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10/10/2016 06:20:00

Favignana: la centrale "green", le polemiche e il botta e risposta tra Accardi e Rallo

Continua a rimanere alta l’attenzione attorno alla costruzione della nuova centrale elettrica di Favignana. Dopo le interviste fatte dalla redazione di TP24, continua a distanza la polemica e il botta e risposta tra l’amministratore delegato della Sea, Filippo Accardi, e il consigliere comunale ed esponente di Legambiente, Michele RalloLa SEA, Società Elettrica di Favignana, proprietaria della centrale che dalla fine degli anni ’70 dà la luce a tutta l’isola, ad inizio anno ha presentato il progetto per la costruzione di una nuova centrale in contrada Fossafellea due passi da Cala Azzurra. Al progetto con tre ciminiere alte 15 metri, sette generatori a gasolio e tanto cemento, si è opposta sia l’amministrazione Pagoto che il consiglio comunale. Diverse sono state in questi mesi le interrogazioni dei consiglieri, come del senatore dei Cinquestelle Maurizio Santangelo. Ma se fino a marzo del 2016 il progetto presentato dalla società era di tipo tradizionale, negli ultimi mesi c’è stata un conversione “green” dell’azienda, culminata a metà settembre con la presentazione di “Favignana Emissioni Zero”un progetto che punta al fotovoltaico diffuso, alla mobilità sostenibile e al trasferimento della centrale di produzione elettrica con una nuova centrale ibrida ad alta efficienza. A fine settembre, il consigliere Rallo, rispondendo alle nostre domande ha detto di non essere convinto del reale cambiamento della SEA, anche perché non c’erano documenti al Comune del nuovo progetto. Qualche giorno dopo l’ad Accardi ha risposto ancora alle nostre domande, rispondendo che il progetto è stato presentato il 16 settembre e che si attendevano prima i pareri e poi la decisione del consiglio comunale.

Queste le parole dell'amministratore della SEA“Riteniamo che lo sviluppo di Favignana dipenda in maniera significativa da questo nuovo progetto, da questa nuova frontiera. Vogliamo innanzitutto sviluppare l’occupazione a Favignana con le attività collaterali allo sviluppo del fotovoltaico, che intendiamo incentivare. Vogliamo comunque mantenere la principale attività industriale di Favignana che è quella gestita da Sea per la produzione di energia elettrica, in quanto riteniamo sia fondamentale per sostenere il fotovoltaico. Abbiamo aggiunto delle considerazioni riguardo alla immediata installazione sui tetti della centrale di pannelli fotovoltaici per 500 KW, abbiamo aggiunto tutta una serie di accorgimenti per ridurre le emissioni di qualunque genere e abbassato i camini, nel senso che sono scomparsi".

Ma in che modo sarà totalmente “green” questa centraleAccardi non lo ha spiegato, visto che con l’aggiunta dei pannelli fotovoltaici, più che altro, la centrale si trasformerà in “ibrida”, a metà tra una centrale a gasolio e una ad energia rinnovabile. A qualche giorno dalla nostra intervista, il consigliere Rallo ci ha rilasciato una nuova dichiarazione, che qui riportiamo integralmente, e con la quale si rivolge direttamente al dirigente della SEA:

“Benissimo sul cambio di rotta, ma che mi dice Accardi sul piano di caratterizzazione e sull'inquinamento procurato da 40 anni a questa parte dalla sua azienda e amministrazione? Sarà vero che il 16 settembre ha depositato il nuovo progetto, che quindi essendo nuovo dovrà passare nuovamente tutti i pareri prima di arrivare in consiglio, ma forse si dimentica che il mio intervento in consiglio risale al giorno 7 settembre, e che se a noi consiglieri comunali non ci trasmettono gli atti in sede istituzionale, difficilmente possiamo sapere cosa hanno fatto ieri i consulenti della SEA al Comune, essendo io come tutti gli altri colleghi a lavoro.
Io penserei se fossi l'amministratore della SEA di trovare delle vere e concrete soluzioni all'inquinamento prodotto a San Nicola, dove ha sede l'attuale centrale elettrica, e al posto suo valuterei l'opportunità di abbandonare il progetto sulla nuova centrale elettrica, perchè il problema non sono le ciminiere, altresì l'inquinamento che comunque questa produrrebbe, il problema sarebbe la cementificazione di un'area di pregio, il problema sarebbe il traffico che si verrebbe a creare in una zona ad alto traffico turistico, il problema sarà la bolletta strapagata dai favignanesi quando la SEA si beccherà i soldi del contributo statale, il problema è la non visione a lungo termine di questo impianto a combustibile fossile, in quanto il MISE (Ministero dello Sviluppo Economico)  sta dismettendo le stesse. Alla fine alla SEA rimarrebbe un fabbricato, che sarebbe in via teorica buono per un villaggio turistico, vicino a Cala Azzurra e Cala Rossa, con un semplice cambio di destinazione d'uso. Ma questa è solo teoria....”
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Ambiente | 2024-05-14 19:15:00
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