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29/10/2018 06:00:00

Mazara e il progetto Best/1: bioreattore, miniera artificale o discarica?

Progetto rivoluzionario, innovativo, “moderno”, che “guarda al futuro”, per menzionare le parole usate in più occasioni dall’amministratore delegato (società Unità di Misura - progetto Best), Gianluca Moro, o una semplice discarica chiamata ‘miniera artificiale’? All’assessorato regionale Territorio e Ambiente devono aver propeso per l’ultima ipotesi, visto che, nei giorni scorsi, il decreto autorizzativo per la Valutazione d’impatto ambientale è stato negato.

L’ALTOLA’ DELLA REGIONE CHE NON PREMIA ‘IL FUTURO’ – Tale stop, a questo punto di tutta questa strana e bislacca vicenda, dovrebbe scrivere definitivamente la parola fine a questa idea ‘originale’  e futuribile nel trattamento dei rifiuti. Tanto originale e proiettata al futuro che questa tipologia di impianto non è stata mai realizzata in nessun altro luogo del pianeta fino ad oggi. E allora viene da chiedersi: come mai una tale fantasmagorica innovazione che vanterebbe il supporto di università americane addirittura, non ha trovato nessun posto per essere realizzata? Nemmeno i paesi del nord Europa, all’avanguardia nel ciclo dei rifiuti come Danimarca, Norvegia, Svezia, è mai possibile che nessuno si sia innamorato delle ‘miniere artificiali’ come invece, è accaduto al Comune di Mazara del Vallo? Ente locale che certo non può essere annoverato tra i Comuni italiani che eccellono nella innovazione per ciò che concerne la gestione dei rifiuti: lo dicono le continue emergenze sanitarie che regolarmente producono affidamenti di somma urgenza nella raccolta straordinaria dei rifiuti cittadini.

LA CONTRARIETA’ DEI CINQUE STELLE – Qualche anno fa il deputato dei grillini all’Assemblea regionale siciliana, il mazarese Sergio Tancredi, aveva inviato un atto ispettivo al competente assessorato relativo al progetto ‘Best’. Tp24.it ha chiesto lumi al riguardo. Come avevano risposto alla sua interrogazione parlamentare all’Ars relativa alla vicenda? “Che stavano valutando – risponde Tancredi – tutta la documentazione in loro possesso” E sul parere che rilasciarono in modo positivo, seguito da un repentino dietro front? “A quanto pare – continua il deputato  cinque stelle all’Ars – hanno annullato tutto in autotutela il giorno seguente perché non avevano capito bene di che tipo di impianto si trattava. Il progetto Best era a tutti gli effetti una moderna discarica – prosegue Tancredi – e, oltre a non essere compatibile con il piano dei rifiuti della regione Sicilia, era pure in contrasto con le ultime normative dell’Unione europea sul ciclo dei rifiuti”. C’è chi paventa il rischio di risarcimenti milionari che la ditta potrebbe richiedere per questo stop, lei che ne pensa? “Mi pare impossibile – continua il grillino – dato che il processo era ancora in attesa di tutti i pareri previsti dalla legge e nessuna autorizzazione era stata rilasciata all’avvio del progetto Best”. Secondo lei si può, quindi, scrivere la parola fine su questa vicenda? “Si – conclude Tancredi – certamente”.

BIO REATTORE, MINIERA ARTIFICIALE O DISCARICA? – Il progetto ‘Best’ avrebbe voluto,  creare un sito – in località S. Nicola, tra Campobello e Mazara – ove, su un’area di quasi 50 ettari, avrebbero voluto realizzare alcune vasche, allocate  nelle cave di tufo in disuso. La vera peculiarità di queste ‘miniere artificiali’ era, però, quella di realizzare una raccolta differenziata, ma al contrario: non a monte, cioè, ma a valle, perché “la raccolta differenziata – secondo recenti dichiarazioni alla stampa dell’A.d. Gianluca Moro –è molto costosa e di per sé non raggiunge livelli ottimali, nemmeno nell’efficiente nord Italia”. Con la loro innovazione avrebbero voluto garantire, in pratica, il riciclo completo dei rifiuti e con costi più bassi.

 

Alessandro Accardo Palumbo

https://www.facebook.com/AlessandroAccardoPalumbo

Twitter: @AleAccardoP

 



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