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13/05/2019 07:00:00

Immigrazione, non c'è la convalida per il sequestro della Mare Jonio

Il sequestro non è stato ancora convalidato. La nave Mare Jonio, che tre giorni fa ha soccorso 30 profughi in mare, è ferma nel porto di Lampedusa in attesa che la Procura di Agrigento ne decida le sorti. L'imbarcazione è stata affidata dalla Guardia di Finanza al comandante che è indagato per favoreggiamento dell'immigrazione clandestina. Non ha contattato le autorità libiche, si legge nell'atto di sequestro che non specifica altre presunte condotte illegittime del capitano. Per le Fiamme Gialle, che hanno agito d'iniziativa, prima di soccorrere i migranti a bordo dell'imbarcazione in avaria a largo della Libia avrebbe dovuto chiamare la Guardia Costiera del Paese nordafricano. Il resto dell'equipaggio non ha restrizioni.

«Ci accusano di non aver contattato le autorità libiche e di non aver riportato 30 persone in un paese in guerra, sotto le bombe. Se per loro è un'accusa per noi è una medaglia», si difende Alessandra Sciurba, la portavoce di Mediterranea saving humans, l'ong proprietaria della nave. «Aspettiamo la decisione della Procura di Agrigento - spiega Sciurba - Vista la situazione della Libia, dove è in corso una guerra civile, chi avremmo dovuto contattare? In questa fase è surreale pensare di affidare al coordinamento libico simili emergenze. Cosa avremmo dovuto fare consegnare alle motovedette libiche i profughi e farli riportare dove piovono le bombe?». Nelle prossime ore la Procura sentirà il comandante della nave che l'altro ieri è stato identificato. La sua iscrizione nel registro degli indagati è un atto dovuto, vista la segnalazione ricevuta dalla Guardia di Finanza. «Chiederemo il dissequestro della nave», ha commentato il legale di Mediterranea, l'avvocato Fabio Lanfranca che difende Casarini, armatore della Mare Jonio già indagato per un soccorso in mare che, secondo gli inquirenti, è tutto da chiarire.

Il barcone, intercettato l'altro ieri, era entrato nel radar della nave della ong mentre navigava in acque internazionali. La Mare Jonio, dopo aver soccorso e preso a bordo i profughi, si è diretta verso Lampedusa. La Guardia Costiera avrebbe detto al capitano di attendere le motovedette libiche, ma la nave ha continuato a navigare verso l'isola dove è stata bloccata dalle Fiamme Gialle. I finanzieri hanno ispezionato l'imbarcazione e l'hanno sequestrata mettendo in sicurezza i migranti. L'equipaggio è ancora sull'isola.

E mentre la SeaWatch annunciava di aver lasciato il porto di Marsiglia e navigare verso l'area SAR «per tornare alla sua missione di soccorso nel Mediterraneo centrale», ieri sono stati soccorsi altri cinque natanti carichi di profughi in difficoltà.

La marina marocchina ha intercettato in mare nella notte tre barconi con 117 migranti subsahariani a bordo che tentavano la traversata del Mediterraneo verso la Spagna. I migranti sono stati soccorsi e trasferiti sani e salvi nei porti di Ksar-sghir e Nador, nel nord del Paese maghrebino. E la guardia costiera tunisina ha intercettato due imbarcazioni in difficoltà con a bordo 55 migranti, dei quali 20 donne, in gran parte di Paesi sub-sahariani, oltre a 6 tunisini. il giorno prima almeno 70 persone erano annegate quando l'imbarcazione sulla quale erano ammassati è affondata in acque internazionali, a 40 miglia dalla città tunisina di Sfax. «Morivano uno a uno» ha detto uno dei sopravvissuti.  



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