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10/06/2021 08:07:00

"Non date AstraZeneca ai giovani". Ma la Sicilia continua con gli open day 

 E' davvero singolare quanto sta accadendo sul fronte della somministrazione del vaccino AstraZeneca. Da un lato si moltiplicano gli appelli per non somministrarlo ai giovani. E oggi si attende una nuova decisione dell'Aifa, l'Agenzia Italiana del Farmaco. Dall'altro lato ci sono regioni, come la Sicilia, che continuano con la somministrazione del vaccino AstraZeneca ai giovani, su base volontaria.

SICILIA.  Torna l'iniziativa "Porte aperte" in Sicilia. Da oggi (giovedì 10) a domenica 13 giugno i cittadini dai 18 anni in su, che non presentano fragilità, potranno vaccinarsi su base volontaria presso gli hub vaccinali provinciali anche senza prenotazione.
I vaccini dedicati all'iniziativa saranno Vaxzevria di AstraZeneca e Janssen di Johnson & Johnson.

LA DECISIONE. Si attende in tempi brevi un pronunciamento sull'uso di AstraZeneca nella strategia vaccinale, in particolare nell'uso fra i giovani. La questione, secondo quanto si apprende, e' già all'esame degli esperti del comitato tecnico scientifico. "Proprio in queste ore c'è un'attenzione che definirei suprema per cogliere tutti i segnali che possono in qualche modo allertare su eventuali effetti collaterali che portino poi a considerare dei cambiamenti di indicazioni al vaccino". Lo ha affermato, in relazione al vaccino anti-Covid di AstraZeneca, il coordinatore del Comitato tecnico scientifico, Franco Locatelli, intervenendo a Rainews24. Il vaccino di AstraZeneca, ricorda, "è già preferenzialmente raccomandato per i soggetti sopra i 60 anni di età, perchè il rapporto tra i benefici derivanti dalla vaccinazione ed eventuali rischi diventa incrementale con l'età e particolarmente favorevole sopra questa soglia". "Quello che si è verificato nella sfortunata ragazza di Genova, cui va tutta la mia attenzione e affetto - ha detto - pone un'ulteriore riflessione, anche alla luce del mutato contesto epidemiologico in quanto la riduzione dei casi che abbiamo nel Paese rende anche più cogente tale riflessione".

“Sappiamo che il vaccino Astrazeneca è indicato sopra i 60 anni. Ciò non significa che non possa essere usato al di sotto dei 60 anni, ma è evidente che più si abbassa l’età, minore è sicuramente il rischio di sviluppare la malattia grave” causata dal Sars-Cov-2. Quindi, “soprattutto nelle donne, dove sono state osservate alcune complicanze legate a questo vaccino, va usato probabilmente con maggior giudizio” ha detto, parlando dei dubbi sulla somministrazione di Astrazeneca ai ragazzi, il sottosegretario alla Salute Pierpaolo Sileri ai microfoni del Gr1 su Rai Radio1, sottolineando anche come “nel dubbio debba esserci la massima precauzione possibile“. Sulla questione, sollevata nei giorni scorsi da alcuni esperti, per Sileri “va data una risposta a partire da Aifa e poi da tutti gli enti che, anche a livello europeo centrale, fanno la farmacovigilanza. È chiaro – ha concluso – che la raccolta dei casi, non solo quelli italiani, aiuterà a dare risposte. Nel mentre, se ci sono dei problemi nei soggetti più giovani, è chiaro che lì l’indicazione, a fronte del rapporto rischio beneficio, può venir meno. Ma tutto questo sotto i 30 anni”.