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07/12/2021 06:00:00

Erice, la protesta contro le antenne. “La sindaca svende il territorio a Rai Way”

Da Caltanissetta ad Erice. Le antenne vengono viste in modo opposto. Se i nisseni insorgono contro lo smantellamento dell’antenna Rai, ormai diventata simbolo della città, gli ericini vorrebbero volentieri fare a meno di nuovi impianti.

E soprattutto la protesta riguarda la concessione di terreni di Erice a Rai Way che dovrebbe erigere nuove antenne su in vetta. Ad insorgere il Gruppo Archeologico Erykinon secondo cui si starebbe violando “ogni elementare disposizione vigente in materia di tutela ambientale” con danni al patrimonio archeologico, paesaggistico e rischi anche per la salute dei cittadini.

Tutto nasce dal contratto stipulato nelle settimane scorse tra il Comune di Erice e Rai Way Spa con il quale si concedono due terreni in località Piano delle Forche e Quartiere Spagnolo. Una concessione d’uso, che prevede un canone annuale di 51.300 euro oltre iva che sarà corrisposto al Comune, e sarà attiva per nove anni. A Rai Way viene concessa, per l’esattezza, l’area comunale di mq 900 in località denominata “Piano delle Forche” e una porzione di 225 mq in località “Quartiere Spagnolo”. Inoltre, Rai Way, al momento della stipula dell’atto, ha esibito il bonifico attestante la corresponsione di somme dovute per un ammontare di euro 256.500.


Per il Gruppo Archeologico però si sta facendo un grande errore, e l’amministrazione guidata dalla sindaca Toscano starebbe dimostrando “scarsa sensibilità nei confronti del nostro patrimonio culturale, così come già avvenuto nel marzo dello scorso anno quando trasferì, in violazione della normativa vigente, l’Archivio Storico dello Stato Civile dallo storico Palazzo Comunale ad altri anonimi locali della frazione di San Giuliano”.


Ma la questione antenne è diversa, e riguarda un punto spinoso dibattuto nel corso degli anni su in vetta. La concessione a Rai Way - sottolinea l’associazione archeologica presieduta da Nicola Savalli - riguarda terreni “di grande rilevanza sotto l’aspetto paesaggistico, storico ed archeologico”.

L’area di Piano delle Forche, ad esempio, è già abbondantemente utilizzata per le antenne radio-tv “di cui occorrerebbe conoscere, per singola antenna, quali autorizzazioni siano state rilasciate per consentirne l’installazione e l’edificazione di strutture destinate al ricovero di dispositivi e apparati tecnologici di vario tipo”.
Un’area in cui, nel corso di scavi effettuati dalla Soprintendenza delle antichità della Sicilia occidentale, è stata riscontrata dalla Dott.ssa Anna Maria Bisi la presenza di una necropoli punica di età ellenistica, da cui provengono numerosi reperti, in parte esposti ed in parte custoditi nei magazzini del locale “Polo Museale A. Cordici”. “Questa scoperta è ampiamente documentata su tutte le pubblicazioni di carattere archeologico che, negli ultimi cinquant’anni, si sono occupate di Erice. Il sito è stato inoltre inserito nella carta archeologica del Piano Territoriale Paesistico Regionale – Ambito 1 e la concessione dell’area a Rai Way pregiudicherà in modo irreversibile l’auspicato prosieguo di tali importanti indagini” sottolinea il Gruppo Archeologico Erykinon.

Altra area interessata è quella del Quartiere Spagnolo, dove già c’è una grossa antenna, e dalla quale si può ammirare uno dei panorami più belli di Erice. Per l’associazione “la concessione dell’area a Rai Way aggraverà il danno paesaggistico già perpetrato”.
E anche qui è presente un’altra area “di interesse storico-culturale, conosciuta impropriamente con il nome di “cimitero ebraico””. Negli anni passati il compianto Sebastiano Tusa commissionò, tra l’altro, delle indagini scientifiche condotte dalla Soprintendenza ai Beni culturali di Trapani con scavi effettuati nelle immediate vicinanze dell’antenna - tuttora ben visibili - che hanno dimostrato l’indubbia importanza dell’area sotto il profilo archeologico, “in quanto le caratteristiche del contesto comprovano il carattere ctonio di un santuario suburbano (thesmophorion), con particolare riferimento ad una facies demetriaca del culto, databile tra la fine del VI e gli inizi del V secolo a.c.”. I reperti rinvenuti si trovano ancora nei depositi di Baglio Anselmi di Marsala, nonostante i reiterati interventi dal Gruppo per un ritorno in custodia al Polo Museale “A. Cordici” di Erice.
Non solo l’aspetto archeologico e paesaggistico. Per il Gruppo archeologico non è meno importante “il fatto che la presenza di tante antenne procuri alla popolazione di Erice gravi danni alla salute a causa delle radiazioni emanate. E mentre i cittadini di Erice sono, di fatto, inermi cavie, l’Amministrazione Comunale piuttosto che programmare ed avviare un’azione tesa all’eliminazione di tutte le antenne già presenti sottoscrive, di contro, forse per porre rimedio a reiterati abusi, e in modo del tutto dissennato, il contratto di “installazione ed implementazione e l’utilizzazione di impianti per reti di comunicazione” in cui si prevede anche una “ipotesi di razionalizzazione” attraverso la quale il Comune di Erice potrà richiedere a Rai Way “uno studio di fattibilità propedeutico a favorire l’accorpamento di altri gestori””.


Per l’associazione Erykinon “è inaccettabile che questa Amministrazione Comunale svenda i nostri beni paesaggistici, storici ed archeologici per riscuotere un canone annuo di euro 51.300,00 oltre IVA per nove anni, da spendere chissà dove nel vasto e disarticolato territorio del Comune di Erice. E non si comprende a quale titolo Rai Way abbia già versato euro 265.500,00”.. L’associazione promette battaglia, e la lettera inviata al Comune sarebbe arrivata anche sul tavolo dell’assessore ai Beni Culturali Samonà. La sindaca Toscano, annunciando l’accordo, aveva assicurato che “Rai Way si è impegnata a rispettare i limiti dei valori di campo di cui alla normativa vigente. Resta inteso che l’Amministrazione comunale, attraverso i propri funzionari, potrà verificare il rispetto delle norme di legge vigenti e della concessione, ed inoltre ha facoltà di installare impianti di videosorveglianza”.