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02/02/2021 06:00:00

Salemi. L’irresistibile richiamo della strada del signor Gaetano 

Meno di quanto avevamo previsto e temuto. Appena dieci giorni.

Questo il tempo trascorso dal signor Gaetano Leo dentro le quattro mura di un appartamento concessogli dall’assessorato comunale alle Politiche Sociali del Comune di Salemi.

Ma cominciamo dall’inizio di questa storia dai contorni tanto surreali da non finire mai di stupire.
Tutto ebbe inizio quando sui social comparve un articolo sensazionalista in vena di scoop.
Vi si descriveva la vita di un uomo borderline, ai limiti della sopravvivenza, privo di una abitazione, di un reddito, di assistenza pubblica.

Una esistenza peggiore di un randagio!
La notizia, che poi si rivelerà falsa, aveva scatenato tanta “indignazione da tastiera”.

Tutti a strapparsi le vesti, tutti pronti a sottoscrivere attestati di solidarietà, tutti a proporre collette. (A proposito, quanto avranno ricavato ? ).
E tutti ad inveire contro le pubbliche amministrazioni, locali, provinciali e nazionali. Colpevoli tutti, a loro dire, di inefficienza politica e di scarsa sensibilità umana.

La ventata populista di questi anni, come e’ noto, porta a sparare ad alto zero contro tutto e tutti, comodamente seduti davanti ad un computer e poco importa se non si e’ a conoscenza dei fatti.

Dello strano caso del signor Gaetano se ne occupò anche Tp24.

Fu sufficiente una semplice indagine sul campo per stabilire che si trattava di una maldestra montatura. E ancora più incomprensibile se si pensa che ai soggetti che l’avevano orchestrata si era accodato un variopinto campionario di ben pensanti e “timorati di Dio” che ignoravano che delle sorti di Gaetano si erano occupati , oltre che il Comune anche la Caritas e i Frati Cappuccini. Già, peccato che certe Confraternite si dedicano a cose di maggiore spessore.


Ma ritorniamo al nostro racconto.
Nella puntata precedente, avevamo lasciato il signor Gaetano Leo Zummo (con il doppio cognome, come ama egli stesso identificarsi) disteso in una sera di sabato su un letto di un B&B, a spese del Comune, ovviamente, mentre molto probabilmente guardava “Forrest Gump”, il celebre film che narra di un personaggio sempre in strada alla perenne ricerca di un suo destino. Era il 9 gennaio scorso.
Nella mattinata della domenica 10 gennaio, intanto, il vice sindaco Calogero Angelo e l’assessora Rina Gandolfo (come documentato dalle foto che pubblichiamo) avrebbero personalmente provveduto a rendere abitabile l’appartamento del complesso di case popolari di via Dante Alighieri, che lo stesso Leo aveva preferito in alternativa a quello di contrada Cuba per consegnarlo finalmente al signor Gaetano.
Un appartamento arredato di tutto punto con un letto singolo, biancheria da camera, un comodino, lenzuola con un piumone, una cucina a gas, una stufa elettrica, impianto idrico ed elettrico revisionati.


Fine della storia, quindi? Manco per sogno! Che storia sarebbe, altrimenti?
La svolta inattesa avviene dieci dopo, il 20 gennaio, per la precisione.
La scena questa volta si svolge negli Uffici dalla Polizia Municipale.
E’ qui che il signor Gaetano Leo Zummo si reca di buon mattino con delle chiavi in mano. Sono quelle dell’appartamento. Dice, tra lo stupore del personale presente, che ci ha ripensato e che non intende giù alloggiarvi.
Il motivo? Manca la corrente elettrica o, meglio, il nuovo contatore non e’ stato attaccato, dice in perfetto italiano e con un leggero accento del nord, acquisito, forse, negli anni della sua emigrazione per lavoro.

 


In effetti, il giorno prima, il 19, l’Enel aveva staccato il vecchio contatore intestato al precedente inquilino. Per quello nuovo, si sarebbe dovuto attendere qualche giorno, come avviene quando si attiva una nuova utenza.

Cosa che il signor Gaetano non intendeva fare. Nulla da eccepire. Ognuno ha i propri tempi da rispettare, e guai a non farlo in uno Stato di diritto.
Viene stilato un verbale da parte della Polizia Municipale, con il quale si prende atto della rinuncia dell’alloggio con la consegna delle chiavi e di quanto esistente al suo interno. Il tutto, letto e controfirmato da tre ispettori e dal rinunciatario Leo.
Fine della storia? Ma quando mai!
Il signor Gaetano Leo, detto anche Zummo, non soddisfatto ancora del suo ingenuo giochino, dopo appena dieci giorni, ha deciso di continuare a prendersi beffa dei creduloni.

Con il supporto di un utente di un social, mediante un video, seduto al calare della sera su un muretto, ha rimesso tutto in discussione con il solito ritornello.

 


Di essere, cioè, senza casa, di dormire tra le vigne e che l’alloggio datogli era privo di tutto. E, dietro l’incalzare dell’ “intervistatore” definire senza umanità l’Amministrazione comunale.
il famoso filosofo di Treviri amava dire che, quando una storia si ripete per ben due volte e a poca distanza di tempo, la prima volta, essa assume i contorni della tragedia, mentre nella seconda quella della farsa.
Ci sembra che sia questo il caso.


Per non dire, infine, che il signor Gaetano Leo Zummo, risulta essere titolare di una pensione d’invalidità di 515, 58 euro fin dal lontano 1987 e riscossa da egli stesso presso lo sportello delle Poste di via Antonino Lo Presti.
Abbiamo sempre avuto il massimo rispetto per “la filosofia del clochard”, perche sappiamo che vi sono varie cause che portano al vagabondaggio. Alcuni di questi, deliberatamente, scelgono di non avere una residenza stabile e conservano convincimenti francescani, antimaterialistici.

Per un attimo avevamo pensato che Gaetano appartenesse a questa folta schiera di umanità. Convinti come siamo che dietro a questi volti consumati, non c’è mai disperazione, ma intuito, arguzia, immaginazione. Il senza dimora per scelta non è un disperato.
Ci dispiacerebbe cambiare opinione alla luce di queste sue ultime esternazioni non prive di infantili bugie.

Franco Ciro Lo Re 



Native | 2024-04-25 09:00:00
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