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12/01/2021 06:00:00

Covid, dati preoccupanti nel trapanese. In Sicilia tasso di positività tra i più elevati

Sono numeri preoccupanti quelli del Coronavirus sia in provincia di Trapani, dove ieri i positivi totali hanno toccato quota 2459, sia in Sicilia con 1587 nuovi casi registrati e con un tasso di positività del 18,2%, il terzo in Italia. A Marsala, la città con più contagi, ieri si è registrato un leggero calo di positivi, sono 601 ( 611 domenica).

I dati nel trapanese - Ecco i dati per città: Alcamo 214, Buseto Palizzolo 11, Calatafimi Segesta 6, Campobello di Mazara 31, Castellammare del Golfo 48, Castelvetrano 116, Custonaci 9, Erice 163, Favignana 23, Gibellina 53, Marsala 601, Mazara del Vallo 466, Paceco 53, Pantelleria 7, Partanna 39, Petrosino 23, Poggioreale 1, Salaparuta 6, Salemi 4, San Vito Lo Capo 6, Santa Ninfa 3, Trapani 459, Valderice 115, Vita 2. I deceduti totali sono 147, i guariti sono 4.803. I ricoverati in terapia intensiva sono 10, quelli ricoverati negli altri reparti Covid del territorio 158. I tamponi effettuati (dato parziale) sono 257, i test per la ricerca dell’antigene, 129. 

Allarme piccoli comuni nel trapanese -  Gli occhi sono puntati sul Comune più grande della provincia, Marsala, e sul capoluogo, Trapani, ma in realtà, leggendo i dati di ieri, 11 Gennaio 2021, in provincia di Trapani, il vero allarme riguarda i piccoli Comuni, dove i casi sono minori in termini assoluti, ma di gran lunga più diffusi in percentuale alla popolazione. Marsala, ad esempio, ha 601 casi su una popolazione di 80.000 abitanti. Cioè circa un caso ogni 133 abitanti. Valderice ne ha 115, ma su una popolazione di 12.000 abitanti. Cioè un caso su 104 abitanti. E infatti a Valderice da giorni il Sindaco Stabile invita i suoi concittadini alla prudenza. La vera zona rossa oggi in provincia dovrebbe essere Gibellina. Il Comune del Belice ha infatti un caso ogni 73 abitanti, ed è il dato più alto della provincia: 53 casi, ma su una popolazione di appena 4.000 persone scarse. Ricorda Salemi nella prima ondata, che infatti uscì dalla crisi dopo essere diventata "zona rossa". Nei comuni "medi", il caso più anomalo è quello di Mazara, che ha ben 466 positivi. Un dato molto alto se si considera che ha 51.000 abitanti. In proporzione è un caso ogni 110 abitanti. Il capoluogo, Trapani, ha 68.000 abitanti e oggi conta 459 casi, cioè uno ogni 148 abitanti circa. Tutto questo serve a capire come la strategia delle chiusure, per funzionare, deve essere attuata non a livello regionale, ma provinciale, se non cittadino o di area.

101 anni, guarita dal Covid e dimessa - E’ stata dimessa ieri mattina dal reparto di Medicina Covid dell’ospedale "Paolo Borsellino" di Marsala, nonna Angela, classe 1920, ricoverata lo scorso 31 dicembre 2020. La donna, che giovedì prossimo compirà 101 anni ed è in buone condizioni fisiche, è nata a Favignana ma risiede a Trapani in una comunità alloggio dove trovano accoglienza altri sette ospiti.

 I dati siciliani - Rimane elevato il numero dei nuovi contagi in Sicilia. Sono 1.587  casi registrati su 8.698 tamponi processati: il tasso di positività scende dal 19,8% di ieri al 18,2%. A livello nazionale l'isola si pone dietro ad Emilia-Romagna e provincia autonoma di Trento. Le vittime sono 37, il numero più alto delle ultime due settimane. Aumenta il numero di ricoverati in regime ordinario: sono 33 in più rispetto a domenica, per un totale di 1.298. Stabili invece a 208 i pazienti ricoverati in terapia intensiva. I guariti odierni sono 237. Per quanto riguarda la suddivisione dei nuovi casi per provincia, sono sempre Catania e Palermo quelle con il maggior numero di infezioni, rispettivamente a 469 e 451. A seguire Messina con 246, Siracusa 232 (record assoluto), Caltanissetta 75, Agrigento ed Enna 35, Ragusa 31, Trapani 13.

Ravanusa e Santa Flavia diventano “zona rossa”, proroga per Capizzi - I Comuni di Ravanusa, in provincia di Agrigento, e di Santa Flavia, nel Palermitano, diventeranno “zona rossa”. Il provvedimento è stato preso dal presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci, d'intesa con l'assessore alla Salute Ruggero Razza, sulla base delle relazioni delle Asp competenti e sentiti i sindaci delle amministrazioni coinvolte. La diffusione del coronavirus nei due Comuni rende necessarie nuove misure ai fini della tutela della salute pubblica. La “zona rossa” nei Comuni di Ravanusa e Santa Flavia scatterà da mercoledì 13 gennaio e sarà in vigore sino a domenica 31 gennaio. Contestualmente, è stata decisa la proroga di un’altra “zona rossa” attualmente in vigore, quella di Capizzi, in provincia di Messina. Con la nuova ordinanza, appena firmata, i divieti in vigore già dal 3 gennaio vengono estesi sino alla giornata di lunedì 25 gennaio.

 Il segretario generale della Cisl Palermo Trapani Leonardo La Piana sulla possibile su zona rossa a Trapani e Palermo -  “I dati del contagio sono allarmanti nelle nostre città, richiamiamo tutti al buon senso, perché la tutela della salute oggi deve avere la priorità. Bisogna conciliarla però con il tema del lavoro, e con interventi forti contro la crisi, servono misure shock per dare la scossa ai nostri territori di Palermo e Trapani, altrimenti non ci sarà più possibilità di risollevarsi”. Così il segretario generale della Cisl Palermo Trapani Leonardo La Piana, è intervenuto sulla situazione della diffusione del contagio da Covid e sulle questioni legate al lavoro e all’economia, durante una intervista che ha aperto il nuovo ciclo di appuntamenti online con il settimanale del sindacato #NoiCislSiamo, Dirett@mente al Tuo fianco. Dedicato al mondo dei servizi di enti, associazioni e federazioni della Cisl Palermo Trapani, il periodico viene trasmesso sui social del sindacato ogni lunedì alle 11. “Sarebbe una scelta difficile e sofferta l’ipotesi di varare una zona rossa, una sorta di lockdown a livello provinciale, ma se la situazione dovesse restare così complessa e preoccupante anche per via del nostro sistema sanitario ingolfato, sia chiaro che a quel punto bisognerà di conseguenza approvare serie misure compensative per chi a causa dello stop delle attività, sta perdendo fin troppo ma deve comunque pagare le spese di gestione e le tasse; e a tutela di tutti i lavoratori soprattutto le categorie più fragili come i precari”. La Piana ha poi aggiunto: “contestualmente bisogna intensificare i controlli sul rispetto delle norme anticovid soprattutto nei centri storici delle nostre città”. Sui temi economici: “servono investimenti reali, programmare dunque i fondi del Recovery fund con progetti nelle nostre città che però devono partire subito, e quindi bisogna dotare gli uffici pubblici di progettisti e figure tecniche adeguate per far partire i cantieri. Il blocco dei licenziamenti che scade a marzo, va prorogato così come la cassa integrazione Covid. E poi bisogna puntare sulla medicina territoriale, in quasi un anno di pandemia, non ci risultano grossi interventi sui singoli territori dove si paga ancora il prezzo altissimo di scelte sbagliate nel passato con tagli indiscriminati. Serve inoltre pensare a quella che è una emergenza alla quale si da poco conto, ma che invece sta diventando molto reale e pesante per molte persone: i devastati effetti psicologici della pandemia, e dunque con figure professionali che possano affiancare gli operatori sanitari anche magari con un sistema di convenzioni”. Politiche sociali, poi con interventi reali sulla non autosufficienza e certezza sui tempi della campagna di vaccinazione, le principali priorità poste dal sindacato. “Bisogna accelerare con i vaccini soprattutto per tutte le categorie di lavoratori più esposti, i servizi essenziali, la scuola, il commercio, i trasporti e la raccolta rifiuti, del servizio elettrico, e tanti altri che ogni giorno rischiano il contagio”. “Qualunque sia la strada che sarà perseguita per frenare i contagi – conclude La Piana –, bisogna associare seri e immediati aiuti economici e mirati al rilancio, che non possono non passare da piani strategici per le nostre città che vanno condivisi fra tutte le parti politiche, parti sociali, mondo imprenditoriale ed economico. Perché questo è il momento dell’unità di intenti e della condivisione, oggi devono prevalere gli interessi di tutta la comunità”. 

Scuola in Sicilia, Eleonora Lo Curto, capogruppo Udc all’Ars: "Piano straordinario vaccinazione personale scolastico" -  “Occorre un piano straordinario ed urgente per la vaccinazione in Sicilia di tutto il personale scolastico, docenti e dipendenti, a partire dagli asili nido fino all’ultima classe della scuola dell’obbligo. Con la recrudescenza dei contagi da Covid-19, la nostra regione è quella tra le più a rischio e in predicato per diventare zona Rossa. O si capisce che va garantita la piena sicurezza ai bambini dei nidi e della scuola dell’Infanzia e agli studenti di tutti i cicli dell’Istruzione dell’obbligo, oppure è meglio chiudere subito i cancelli degli istituti ed attivare la Dad. Comprendo i disagi delle famiglie e dei genitori che devono comunque lavorare e spostarsi da casa, per questa ragione ritengo che per evitare un lungo lockdown in Sicilia, sia meglio mettere in sicurezza la scuola ed agire contestualmente con chiusure mirate per gli esercizi legati alla movida e che non garantiscono l’assenza di assembramenti. Inoltre, non è più rinviabile un piano trasporti per gli studenti della scuola secondaria di primo e secondo grado che garantisca a tutti sicurezza, distanza interpersonale, da attuare anche con dotazioni finanziarie aggiuntive ai Comuni per il potenziamento del servizio sia pubblico che privato. Sono certa che il governo Musumeci, attento e responsabile come sempre, stia valutando tali opzioni. Purtroppo stiamo pagando il conto dei comportamenti scorretti e leggeri adottati da molti siciliani nel periodo natalizio, in barba ad ogni ragionevole prudenza”. 

I dati italiani -  Nelle ultime 24 ore i nuovi contagi sono stati 12.532 (18.627 domenica), i morti 448 (361 domenica). Sono stati effettuati 91.656 tamponi, secondo i dati del ministero della Salute. Ieri erano stati 139.758. Il tasso di positività sale al 13,6%, a fronte del 13,3% di ieri (+0,3%). Sono in aumento di 27 unità i pazienti in terapia intensiva per il Covid-19, nel saldo giornaliero tra ingressi e uscite, secondo i dati del ministero della Salute. Il totale dei pazienti in rianimazione è ora 2.642. Gli ingressi giornalieri in terapia intensiva sono 168. I ricoverati con sintomi nei reparti ordinari aumentano di 176 unità, portando il totale a 23.603.

"Conte annuncia una nuova impennata" - "Sta arrivando un'impennata" dei contagi "dopo Gran Bretagna, Irlanda, Germania sta arrivando anche da noi: non sarà facile, dobbiamo fare ancora dei sacrifici", avverte intanto il premier Giuseppe Conte al Tg3 parlando del Covid.

Nuovo Dpcm, divieto per i bar di fare asporto dopo le 18 - Il governo intanto ha incontrato le Regioni in vista delle nuove misure e conferma di voler introdurre nel Dpcm il divieto per i bar di vendere cibi e bevande da asporto dopo le 18. La scelta sarebbe stata ribadita nel corso della riunione con le regioni nel quale sono state illustrate anche le altre misure: conferma per tutte le zone della regola che consente a massimo due persone di andare a trovare a casa parenti e amici, stop alla mobilità tra le regioni, anche tra quelle gialle, istituzione di una zona bianca, per "dare un segnale" del lavoro che si sta facendo e che consentirà di entrare in una fase diversa in tempi però più lunghi.

Il ministro Speranza conferma la divisione in zone - Intervenire sugli indici di rischio per facilitare gli ingressi in zona arancione delle regioni a rischio alto: è quanto avrebbe proposto, secondo quanto si apprende, il ministro della Salute Roberto Speranza nel corso della riunione tra governo e Regioni, ribadendo che sarà mantenuto il modello delle fasce e che sarà confermato nel nuovo Dpcm l'abbassamento della soglia dell'Rt: con 1 si va in arancione e con 1,25 in zona rossa. Senza le misure restrittive introdotte per le vacanze di Natale "avremmo altri numeri", avrebbe sottolineato Speranza nel corso delle riunione con le Regioni, invitando a guardare cosa sta succedendo nel resto d'Europa, dove c'è "una situazione complessa". Il divieto di ospitare a casa più di due parenti o amici "si è dimostrata una norma ragionevole che ha funzionato nel periodo natalizio. Credo che avrebbe senso confermarla", ha detto Speranza a Rai Radio2 il ministro della Salute Roberto Speranza, al termine dell'odierna riunione tra Governo e regioni. "Domani sarà il Parlamento ad esprimersi ed entro giovedì venerdì avremo un testo definitivo. La situazione epidemiologica non è da sottovalutare, l'epidemia è ancora molto forte e per questo - ha ribadito - servono ancora restrizioni e comportamenti corretti".

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