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24/05/2014 18:03:00

Trapani, compie 50 anni la parrocchia di Sant'Alberto

 Si  aprono oggi a Trapani i festeggiamenti per il cinquantesimo anniversario di fondazione della parrocchia “Sant’Alberto” che si concluderanno domenica 1 giugno con la messa giubilare presieduta dal vescovo Pietro Maria Fragnelli (inizio ore 11.30).

Dalle fonti dell’Archivio storico diocesano infatti si apprende che la prima Santa Messa nella parrocchia fu celebrata il primo giugno del 1964, 50 anni fa.

La Chiesa è sorta per rispondere alle esigenze pastorali di un quartiere nato nell’immenso prato verde che nel periodo di Ferragosto ospitava la corsa dei cavalli in occasione della Festa della Madonna di Trapani: negli anni ’50 iniziò la cementificazione, la costruzione di alloggi popolari e palazzine per i dipendenti delle amministrazioni dello stato. Il quartiere che prendeva il nome di Rione Palme (a ricordare le piante che si innalzavano prima dell’urbanizzazione) nel 2007, in occasione dei Festeggiamenti del 700° Anniversario della nascita Sant’Alberto, patrono della città di Trapani e patrono secondario della Diocesi, prese il nome di quartiere “Sant’Alberto” con una precisa indicazione da parte della comunità parrocchiale, del parroco mons. Vincenzo Cirrone e del vescovo Francesco Miccichè : un desiderio di dare radici al territorio, un segnale del cambiamento avvenuto nel tessuto sociale del quartiere.

La prima pietra della nuova chiesa venne posta dal vescovo Francesco Ricceri. La chiesa custodisce il simulacro argenteo di Sant’Alberto opera di Domenico Nolfo che la realizzò per conto dei pescatori del rione “casalicchio”( San Pietro) nel XVIII secolo. L’immagine chiamata “Sant’Alberto alla marinella” era conservata nella Chiesa di Santa Maria della Grazia distrutta durante la seconda guerra mondiale. Il primo parroco della nuova chiesa (inaugurata appunto il primo giugno del 1964 grazie all’impegno del vescovo Ricceri) fu don Diego Calderaro che guidò la comunità fino alla morte nel 1987.

Nel 1987 diventa parroco mons. Vincenzo Cirrone che da oltre 25 anni è il riferimento dell’intera comunità: ha riattivato e reso più efficiente la presenza del Volontariato Vincenziano, consolidato la costante opera formativa svolta dall’Azione Cattolica, dal Gruppo Famiglie e dai tanti catechisti che preparano ai sacramenti d’Iniziazione Cristiana, a tutti i livelli d’età e al matrimonio, ha promosso iniziative al servizio della fraternità soprattutto per i più poveri. In parrocchia, dal 2005, operano anche le Suore dell’Incoronata. Preziosa è l’attività svolta dal Centro Sociale parrocchiale intestato a “Giovanni Paolo II” , punto di ritrovo per anziani e per bambini.

Il quartiere è popolare e popolato (circa 10 mila abitanti), eterogeneo e difficile, privo di servizi sociali, ricco di problematiche umane di vario genere. “Coraggio, consapevolezza, fede coinvolsero fede, sacerdoti e popolo di Dio per la realizzazione della nostra chiesa cinquant’anni fa – afferma il parroco mons. Vincenzo Cirrone – Coraggio, consapevolezza e fede vogliono essere ancora oggi il patrimonio per chi vuole vivere e operare nella comunità come testimone del Vangelo. La chiesa è fatta per tutti e da tutti. Ciascuno è membro, ciascuno è parte, nessuno può restare assente o isolato. Questo è il messaggio che nel giubileo della parrocchia deve raggiungere tutti”.

Su facebook i ragazzi, ora adulti, che nel tempo hanno frequentato la parrocchia hanno creato un gruppo “Vecchi tempi a Sant’Alberto” con foto e ricordi dei momenti di festa, religiosi e sportivi vissuti in parrocchia.