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21/06/2021 06:00:00

Covid: Sicilia in zona bianca. Vaccini, il 26% degli italiani ha la copertura totale

L'Italia da oggi è tutta bianca, rimane in zona gialla solo la Valle d'Aosta. La Sicilia, assieme a Basilicata, provincia autonoma di Bolzano, Calabria, Campania, Marche e Toscana, entrano i zona bianca, portando il Paese in quella fascia dove ci si avvicina sempre di più ad una normalità e una libertà che però rimangono ancora limitate da obblighi e divieti. Ma vediamo quella che è la situazione registrata ieri in Sicilia.

I dati in Sicilia

Sono 135 i nuovi positivi al Covid19 registrati in Sicilia nelle ultime 24 ore ma solo su 5.835 tamponi processati, molti di meno rispetto a ieri, con una incidenza che sale ancora fino a superare di poco il 2,4% per effetto del bassissimo numero degli esami. La Regione oggi torna al secondo posto in Italia per numero di contagi giornalieri a soli 10 contagi di distanza dalla Lombardia. Non ci sono nuove vittime e il totale dei morti resta a 5.936. Il numero degli attuali positivi è di 5.560 con una diminuzione di 55 casi. I guariti sono 190. Negli ospedali i ricoverati sono 265, 3 in meno rispetto a ieri, quelli nelle terapie intensive sono 26, 2 in meno rispetto al bollettino precedente. La distribuzione di casi registrati per province vede: Palermo 21, Catania 33, Messina 12, Siracusa 7, Trapani 1, Ragusa 14, Agrigento 9, Caltanissetta 24, Enna 14.

 

Asp di Trapani, ecco quanto ci costano i medici vaccinatori 

Sono 181mila euro i fondi che l'ASP di Trapani dovrà liquidare ai 26 medici che in provincia di Trapani sono stati assunti per vaccinare contro il Covid-19 nei centri Hub dislocati nelle diverse sedi del territorio. Ad ogni medico, per ogni turno previsto, è stato accordato un compenso di 200 euro ciascuno. La distribuzione delle somme verrà ripartita così: 152.600 euro per i 23 medici titolari di partita Iva, mentre la somma di 28.881,60 euro, sarà necessaria per i compensi ai tre professionisti che hanno optato per il contratto di collaborazione coordinata e continuativa. Ad aprile era stato necessaria l'assunzione di altri 59 "medici vaccinatori" per fronteggiare l'emergenza sanitaria e le specifiche necessità degli hub attivati. I medici assunti con contratto attivato due mesi fa hanno prestato servizio fino a questo momento nei centri vaccinali di Trapani, Mazara, Alcamo, Marsala, Partanna, Castelvetrano. Il provvedimento, già esecutivo, con l'autorizzazione di spesa, è stato firmato dal commissario straordinario dell'ASP Paolo Zappalà, con il parere favorevole del direttore amministrativo Sergio Consagra e il direttore sanitario Gioacchino Oddo.

Zona bianca, cosa si può fare e cosa no

Con la zona bianca dal 21 giugno ci sarà lo stop al coprifuoco. Si potrà andasre a casa di amici e parenti senza il limite di quattro persone che possono spostarsi.

Cosa cambia per Ristoranti, bar all'aperto e distanziamento. Nessun limite di persone per ristoranti e bar all'aperto, al chiuso invece resta il limite delle sei persone a tavolo. Resta l'obbligo delle mascherine e del distanziamento sociale.

Discoteche. Divieto di ballare nelle discoteche. Per il momento resta il divieto di ballare nelle discoteche, anche se è possibile ascoltare musica, mangiare e bere.

Piscine e parchi divertimento. Possono riaprire le piscine al coperto, i centri benessere e termali, le fiere, le sagre i convegni e i congressi, i parchi tematici e di divertimento, le sale bingo e i casinò. Anche gli eventi sportivi che si tengono al chiuso sono aperti al pubblico.

Cerimonie. In zona bianca sono consentiti i banchetti dopo le cerimonie civili e religiose, dai matrimoni alle comunioni ma serve il green pass.

Cosa non si può fare in zona bianca. Non si può tornare a fare assembramenti e non si può andare in giro all'aperto o al chiuso senza mascherina; non si può andare nelle seconde case se si è più di sei persone oltre i figli minori; a casa non possono mangiare più di due nuclei familiari. In zona bianca, riepilogando, non c'è più il coprifuoco ma restano in piedi le seguenti regole: uso obbligatorio della mascherina; obbligo di distanziamento interpersonale; divieto di assembramento; sanificazione e areazione dei luoghi chiusi; igienizzazione delle mani; rispetto delle linee guida per le riaperture delle attività.

A breve potrebbe cadere l'obbligo delle mascherine all'aperto

Con l'Italia quasi tutta in zona bianca e senza coprifuoco, a breve potrebbe cadere anche l'obbligo dell'uso delle mascherine ma solo all'aperto. La decisione su questa disposizione sarà presa dal Comitato Tecnico Scientifico non prima della prossima settimana che dovrà fornire il proprio parere al Governo. La necessità di fissare "modalità e termini della permanenza dell'obbligo di indossare i dispositivi di protezione delle vie respiratorie all'aperto" resta al momento la priorità sulla quale si discute a livello nazionale. Il premier Mario Draghi, aveva anticipato la richiesta di una valutazione al Cts, e successivamente il ministro della Salute, Roberto Speranza, ha chiesto formalmente agli scienziati il parere ufficiale e definitivo. Gli esperti si riuniranno la prossima settimana per un primo incontro. Sulla fine dell'obbligo di mascherina - per il momento solo negli spazi all'aperto a meno che non ci si trovi in una situazione in cui è impossibile garantire il distanziamento - già ci sono alcune date possibili e si fa sempre più compatto il fronte di chi spinge per inizio luglio, forse il 5 o comunque non più tardi del 12 del prossimo mese. L'ipotesi è quella di accelerare i tempi della decisione, anche se ancora bisogna avere molta cautela a causa della diffusione delle varianti, su cui nelle prossime settimane ci sarà un quadro più chiaro. La certezza è, comunque, che si potrà stare senza mascherina solo nei luoghi all'aperto e dove non ci sono rischi di assembramento perché, altrimenti, andrà sicuramente indossata.

I dati in Italia

Sono 881 i positivi al test del coronavirus in Italia nelle ultime 24 ore, secondo i dati del ministero della Salute. Sabato  erano stati 1.197. Sono invece 17 le vittime in un giorno, mentre sabato erano state 28. Sono 150.522 i tamponi molecolari antigenici. Sabato erano stati 249.988. Il tasso di positività è dello 0,59%, sostanzialmente stabile rispetto a sabato quando era allo 0,48%. Sono 389 i pazienti ricoverati in terapia intensiva per il Covid in Italia, con un calo di 5 rispetto a sabato nel saldo quotidiano tra entrate e uscite. Gli ingressi giornalieri, secondo i dati del ministero della Salute, sono stati 12 (sabato erano stati 10). I ricoverati con sintomi nei reparti ordinari sono 2.444, in calo di 60 unità rispetto a sabato. 

Vaccini, il 26% degli italiani ha la copertura totale

Sono 45 milioni 767.366 le somministrazioni effettuate finora in Italia dall'inizio della vaccinazione anti-Covid e ieri ne sono state effettuate oltre 510mila. E' quanto emerge dai dati nazionali sulle vaccinazioni. Il 26,24% della popolazione nel nostro Paese ha completato il ciclo vaccinale mentre il 24,43% ha ricevuto una sola dose. Almeno uno shot è stato somministrato a oltre il 50%. Considerando la popolazione vaccinabile (dai 12 anni in su), la percentuale sale al 58,45% mentre in questa categoria il 29,12% ha la totale copertura (richiamo o monodose). "Le consegne di dosi di Pzifer del mese di luglio, preventivate alle Regioni, sebbene siano leggermente inferiori all'auspicato sono sostanzialmente in linea con le previsioni. Non vanno confrontate con quelle di giugno che comprendevano anticipi di forniture. Per questo la quantità complessiva di vaccini disponibile entro settembre consentirà comunque di raggiungere l'obiettivo di immunizzare nei tempi previsti l'80% della platea dei vaccinabili", afferma il generale Francesco Figliuolo rispondendo al governatore della Toscana, Eugenio Giani, che ha parlato dei rischi di una eventuale riduzione delle consegne alle Regioni.

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