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22/12/2021 12:51:00

Dopo nove anni, assolti gli educatori della Casa del Fanciullo di Valderice

 Assolte in appello “per non aver commesso il fatto” Carlo Cammarata e Maria Mazzara, coinvolti nell'inchiesta su presunti maltrattamenti ai danni dei bambini della casa del fanciullo “San Pio X” di Valderice.

I due educatori, accusati di abuso dei mezzi di disciplina”, in primo grado, invece, erano stati condannati a quattro mesi di reclusione, ciascuno.

“Dopo nove anni, finalmente è arrivata l'assoluzione”, il commento dell'avvocato Andrea Miceli che assisteva Maria Mazzara.

In primo grado erano state assolte suor Yvonne Jacqueline Noah, cittadina camerunense in servizio all’epoca dei fatti nell'istituto, e Maria Milana, educatrice.

L'indagine era scattata, nel gennaio del 2013, in seguito alla denuncia presentata dai genitori di un bambino che frequentava l'istituto. C'erano altre due indagate: suor Teresa Mandirà, ex direttrice, originaria di Mazara del Vallo, e la cuoca Pina Ruggeri decedute subito dopo l'avvio del processo. La suora era stata arrestata dalla polizia.

I minori, ascoltati con personale specializzato e sostegno psicologico, avevano riferito di numerosi episodi di violenza fisica e psicologica dagli indagati «che utilizzavano la violenza - spiegano gli investigatori - quale costante strumento di correzione anche per le più inconsistenti motivazioni». Le botte così si accompagnavano a vessazioni come il servire alimenti in cattivo stato di conservazione o tenere i sistemi di riscaldamento spenti o ancora far utilizzare le docce con l'acqua fredda. E, ancora offese, come l'accusa di appartenere a famiglie di pregiudicati; ai piccoli talvolta, per dissuaderli a denunciare quanto accadeva, veniva minacciato il trasferimento ad altri istituti nel palermitano, allontanandoli così dalle famiglie d'origine. Quadro avvalorato dai genitori, da alcuni operatori dei servizi sociali e da insegnanti che avevano ricevuto delle confidenze. Ad uno di questi, in particolare, un bambino aveva consegnato una letterina da far avere al «giudice», con la quale chiedeva di farlo uscire dal centro e di farlo tornare alla sua famiglia. Queste le accuse. Adesso cadute con le assoluzioni in Appello.