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10/06/2021 11:15:00

"L'amministrazione di Campobello fa pagare ai disabili i debiti dei genitori"

 Da giorni, l'amministrazione comunale di Campobello di Mazara sta recapitando alle famiglie dei diversamente abili, che frequentano i centri di riabilitazione convenzionati con l'A.S.P. di Trapani, delle raccomandate con le quali comunica, che in mancanza di osservazioni, procederà a non liquidare le somme dovute a titolo di contributo di spese di trasporto, effettuate nel corso dell'anno 2020.

Alla base della decisione degli uffici ci sta la delibera di giunta comunale n.72/2021, con la quale l'amministrazione Castiglione “ha autorizzato la compensazione tra crediti e debiti che i contribuenti vantano nei confronti dell'amministrazione comunale derivanti da norme, tributi, oneri...”

"Dunque per i disabili, che hanno frequentato i centri di riabilitazione, la cui unica “colpa” è quella di essere figli di genitori che hanno dei debiti con l'Ente, nessun contributo è dovuto. Tralasciando il dato poco umano dell'amministrazione che, ancora una volta, si dimostra insensibile, è di facile comprensione che il provvedimento, che gli uffici adducono come presupposto per la mancata erogazione del contributo, non è corretto per molteplici motivi". Lo scrivono in una nota i consiglieri di opposizione di Campobello di Mazara, Di Maria, Montalbano, Catanzaro, Fazzuni, Prinzivalli.

"L'Istituto della compensazione può applicarsi solo tra due soggetti che sono obbligati l'una verso l'altra per debiti e crediti reciproci. Nel caso di specie, l'Ente non può procedere a compensazione perché i beneficiari del contributo sono i soggetti portatori di handicap che, non essendo obbligati in solido, non devono pagare i debiti dei propri genitori" continua la nota.


"Che i destinatari del contributo siano i portatori di handicap è certificato sia:
• dalla legge che recita che “i comuni sono tenuti all'istituzione” dei “servizi di trasporto gratuiti per la frequenza degli asili - nido, della scuola di ogni ordine e grado, dei corsi di formazione professionale e dei centri educativo - riabilitativi a carattere ambulatoriale e diurno”, e che, se non attiveranno tali servizi, riceveranno, a norma dell'articolo 5 della legge regionale n. 16 28/03/1986, dal relativo fondo regionale, una retta che verrà erogata “fino a quando i comuni non saranno in grado di organizzare direttamente il servizio” in favore dei soggetti portatori di handicap;
• dalla determina generale n.1596 del 31/12/2020, con la quale il Capo del Secondo Settore impegnava la somma di 28 mila euro e, visionando le richieste, così scriveva: “VISTE le istanze di richiesta di concessione del contributo per spese di trasporto pervenute nel corrente anno da parte dei soggetti portatori di handicap che effettuano apposita terapia presso centri riabilitativi entro il territorio regionale”. Basterebbero questi riferimenti per far comprendere, fino in fondo, che i beneficiari del contributo non sono i genitori ma i figli disabili e che, dunque, la compensazione non può realizzarsi".

"Ma per comprendere fino infondo l'ingiusta pretesa dell'amministrazione - aggiungono i consiglieri - basta fare riferimento alla stessa delibera di giunta n. 72, la quale ritiene che “la compensazione non può applicarsi ai soggetti che ricevono dall’Ente contributi socio- assistenziali”.
L'erogazione di tali somme, a vantaggio dei diversamente abili, rientrano proprio tra i contributi socio-assistenziali".

I consiglieri annunciano che "per tali ragioni e per altre, chiederemo, con un ordine del giorno, al sindaco di fare annullare
in autotutela i procedimenti di compensazione. Se l'Amministrazione è davvero intenzionata a recuperare i crediti, che vanta, utilizzi le procedure consentite dalla legge e si rivolga ai veri debitori (non ai figli, per giunta disabili). Dinanzi ad un'amministrazione che continua ad applicare le leggi in modo erroneo, consigliamo ai genitori dei diversamente abili di rispondere agli uffici, entro 15 giorni dal ricevimento della raccomandata, e di fare osservare che, essendo i propri figli i beneficiari del contributo, non possono procedere alla compensazione".