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04/01/2021 06:00:00

Coronavirus, più di mille nuovi contagi in Sicilia. Oggi l'Italia in zona arancione

Sono 46 i nuovi positivi registrati ieri in provincia di Trapani. E continua nel suo andamento altalenante la curva epidemica del Coronavirus in Sicilia.  Ieri si è tornati sopra i mille nuovi casi di Coronavirus in 24 ore.

Per l'esattezza sono 1047 su 6.319 tamponi processati. Ventisei le vittime. Il dato porta a 35.591 il numero complessivo dei positivi attualmente conteggiati nell'Isola. Aumentano anche i ricoveri negli ospedali: sono 1137, 47 in più rispetto a sabato.

In terapia intensiva i ricoveri sono 184, 2 in meno rispetto a sabato. I guariti sono 380. La distribuzione nelle province vede a Catania 301 nuovi casi, a Palermo 297, a Messina 189, a Ragusa 53, a Trapani 46, a Siracusa 16, a Caltanissetta 87, a Agrigento 55, a Enna 3.

Oltre 1200 i sanitari vaccinati nel trapanese - Sono 1200 gli operatori sanitari vaccinati nelle prime giornate. Soddisfazione ha espresso il Commissario straordinario dell’Azienda sanitaria provinciale, Paolo Zappalà, relativamente alla partenza e alla efficienza della macchina organizzativa messa in attività in pochissimi giorni.

“ Ho constatato che la macchina è partita con grande partecipazione del personale sanitario - ha detto Zappala'- Il mio compito assieme ai colleghi e al responsabile aziendale della campagna vaccinale, il dott. Gaspare Canzoneri, è quello di supportare tutti i gruppi di lavoro interdisciplinari che abbiamo formato per raggiungere quanto prima il numero di vaccinazioni fissato come obiettivo per rendere la popolazione immune e bloccare la circolazione del virus”.

Non abbassare la guardia - Zappalà ha precisato che “la partenza della campagna vaccinale non deve però indurre ad abbandonare la prudenza nei comportamenti individuali, anche se si è stati sottoposti alla prima dose del vaccino. Il virus circola ancora e l’immunità – come spiegato dalla scienza – può dirsi infatti massima solo alcuni giorni dopo la seconda dose di richiamo, ripetuta a 21 giorni dalla prima”. È essenziale, quindi, continuare con il distanziamento sociale e le altre precauzioni anche perché, ha sottolineato il manager “i dati sull’andamento dell’epidemia, dopo il calo registrato nell’ultima parte del mese di dicembre, mostrano negli ultimi giorni una lieve ripresa dei casi, con un numero  di 1598 soggetti contagiati nella provincia di Trapani”.

Situazione sotto controllo a Valderice -  Zappalà, sentito il Sindaco del Comune di Valderice, Francesco Stabile, ci tiene a precisare che “la situazione è sotto controllo e al momento non vi sono situazioni di allarme in provincia tali da configurare una “zona rossa”, nemmeno nel territorio del comune di Valderice che con 77 casi mostra un incremento in valore assoluto ma i contagi riguardano appena lo 0,6% della popolazione di quel territorio”.

Oltre settemila vaccinati in Sicilia - Nella sola giornata di sabato 2 gennaio, in Sicilia sono stati complessivamente somministrati 4438 vaccini anticovid su altrettanti cittadini rientranti nel target previsto dal piano nazionale. Dall'avvio della campagna, nell'Isola sono stati effettuati circa 7mila vaccini.

Vaccini anti-covid, Amato: "Bisogna migliorare l'organizzazione - Bene calendarizzare la vaccinazione anti-Covid. Bene accelerare la profilassi, ma serve una migliore pianificazione dei criteri di somministrazione. C’è la necessità e l’urgenza di vaccinare tutti i medici e chi lavora nella sanità a strettissimo contatto con i cittadini e i pazienti, ma in questo momento ogni polemica su possibili ‘scavalchi’ per ricevere il vaccino senza averne la priorità è davvero sterile, come fuori luogo è la caccia al ‘furbetto’ di turno”. Così il presidente dell’Ordine dei medici di Palermo Toti Amato, componente del direttivo Fnomceo (Federazione nazionale degli Ordini). “Certo è - ha aggiunto Amato - che non si può procedere in ordine sparso, con il passa parola o utilizzando liste appese alle porte che creano inevitabilmente assembramenti e attese snervanti. Questo vale a livello provinciale e distrettuale. Serve una programmazione strategica regionale che stabilisca le stesse modalità e criteri di somministrazione in tutte le province siciliane, così come bisogna intervenire all’interno dei comuni, ragionando sulla possibilità di vaccinare i medici e gli altri professionisti nel distretto sanitario di appartenenza”. Per una pianificazione più dettagliata, il presidente dei medici incontrerà domani la dirigente generale Letizia Di Liberto, a capo del Dipartimento regionale delle attività sanitarie e dell’osservatorio epidemiologico.

Vaccini anti-Covid. Fp Cgil Sicilia a Razza:"inaccettabile quanto sta accadendo, si seguano i protocolli" - “Quanto sta accadendo non è accettabile. Occorre muoversi ed agire in ossequio a quelle che sono le rigide indicazioni ministeriali”. Fp Cgil Sicilia prende posizione attraverso una nota indirizzata all’Assessore regionale alla Sanità, Ruggero Razza. “Lo abbiamo fatto spinti dal dovere morale e sindacale rispetto ad un tema di eccezionale rilevanza socio-sanitaria – affermano il Segretario Generale, Gaetano Agliozzo, e il Responsabile regionale dei Medici, Mimmo Mirabile – siamo tempestati da segnalazioni, connotate da disagio e malumore, di numerosi operatori della sanità siciliana in merito alle dinamiche che stanno caratterizzando la conduzione della campagna vaccinazione anti-SARS-CoV-2/COVID-19. Già alcune perplessità, a parte qualche gesto simbolico, erano sorte in occasione del V- day - sottolineano Agliozzo e Mirabile - ma via via il quadro complessivo ha subito un’evoluzione che non può trovarci assolutamente concordi. Nei giorni a seguire, infatti, anzichè concentrare, esclusivamente, le risorse sulla protezione del personale dedicato a fronteggiare l’emergenza pandemica e sui soggetti più fragili (operatori sanitari e sociosanitari del personale ed ospiti dei presidi residenziali per anziani) in diverse Aziende, - evidenziano ancora Gaetano Agliozzo e Mimmo Mirabile – ci viene segnalata l’effettuazione di numerose vaccinazioni a personale che non sta in prima linea e che sicuramente non è il più esposto al contagio. Quello che sta avvenendo non è tollerabile. Riteniamo debbano essere applicate le indicazioni ministeriali secondo rigidi protocolli di priorità e trasparenza che assicurino, lo ribadiamo, la vaccinazione prioritariamente ai soggetti e agli operatori maggiormente a rischio e secondo corretta programmazione (inclusi i MMG e i PLS ). E evidente che non basta l’azione, generosa e meritoria, del personale attualmente impegnato nelle attività vaccinali, ma necessita di una governance. Serve istituire una cabina di regia che coordini le operazioni nel territorio siciliano e determini – concludono Agliozzo e Mirabile - una puntuale applicazione di indicazioni e protocolli con una implementazione nella somministrazione dei vaccini che in atto procede a rilento in ambito regionale”.

I dati Italiani - Sono 14.245 i nuovi casi di coronavirus in Italia nelle ultime 24 ore. Le vittime sono invece 347. Dopo l'impennata degli ultimi due giorni, torna a scendere il tasso di positività al Covid in Italia, che si attesta al 13,8% rispetto al 17,6% di sabato. Sono stati 102.974 i tamponi effettuati nelle ultime 24 ore. 

Le misure anti-covid del Governo - Ieri il governo si è riunito per decidere quali misure adottare in Italia dopo l'Epifania per prevenire il contagio da coronavirus. Il governo ha deciso di emanare un provvedimento ponte tra il 7 e il 15 gennaio, ovvero tra la data di scadenza del decreto natalizio e quella dell'ultimo Dpcm. Non si esclude che tale provvedimento contenga misure che saranno applicate a livello nazionale, aldilà del sistema delle fasce. Tutto il territorio nazionale potrebbe essere in zona arancione il 9 e il 10 gennaio. Bar e ristoranti chiusi, quindi, fatta eccezione per asporto e consegna a domicilio. E divieto di uscire dal proprio Comune. Nel corso del vertice il presidente del Consiglio ha auspicato la ripartenza per il 7 gennaio della didattica in presenza al 50% nelle scuole.

Oggi l'Italia sarà arancione, poi martedì 5 e mercoledì 6 di nuovo rossa. E da giovedì 7 gennaio il governo dovrà decidere cosa succederà nel Paese. Sono stati 14.245 i nuovi casi di covid registrati oggi in Italia contro gli 11.831 di ieri con circa 103 mila tamponi, numero superiore a quello di ieri. I morti sono 347 contro i 364 del giorno precedente.

 

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Native | 2024-04-25 09:00:00
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