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24/03/2017 06:00:00

Non solo Maria di Trapani. Quando il web a Trapani e Marsala specula sui casi umani

 Non c'è solo "Maria di Trapani". La chiamiamo "web star" perchè i suoi video sono diventati virali, e, nel suo piccolo, è diventato un personaggio.

Maria di Trapani, al secolo Maria Caruso, ha fatto la fortuna, almeno in termini di popolarità, di Alberto Lipari, scovatore di freak da mostrare sul web e in televisione. Lei dice di essere stata segregata e sfruttata, lo ha denunciato, ne è nato un processo, ne abbiamo parlato in diversi articoli.

Ma adesso dobbiamo parlare di altro. Perchè non c'è solo Maria di Trapani, purtroppo ci sono tante persone sfortunate, disagiate, in grado di non parlare un italiano corretto, e neanche di comprenderlo, che vengono messe in situazioni imbarazzanti per poi girare video che diventano virali in rete, portano click e con i click anche guadagni. La post verità non si applica solo ai concetti, purtroppo, anche alle persone. Così come è facile cattuare consensi con notizie inventate ma che parlano alla pancia di chi legge, allo stesso modo è facilissimo catturare click prendendo una persona curiosa, e mettendola alla berlina.

Lo si vede dalla nuova pagina promossa da Alberto Lipari, che si chiama "Trapanesi Doc", e che ripercorre la stessa galleria di personaggi infelici già pompati da Lipari in Stranamuri Siciliano. Ci sono ad esempio Massimo e Nunzia, coppia di Marsala molto nota, lui è un mite posteggiatore abusivo, vivono purtroppo di stenti, ma con grande dignità. Eppure sono messi lì, incoraggiati a parlare, ad esibirsi, anche rivelando le cose più intime, il sogno di avere un figlio, la difficoltà di arrivare a fine mese.  Chi conosce Massimo sa che è una persona molto dolce, debole. Un debole che va tutelato, protetto, non mostrato. Invece, eccolo lì, ancora. Questo è il peggior bullismo. 

 

 Non c'è la creatività (e la poesia) di Cinico Tv, quando Ciprì e Maresco utilizzavano i loro "mostri" per raccontare un'umanità profonda, e tutta Palermo e il meridione.  Qui c'è solo pornografia: si  prende una persona in difficoltà, la si espone alla videocamera per due, cinque, dieci minuti. Qualcosa accadrà. Chi vedrà il video on line si divertirà, condividerà, ironizzerà sull'italiano e sulle battute grevi, e il gioco è fatto. Cosa c'è di più ignobile che speculare sulle disgrazie altrui?  Basta avere solo una videocamera in mano, anche senza alcun talento, per rendere pubbliche le vite degli altri e cercare notorietà....