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06/04/2021 06:00:00

Coronavirus. La Sicilia torna in arancione. Ma i casi sono in aumento, Palermo verso il lockdown

 Dopo il week-end di Pasqua in mini lockdown, la Sicilia torna in fascia arancione. Si allentano le restrizioni, quindi, con i negozi che riaprono, e libertà di spostamento all’interno del proprio comune. Non si potrà uscire dal Comune se non per lavoro, salute, necessità.


Intanto il dato di Pasquetta fa registrare oltre novecento positivi. Nell’ultima settimana sono aumentati del 20% i positivi in Sicilia, preoccupa molto Palermo che è ad un passo dalla zona rossa, ieri ha registrato oltre la metà dei nuovi contagi di tutta l'Isola. 
Nel fine settimana di Pasqua città blindate e controlli. A Petrosino è stata scoperta una bisca con 15 persone assembrate, come se nulla fosse, alla faccia della zona rossa.
Sul fronte vaccini negli ultimi giorni si è avuta una diminuzione delle dosi medie giornaliere somministrate. Intanto c’è un’altra inchiesta legata al vaccino AstraZeneca in Sicilia. Il Governo nazionale nel frattempo studia la road map per le prossime settimane, per capire se ci sono i margini per programmare le riaperture. 

 

 I dati siciliani
Sono 909 i nuovi positivi al Coronavirus in Sicilia a Pasquetta su 7.561 tamponi processati: il tasso di positività schizza al 12% ma è evidente che nel computo dei test non sono stati conteggiati gli antigenici. Venti i morti in un giorno, restano pochissimi i guariti: appena 36 quelli messi a referto. Crescono ancora i numeri ospedalieri: 1.025 i ricoverati in regime ordinario (+51) e 158 quelli in terapia intensiva (+5 in più rispetto al bollettino di Pasqua).
Da inizio pandemia sono 179.565 i siciliani contagiati dal virus, 4.717 le vittime e 151.143 le persone guarite. Ben 597 dei nuovi positivi, oltre la metà, dunque, sono riferibili alla provincia di Palermo. I numeri delle altre province: Catania 60, Messina 33, Siracusa 26, Trapani 78, Ragusa 34, Caltanissetta 53, Agrigento 28, zero a Enna. Gli attuali positivi sono 23.705, con un incremento di 853 unità. Di questi, 22.522 sono in isolamento domiciliare obbligatorio.
I dati relativi ai contagi da Coronavirus nell'ultima settimana in Sicilia, elaborati dalla Protezione Civile, mostrano un ulteriore peggioramento della situazione. Nella settimana appena trascorsa i nuovi positivi sono stati 7.005, il 20,5% in più rispetto alla precedente.
Non si superavano la soglia dei 7000 nuovi positivi in una settimana dallo scorso 24 gennaio. Sale anche il numero degli attuali positivi, pari a 22.852, 5.852 in più. Così come sono in crescita le persone in isolamento domiciliare: 21.725, 5.698 in più. Anche i pazienti Covid ricoverati in ospedale superano nuovamente quota mille: sono esattamente 1.127, di cui 153 in terapia intensiva. Rispetto alla settimana precedente sono aumentati di 154 unità, in terapia intensiva sono aumentati di 24. L'unico dato positivo è rappresentato dal calo percentuale del numero delle vittime: nella settimana passata i morti sono stati 114, il 25,5% in meno rispetto ai 153 della settimana precedente. Complessivamente le persone decedute sono 4.697.

Palermo verso la zona rossa
Con questi dati Palermo è vicinissima alla zona rossa. Lo ha anche chiesto il sindaco della città, Leoluca Orlando, per porre un freno all'avanzata del virus, che in un video ha detto chiaramente che non è più il tempo di "scherzare con la vita delle persone". "Il governo nazionale e quello regionale si devono fare carico di ulteriori rimborsi alle categorie penalizzate. Riuscire a garantire il diritto alla salute, e il diritto all'economia credo che sia un obiettivo fondamentale. È in gioco la vita delle persone e non si scherza", ha concluso.


«Abbiamo registrato negli ultimi giorni un aumento dei contagi nella città di Palermo, con una conseguente crescente pressione sui reparti di terapia intensiva. I parametri per dichiarare la “zona rossa” non sono stati ancora raggiunti ma non escluderei, nella giornata di domani (martedì), l’adozione del provvedimento, d’intesa con il sindaco, quale utile misura preventiva per evitare il picco dei positivi al Covid. Il sindaco di Palermo può nel frattempo, se lo ritiene, assumere iniziative restrittive anche sul fronte scolastico».
Lo dichiara il presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci, dopo un confronto nel pomeriggio di ieri con i vertici del dipartimento regionale per la Salute.

 


AstraZeneca, altra inchiesta
Una trombosi a 45 anni poche settimane dopo avere fatto il vaccino AstraZeneca e la Procura di Patti (Messina) apre un'inchiesta per accertare se ci sono delle correlazioni tra la somministrazione del vaccino e il malore dell'avvocato.
Mario Turrisi di 45 anni, in un primo momento dato per morto al Policlinico di Messina, a causa di una emorragia cerebrale. L'uomo, originario di Tusa, già dopo il vaccino accusava forti mal di testa. Poi il peggioramento e a Pasqua la trombosi. Il caso è stato segnalato all'Aifa.



Paziente pugliese trasferita a Palermo
Sarà ricoverata all’Ismett di Palermo una paziente pugliese di 37 anni, positiva al Covid e affetta da grave polmonite bilaterale, per la quale potrebbe essere eventualmente necessario il trattamento con Ecmo, l’ossigenazione extracorporea cuore-polmone. L’aereo dell’Aeronautica militare con a bordo la donna ha lasciato la base di Brindisi alle 13.15.
Il trasferimento in Sicilia si è reso necessario per la saturazione di adeguati posti letto di terapia intensiva negli ospedali pugliesi.
Lo rende noto il dirigente generale dell’assessorato regionale alla Salute, Mario La Rocca.

Vaccini a rilento in Sicilia
“I numeri sull’andamento della campagna di vaccinazione in Sicilia sono preoccupanti: poco più di una settimana fa durante la sua visita nell’isola il commissario Covid, Generale Figliuolo, chiedeva di passare dall’obiettivo di 20.000 dosi giornaliere a 50.000. Oggi il dato risulta essere fermo a circa 13.500 dosi al giorno: insomma, invece di aumentare, la somministrazione di vaccini in Sicilia rallenta in modo preoccupante. Di tutto questo è chiamato a rispondere in prima persona il presidente della Regione Nello Musumeci, che attualmente è anche assessore ad interim alla Salute e commissario Covid in Sicilia”. Lo dice Giuseppe Lupo, capogruppo PD all’Ars, in relazione al report sulle vaccinazioni pubblicato dal Sole24Ore in base al quale alla data di oggi risultano, appunto, circa 13.500 dosi di vaccino somministrate quotidianamente nell’isola: con questo ritmo – si legge nel report – la vaccinazione del 70% della popolazione siciliana si raggiungerebbe nel giugno 2022, contro la previsione del governo indicata nell’agosto 2021. “Insieme con il rispetto delle norme Covid – aggiunge Lupo - il vaccino è la vera arma per superare l’emergenza, tutelare la salute dei cittadini e sostenere la ripresa delle attività economiche e lavorative. Musumeci ha il dovere di spiegare cosa sta succedendo e perché la Sicilia sta accumulando un ritardo così allarmante rispetto alle altre regioni d’Italia”.

Si studiano riaperture
"Fornire prospettive a quei settori chiusi valutando aperture subito dopo il 20 aprile, nel caso di un miglioramento dei dati epidemiologici, per poi permettere da maggio la ripartenza di attività in stand-by da troppo tempo come le palestre". E' la sintesi, secondo quanto si apprende, della posizione delle Regioni che giovedì incontreranno il premier Mario Draghi in merito ai fondi Recovery e che nella stessa giornata si confronteranno col governo nella Stato-Regioni.

Potrebbe essere convocata la prossima settimana la cabina di regia del Governo per valutare la programmazione di possibili riaperture di alcune attività dopo il 20 aprile, sulla base di un'eventuale miglioramento dei dati epidemiologici.

Il provvedimento, secondo quanto si apprende da fonti di Governo, dovrebbe essere contenuto in una delibera che dovrebbe essere approvata in Consiglio dei Ministri.

 

 


I dati italiani
Sono 10.680 i positivi al test del coronavirus in Italia nelle ultime 24 ore, secondo i dati del ministero della Salute. A Pasqua erano stati 18.025.
Sono invece 296 le vittime in un giorno (a Pasqua erano 326). I tamponi sono stati appena 102.795.

Sono stati effettuati 102.795 tamponi molecolari e antigenici. Domenica i test erano stati 250.933, oltre 148mila in più rispetto ai dati diffusi ieri sulle ultime 24 ore. Il tasso di positività schizza al 10,4%, era al 7,1% a Pasqua.

Sono 3.737 i pazienti ricoverati in terapia intensiva per Covid in Italia, in aumento di 34 unità rispetto a ieri nel saldo giornaliero tra entrate e uscite, mentre gli ingressi giornalieri in rianimazione, secondo i dati del ministero della Salute, sono 192 (a Pasqua 195). Nei reparti ordinari sono invece ricoverate 28.785 persone, in aumento di 353 unità rispetto a ieri.

 

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