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07/10/2015 06:20:00

Marsala. Tensione in giunta. Angileri arrabbiata. Di Girolamo verso i tagli agli stipendi

Alta tensione nella Giunta Comunale di Marsala guidata dal sindaco Alberto Di Girolamo. E alta tensione nella maggioranza che sostiene il sindaco in consiglio comunale. Anna Maria Angileri si è arrabbiata per non essere stata avvertita dello stop a scuolabus e mensa. Il sindaco Alberto Di Girolamo vuole correre ai ripari e pensa a un taglio agli stipendi di assessori e consiglieri. I genitori hanno presentato denunce contro Marsala Schola. Nella maggioranza il gruppo di Sturiano definisce "inaccettabile" lo stop dei servizi per i bambini.


La scorsa settimana il consiglio comunale ha bocciato la proposta dell'amministrazione di aumentare l'aliquota della Tasi. Un aumento che, secondo il sindaco e il vice Agostino Licari, aiutava a coprire un disavanzo di 7,5 milioni di euro. L'aumento della Tasi avrebbe garantito un gettito di 1,5 milioni di euro, senza questi, aveva detto il sindaco, si sarebbero dovuti tagliare alcuni servizi essenziali. I primi tra tutti quelli di Marsala Schola: scuolabus e servizio mensa scolastica. Detto fatto, i due servizi che dovevano partire in questi giorni sono stati stoppati a data da destinarsi. La cosa ha scatenato le proteste dei lavoratori di scuolabus e mensa, e soprattutto dei genitori dei bambini che in questo momento sono le vittime di una crisi politica che colpisce in sostanza i bambini. Ci sono bambini, ricordiamolo, a Marsala che senza scuolabus non possono andare a scuola, famiglie che non possono mancare da lavoro per preparare pasti ai figli.
In questo senso i genitori si stanno già organizzando in comitati, inoltre sono già partite le prime denunce per interruzione di pubblico servizio alla Procura, denunce contro l'istituzione Marsala Schola.

“Non so nulla dello stop, non mi hanno detto niente”, aveva detto l'assessore alla pubblica istruzione Anna Maria Angileri. Da questo nasce la tensione nella giunta Di Girolamo. La Angileri non avrebbe preso bene il fatto che non è stata considerata in una decisione così delicata. Certo, è grave che dei settori della pubblica amministrazione non si parlano. Ora, trapela, che si sta cercando di recuperare delle somme per far partire i servizi quanto meno dal primo novembre. Se non si riesce slitta tutto al 2016.
Come si trovano i soldi? Ecco qui una delle novità. Il sindaco Alberto Di Girolamo è intenzionato a fare una delibera per dimezzare il suo compenso e quello della giunta. Che è cosa diversa rispetto a quello che ha sempre detto di voler fare il sindaco. Di Girolamo, infatti, ha sempre detto di rinunciare lui, da solo, a metà del suo stipendio che sarebbe stato destinato in un fondo ad hoc. Intatti invece sarebbero rimasti i compensi degli altri membri della giunta. Con una delibera di giunta invece verrebbero ridotti gli stipendi di tutti gli assessori. E non solo. Perchè a cascata ci sarebbe il dimezzamento dei compensi anche dei consiglieri comunali. Anche questi, come quelli per assessori, vice sindaco e presidente del consiglio comunale, sono proporzionati allo stipendio del sindaco.
In questi giorni si è assistita alla gara a chi è più “grillino”, a chi è disposto a rinunciare alla quota più alta dello stipendio in consiglio comunale. Ci sono quei consiglieri che da un giorno all'altro diventano paladini dalla lotta alla casta.
Non c'è consigliere che non dice “sono disposto a ridurmi lo stipendio, a dimezzarmelo, a togliermelo”. Poi alla prova dei fatti ognuno aspetta la prima mossa dell'altro, oppure poi dicono “o tutti o niente”. Evviva. Il sindaco ha in mano lo strumento per mettere le cose in chiaro: una delibera di giunta e giù a cascata tutti i tagli, da lui all'ultimo consigliere.
Tra le altre cose che sta valutando, Alberto Di Girolamo, per recuperare delle somme è quella di far tenere i consigli comunali di giorno, e non la sera. In questo modo si risparmierebbe non solo energia elettrica, ma soprattutto non si pagherebbero gli straordinari serali per i dipendenti.

Questione rimpasto. In questi giorni circolano voci su un possibile rimpastino in giunta. Il sindaco avrebbe pensato di cacciare gli assessori di riferimento dei gruppi “infedeli”, quelli che in consiglio comunale hanno permesso la bocciatura dell'aumento Tasi. Quindi Angileri per il Pd, Salvatore Accardi per Una voce per Marsala, e Lucia Cerniglia per il Psi. Quest'ultima è quella maggiormente indiziata, per la posizione dura assunta dai socialisti in consiglio. Ma Di Girolamo si sarebbe incontrato con Nino Oddo e avrebbero chiarito. Non si sono incontrati con il sindaco, e aspettano la sua chiamata i consiglieri comunali, invece. Aspettano che venga convocata una riunione di maggioranza, per capire il da farsi. Per ricucire i rapporti, e tirare avanti fino al bilancio, perchè, in tutto ciò c'è un bilancio da portare a casa. Sta a guardare, col ghigno, Enzo Sturiano, presidente del Consiglio comunale, che con i suoi due consiglieri del gruppo Democratici per Marsala, ha definito “inaccettabile” lo stop di scuolabus e mensa.
Ecco la nota del gruppo di Sturiano.

 


La democrazia offre un prezioso campo di battaglia per qualsiasi atto, proposta, delibera ragionevole e ne permette l'attuazione senza "violenze" grazie al principio di maggioranza, posto a fondamento delle democrazie rappresentative, che garantisce il buon governo. La linea politica opposta, frutto di una debole condivisione e concertazione, può riuscire fatale e può comportare la perdita non solo delle singole battaglie, ma della complessiva sfida che è il governo stesso della città, al quale siamo chiamati responsabilmente anche quando le scelte risultano difficili e impopolari.

Noi “Democratici per Marsala”, nella seduta di Consiglio di mercoledì 30 settembre u.s., abbiamo presentato due emendamenti alla proposta di deliberazione con oggetto “Approvazione aliquota del tributo per i servizi indivisibili (TASI) per l’anno 2015”.

Uno che prevedeva la diminuzione di mezzo punto dell'aliquota TASI proposta in delibera e il secondo modificativo della rendita catastale e della fascia ISEE ( da 400 a 500 € per la rendita e da 7.500€ a 10.000 per l'ISEE) estendendo la tutela per le fasce più deboli.

Era un modo serio e concreto per giungere ad una mediazione ma soprattutto per rendere più equa una tassazione già di per se iniqua e, peraltro, di cui è stata già annunciata l’abolizione dal Governo nazionale. Infatti la delibera non prevedeva un'imposizione progressiva sul reddito (solo uno sgravio di 50 € per fascia ISEE fino a 7.500 e aliquota TASI a 0 per i terreni agricoli e abitazioni rurali) quando sarebbe stato possibile prevedere un’ imposizione progressiva e detrazioni più differenziate per meglio rispondere al principio dell' Economic Equality.

Gli emendamenti sono stati bocciati, e con essi anche la nostra proposta.

Non ce ne erano altre.

È vero che l'Amministrazione ha già avviato una politica di spending review ma, prevedere la sospensione dei servizi ai bambini, è inaccettabile non prima di aver valutato altre soluzioni, come lo scioglimento di  Enti e Società Partecipate che gravano sul bilancio. Ricordiamoci quando l'immobilismo politico e il rallentamento dell'attività amministrativa era stata attribuita al nostro gruppo e non già, come da noi sostenuto, ad una mancata coesione della maggioranza, oggiAggiungi un appuntamento per oggi sotto gli occhi di tutti ma già evidente con la bocciatura di altri atti propedeutici al bilancio: tariffazioni tari, dismissione immobili.

Confidiamo nell'Amministrazione e nella riqualificazione del "fare politica" che non può essere solamente relegata all'agorà virtuale, per quanto se ne riconosca la valenza informativa.