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27/01/2018 06:45:00

Il blogger Natale Salvo: "14 querele e nessuna condanna, ma che sofferenza..."

 Sono quattordici le querele collezionate dal blogger trapanese Natale Salvo. 14 querele intentate nei suoi confronti da politici, di questo o quell’altro schieramento, personaggi più o meno potenti. E in questi giorni si è chiusa con un proscioglimento l’ennesima controversia. Salvo, a querelarla fu l’ex sindaco di Trapani Mimmo Fazio, di che si trattava?

Fu per un fatto di circa 7 anni fa. I procedimenti penali durano tanto. E c’è una sofferenza sia da parte di chi realmente è vittima di diffamazione o di altri reati, sia chi è innocente e deve aspettare tutti questi anni di tensione per sentir dire che avevo ragione, che quello che avevo scritto era la pura verità. Non ho offeso nessuno, erano fatti di interesse generale e ho fatto bene a scriverli.

Quando un giornalista o un blogger sa di aver la coscienza a posto, di aver fatto con scrupolo il proprio lavoro, già il processo stesso è una pena. Dover aspettare tanti anni e pagare gli avvocati. Quanto ha speso in tutti questi anni?

Per dimostrare che sono una persona corretta ho dovuto spendere 20 mila euro. 5 mila mi sono stati restituiti dal Comune di Erice perchè il Tribunale di Trapani lo condannò a risarcirmi le spese legali quando mi citò in giudizio per 200 mila euro. I cittadini di Erice in quel caso dovettero pagare 5 mila euro perchè il giudice aveva detto che quella richiesta era totalmente campata in aria. Gli altri 15 mila sono tutti a carico mio.

L’ideale sarebbe, come nel diritto inglese, l’introduzione di una cauzione. Cioè si può querelare o chiedere tutti i danni che si vogliono ma se si perde si deve pagare il 10%.

Questa riforma del reato di diffamazione a mezzo stampa, richiesta dagli Ordini e da Ossigeno per l’Informazione, è presente in Parlamento ma è arrivata in quarta lettura e con lo scioglimento delle camere si è persa. Questa proposta di legge per cui si batteva Sinistra Italiana prevedeva la depenalizzazione del reato di diffamazione. Ma si è arenato tutto.

Non sarà della partita delle prossime elezioni politiche. Era stato chiesto a voi del movimento “A Misura d’uomo” un impegno concreto nella lista di Ingroia e lei ha detto di no. Perchè?

Inizialmente ero interessato, l’idea di fondo mi piace. Ma va a mettere assieme soggetti di destra e di sinistra. Questo ha bisogno di un certo periodo di sedimentazione, che non c’è stato. Il metodo di lavoro non era in linea con il nostro modo di ragionare.



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