agenzia Nazionale per i Servizi Sanitari Regionali (Agenas) relativi al 15 dicembre, che evidenziano, per entrambi gli indici, un calo del -3% rispetto a una settimana fa: martedì 8 dicembre, infatti, l'occupazione delle rianimazioni era al 38% e quella dei posti letto al 45%.

Possibile zona rossa dal 24 dicembre al 3 gennaio - La decisione non è presa: si attende un nuovo incontro. Ma l'ipotesi è disporre regole da zona rossa il 24, 25, 26, 27, 31 dicembre e l'1, 2, 3 gennaio. Secondo alcune fonti la discussione è ancora "tutta aperta" però e non è escluso che la zona rossa valga anche il 6 gennaio o si introducano per l'intero periodo regole da "zona arancione".

Oggi il vertice a Palazzo Chigi tra Giuseppe Conte e i capidelegazione della maggioranza sulla stretta di Natale. Complice l'indisponibilità di Teresa Bellanova a partecipare ad una riunione in tarda serata il capo del governo ha optato per rinviare alle prossime ore il punto finale sulle misure per le festività. Il tempo tuttavia stringe tanto che fonti di governo spiegano come, a questo punto, sia davvero difficile che le nuove norme possano essere definite prima di 24 ore. Bellanova andrà a Palazzo Chigi con la delegazione di Iv per l'incontro con Conte nell'ambito della verifica di governo. Fonti di Iv hanno fatto sapere che l'incontro è slittato dalle 9 alle 18 di oggi per impegni istituzionali del presidente del Consiglio.

"Al Ministero della Salute abbiamo proposto di optare per una misura rigorosa che assomigli molto alla zona rossa", ha detto il sottosegretario alla Salute Sandra Zampa (PD). Il presidente del Veneto Luca Zaia ha chiesto una zona rossa fino alla Befana, posizione condivisa dai ministri Boccia e Speranza e dai rappresentanti di Lazio, Friuli Venezia Giulia, Molise.

Ma c'è un braccio di ferro con chi vuole una linea morbida. In vista del Natale "il Governo vuole inibire ancora di più gli spostamenti e la libertà d'impresa, lo ritengo inopportuno e l'ho detto al Governo", afferma il presidente della Liguria Giovanni Toti in una diretta fb dopo un confronto con il Governo che proseguirà domani. "L'Italia si è data delle regole, stabilendo le zone di rischio giallo, arancione e rosso. Ritengo che con quel metodo si debba continuare. Credo che sia giusto essere prudenti dove il virus sta facendo grandi danni e se serve fare ulteriori chiusure. Ma penso che il principio delle zone sia giusto, dico no a regole uniformi, bisogna dare respiro ai cittadini".

 La campagna vaccinale europea anti-covid ha l'obiettivo comune dei 27 paesi di partire tutti insieme. In #Italia la vaccinazione di massa si avvierà a inizio gennaio

 

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