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26/02/2020 06:00:00

I 5 Stelle di Castelvetrano perdono pezzi, ma la politica c’entra poco

 Il Movimento 5 Stelle di Castelvetrano perde pezzi.

Nel giro di un paio di giorni ha visto le dimissioni di Chiara Donà Dalle Rose da assessore alla cultura e quelle di 3 consiglieri comunali: Ignazio Maltese, Rossana Ditta e Giuseppa Coppola.

 

Non sembra che ci sia alcun legame tra questi due eventi, in realtà relativi ad ambiti molto diversi, la giunta da un lato ed il consiglio dall’altro. Ma soprattutto per il fatto che l’avvocato Donà Dalle Rose non è mai stata una pentastellata, anzi, ha sempre sottolineato il suo ruolo tecnico.

Sono giorni di comunicati stampa che si accavallano e di note non sempre comprensibili a tutti.

Di certo emergono due cose:

la prima è che al posto di Donà Dalle Rose, verrà nominato un assessore al Bilancio.

La seconda è che il sindaco Alfano ha perso la maggioranza assoluta dei consiglieri. Le dimissioni di 3 pentastellati su 15 hanno infatti comportato un 12 a 12 tra maggioranza e opposizione.

 

Ma andiamo per ordine.

L’avvocato Donà Dalle Rose, aveva motivato le proprie dimissioni con una lunga lettera, in cui spiegava sostanzialmente la sua impossibilità di produrre dei risultati concreti dai propri progetti, a causa della mancanza di mezzi e di supporto sia da parte della Giunta che dell’area tecnica dell’amministrazione comunale.  

Su questo, il vicesindaco Biagio Virzì ha sottolineato però che a causa dei diversi impegni, l’avvocato Donà Dalle Rose, “su 35 riunioni di Giunta è stata presente solo 3 volte. Non c’è dubbio che abbia lavorato molto, ma le attività culturali non potevano essere gestite a distanza, perché avrebbero avuto bisogno di un team completo che nessuna direzione organizzativa avrebbe potuto fornire. Nello stesso tempo – ha aggiunto Virzì -  ricevevamo spinte affinché si potesse governare meglio il Bilancio con un assessore dedicato”.

 

La vicenda delle dimissioni dei tre consiglieri è invece un po’ più complicata, almeno dal punto di vista delle dinamiche interne al movimento.

Ignazio Maltese, Rossana Ditta e Giuseppa Coppola sono usciti dal movimento 5 Stelle, creando un gruppo misto.

Ma pare che il malcontento andasse avanti da un bel po’ e che i due avvocati Maltese e Ditta non frequentassero le riunioni ormai da tempo.

Le loro dimissioni non sono state anticipate da nessun segnale politico, come per esempio un’astensione al voto per qualche atto in consiglio comunale. Spesso in politica funziona così, in modo che poi si tenti di ricucire il possibile strappo.

Ma in questo caso no, il taglio è stato netto.

Ed il motivo sarebbe da ricondurre al fatto che il gruppo consiliare abbia deciso di togliere due commissioni all’avvocato Maltese (che ne aveva 3)  e due all’avvocato Ditta (che ne aveva 4, compresa la delega per la giunta ed il regolamento).

Ad incrinarsi sarebbe stato proprio il rapporto tra Ignazio Maltese, uno degli attivisti storici dei 5 Stelle, ed il resto del gruppo.

La cosa è singolare, perché Maltese era tra quelle persone che avrebbero permesso il riavvicinamento dei due meetup, polemicamente in contrapposizione tra loro, prima delle elezioni amministrative.

 

Alla base dell’allontanamento non ci sarebbe quindi nessun motivo politico.

Ma soltanto una questione di commissioni. Ce lo ha confermato l’avvocato Rossana Ditta (non siamo invece riusciti a contattare il collega Ignazio Maltese):

 

Noi siamo fuori a causa della pugnalata che abbiamo ricevuto sulle commissioni – ci ha risposto - nonostante avessimo sempre operato diligentemente. Lo stesso capogruppo Manuzza ha sempre apprezzato il nostro operato preciso e puntuale. Non si può rimanere in un gruppo dove non ci si può fidare neanche dei propri compagni. Un gruppo dove, oltre a non esserci dialogo e confronto, non c’è stata nemmeno la lealtà.

 

Infine abbiamo chiesto al capogruppo 5 Stelle, Antonino Manuzza, il perché di questa decisione che a qualcuno è apparsa come poco democratica.

 

Quella delle commissioni non è stata affatto una mia decisione d’imperio. Si è trattato di una scelta condivisa dall’intero gruppo – ha sottolineato Manuzza -  Il capogruppo alla fine ha messo la firma sulle riduzione delle commissioni,  ma il provvedimento nasce da una volontà della base. Ed è l’epilogo di un percorso che nasce molto tempo prima, quando cominciarono a non partecipare più ai nostri meetup. A nostro avviso, i nostri due colleghi Maltese e Ditta erano stati premiati con commissioni importanti, ‘Tributi e finanza’, ‘Affari generali’… Alla collega Ditta feci anche la delega per la giunta e il regolamento, che di solito spetta al capogruppo.”

 

E’ una perdita circoscritta, oppure si tratta di un approccio pilota, che potrebbe catalizzare altri consiglieri del gruppo?

 

Per me era relativa soltanto a due consiglieri. Non capisco infatti la scelta della consigliera Coppola. Ad ogni modo, il resto del gruppo è coeso. E mi auguro che rimanga tale.

 

Dal suo profilo Facebook spunta un lungo post anche Luca D’Agostino, giovane attivista storico, tra i pilastri fondamentali del meetup che diede vita alla candidatura vincente di Enzo Alfano.

Tra le altre cose, scrive: “I tre consiglieri dopo pochi mesi dal famoso maggio 2019, sono scomparsi dal meetup, il luogo dove si svolgono le riunioni tra attivisti, consiglieri e giunta. Il luogo dove siamo nati politicamente e dove si opera in assoluta trasparenza.

Nessuna giustificazione. È venuto a mancare l’attivismo, sono venute a mancare le spese per portare avanti le nostre attività perché noi ci autotassiamo e nessuno ci regala soldi, i tre consiglieri si vedevano ormai da mesi soltanto in consiglio comunale”.

 

Insomma, non sarebbe stato uno strappo politico.  

 

Egidio Morici



Native | 2024-04-25 09:00:00
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