Quantcast
×
 
 
14/05/2016 06:30:00

Natoli: "Tribunale di Marsala virtuoso, non verrà soppresso. Aprire la nuova struttura"

Il Tribunale di Marsala come modello di efficienza da applicare negli altri tribunali italiani. Il nuovo Palazzo di Giustizia di via del Fante? Non siano spesi invano i 15 milioni per costruirlo”.
Sono questi i messaggi lanciati da Gioacchino Natoli, ex presidente del Tribunale di Marsala, ora a capo della Corte d’Appello di Palermo, intervenuto ieri all’incontro sulle “prospettive del Tribunale di Marsala alla luce della nuova geografia giudiziaria”, organizzato a Marsala nell’ambito del ciclo di eventi “I Cantieri del Diritto”.
Una quattro giorni per parlare dei temi legati alla giustizia in Italia con avvocati, magistrati e addetti ai lavori, organizzata dal Consiglio dell’Ordine degli Avvocati e dalla Camera Penale di Marsala.
All’incontro di ieri si è fatto il punto sulla geografia giudiziaria, sulla situazione del Tribunale di Marsala, i risultati di eccellenza raggiunti, la nuova struttura di via Del Fante, e le voci su un rischio soppressione del Tribunale di Marsala in vista della nuova organizzazione. Soprattutto su questo punto si è concentrato il sindaco di Marsala Alberto Di Girolamo nel suo intervento. “Spero che il tribunale resti a Marsala e che si apra quello nuovo. E’ un peccato lasciarlo così. Il Comune farà la sua parte, anche se ha già investito molto. Mi sono sentito ieri con gli emissari del Ministero della Giustizia e torneranno a Marsala per un sopralluogo. Dobbiamo Salvaguardare le istituzioni ed evitare che passi il messaggio che tutte sono corrotte”.
Nella sala Garibaldi delle Cantine Florio, ieri, c’erano i vertici del Consiglio Forense a livello nazionale e siciliano, diversi esponenti del mondo giuridico e forense.
Ad introdurre la giornata è stato Giuseppe Iacona, coordinatore commissione geografia giudiziaria del Consiglio nazionale forense. Ha spiegato che la riforma in discussione riguarda il riordino dei tribunali, “si è parlato di soppressione dall’oggi al domani di questo o quell’altro tribunale, ma non c’è nulla di concreto”. Sull’efficienza del Tribunale lilybetano Iacona ha spiegato che la dimensione degli uffici non incide su essa: “Il piccolo tribunale è efficiente ma rischia di essere dispendioso, il grande tribunale è invece inefficiente ed è pure dispendioso”. Iacona ha poi sottolineato, nella rimodulazione degli uffici giudiziari, l’importanza di tenere conto delle specificità di ogni territorio su cui insistono.
Un concetto che ha ripreso anche l’ex presidente del Tribunale di Marsala Natoli. “Qualunque sarà la scelta del legislatore dovrà tenere conto del bacino territoriale, delle strutture e dell’impatto sul territorio della criminalità organizzata”. Natoli poi ha raccontato come è nato il modello Marsala che può “essere importato dagli altri tribunali delle stesse dimensioni. L’amministrazione della giustizia non può non dipendere dall’osservazione dell’andamento economico e sociale del Paese. In questa direzione è andato l’impegno messo nell’organizzazione del Tribunale, soprattutto nel ramo civile, grazie anche alla collaborazione dei colleghi giudici e dell’avvocatura marsalese”. Natoli ha analizzato ciò che è avvenuto a Marsala, come il modello del tribunale è arrivato ai primi posti per efficienza a livello nazionale, partendo dal sistema giudiziario italiano che si presenta disomogeneo. “Su 135 tribunali ce ne sono due di grossissime dimensioni, Roma e Napoli, 15 tribunali grandi, e una novantina di dimensioni medie, come quello di Marsala, fatto da massimo 30 magistrati. Ecco perchè è stato importane il risultato di Marsala, perchè può essere importato dagli altri tribunali delle stesse dimensioni. Non può esserlo invece per i grandi Tribunali”.
E’ sulla giustizia civile, e sulle cause ultratriennali, che si è giocata la partita più importante, applicando un sistema di “scorrimento” delle cause che ha fatto accorciare i tempi della giustizia a Marsala. Negli ultimi anni i risultati sono stati sorprendenti. Nel 2010 Marsala era nella fascia bassa delle classifiche nazionali, nel 2012-2013 il Tribunale marsalese è passato nella parte alta della classifica. Per Natoli i punti di forza sono che si tratta di “un modello flessibile, e che dava risultati immediati e applicabile nella maggior parte delle realtà italiane. Le stesse performance a Roma e Napoli avrebbero avuto minore importanza, perchè sarebbero stai modelli unici. La svolta è stata nel 2010 quando si comincia a dare ragionevole durata al processo”. Marsala al 31 dicembre 2015 si trova al secondo posto della classifica nazionale per l’efficienza sui processi ultratriennali. “Siamo stati battuti solo dal Tribunale di Lanciano”, che però è un tribunale molto più piccolo di Marsala, con meno di dieci giudici e quindi non rientra nella categoria preponderante dei tribunali italiani. Natoli si è detto soddisfatto della continuazione dei risultati anche dopo il suo addio al Tribunale di Marsala. “Significa che è un modello che funziona e che non è legato alla persona”.
Il Presidente della Corte d’Appello di Palermo ha chiuso poi facendo il punto sul nuovo Palazzo di Giustizia di via Del Fante, rispondendo al sindaco Di Girolamo. “Purtroppo il progetto iniziale non corrispondeva gli indicatori di sicurezza. Il precedente presidente D’Angelo ha individuato le criticità, e io ho seguito le indicazioni e si è andati avanti. Ultimamente si è proceduto alla redistrubuzione degli spazi”. Il problema maggiore di quella struttura è la sicurezza. “Chi l’ha progettato ha pensato a un open space, invece si deve pensare a una cittadella della giustizia, come sta avvenendo a Palermo”. Natoli ha poi definito “infondate” le preoccupazioni sulla soppressione del tribunale di Marsala. “Sarebbe un paradosso chiudere un tribunale virtuoso”.