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04/11/2009 19:23:09

Terapia Multisistemica in Acqua: attivatore emozionale contro l’autismo

sociali e poca motivazione ad apprendere e modificare i propri schemi comportamentali disfunzionali, il tutto all’interno di un ambiente ludico, quale è quello delle piscine pubbliche. Questo nuovo approccio permette di intervenire su diverse aree (per questo multi sistemica), quali: sistema relazionale, cognitivo, comportamentale, emotivo, senso-motorio e motivazionale. I corsi si svolgono nelle piscine pubbliche e negli stessi orari in cui si svolgono i corsi di nuoto tradizionali perché è presente come ultima fase cronologica della terapia proprio l'integrazione sociale. La terapia ha scopi espliciti e scopi impliciti. Gli scopi espliciti, che tra l’altro danno forma all’attività, sono l’insegnare a nuotare e sapersi adeguare alle regole della piscina. Gli scopi impliciti di tale terapia sono di migliorare le capacità dei soggetti di muoversi nel mondo in modo da poter aumentare la qualità della loro vita.
Appena i bambini sono “pronti” passano dal corso "speciale" a quello "normale", prima con “l'insegnante di sostegno” e poi senza. La terapia è rivolta prevalentemente a bambini con disturbo autistico e disturbi generalizzati dello sviluppo, ma anche a bambini con ritardo mentale, disturbo dell’attenzione e dell’iperattività, fobia sociale, disturbo della condotta, disturbo oppositivo provocatorio, psicosi. Con questa nuova modalità di intervento numerosi soggetti diversamente abili hanno ottenuto notevoli risultati sia sul piano relazionale che sul piano emotivo e comportamentale. Le tecniche natatorie e le capacità acquisite durante l’intervento, inoltre, vengono utilizzate come veicolo per raggiungere obiettivi terapeutici e attuare, successivamente, anche il fondamentale processo di socializzazione e integrazione con il gruppo dei pari.
Raggiunta l’autonomia, infatti,il soggetto, che nella fase iniziale aveva mostrato soltanto evitamento e allontanamento, ora può dimostrare, in piena indipendenza, un’intenzionalità relazionale con il terapeuta e con l’eventuale gruppo d’integrazione. Il soggetto quando si appresta ad imparare le attività natatorie, si sente libero di esplorare l’ambiente acqua e capace di interagire in quest’ultimo. Utilizzando tali nuove capacità acquisirà autostima e un senso di autoefficacia supportato e rinforzato dal terapeuta e dalla famiglia.
In sintesi l’applicazione clinica della TMA, favorisce l’apprendimento e lo sviluppo del bambino autistico a livello emozionale, cognitivo, comportamentale, sensomotorio, sociale e comunicativo.
La paura dell’acqua, che il bambino sperimenta, viene utilizzata come attivatore emozionale e relazionale capace di avviare una primordiale richiesta di sostegno e poi di accudimento. Il fine della terapia non è l’insegnamento del nuoto, né l’uso di quest’ultimo per svago o ricreazione. Il nuoto diventa il mezzo attraverso il quale si facilita la costruzione di una relazione terapeutica e il gioco viene utilizzato come strumento per promuovere il contatto e migliorare la gestione delle emozioni. Il bambino che impara a muoversi in acqua durante l’intervento può ridefinire le relazioni con il terapeuta e, successivamente, con gli altri bambini.
La TMA non deve essere l’unico intervento né limitarsi né entrare in contrasto con altri ma, va inserita in un intervento globale, condividendo gli obiettivi. Il trattamento dovrà essere parte di un intervento terapeutico educativo di un equipe interdisciplinare.
Partendo dal presupposto che l’autismo ha una genesi multifattoriale, gli interventi sono essi stessi multidisciplinari. Non essendo ancora stata individuata la causa unica dell’autismo, numerosi sono i professionisti che se ne occupano con formazione e modalità diverse: medici, psicologi, logopedisti, psicomotricisti, educatori, tecnici della riabilitazione.
È evidente che per avere successo si necessita di interventi specifici che tengano conto dell’individualità di ogni singolo soggetto e del contesto in cui è inserito, altresì è necessario un confronto e un dialogo tra i diversi professionisti che si occupano del soggetto con questa sindrome. In questo modo tutti condividono i successi e gli insuccessi, le limitazioni e i possibili cambiamenti in modo da individuare un percorso comune.
Per maggiori informazioni è possibile consultare i siti www.terapiatma.it; www.terapiamultisistemica.it oppure il libro “La terapia multi sistemica in acqua, un nuovo approccio terapeutico per soggetti con disturbo autistico e della relazione”. ed. Franco Angeli, autori G.Caputo, G. Ippolito, P. Maietta
A Trapani la terapia viene effettuata alla piscina Provinciale, associazione acquarius, in via sicilia 1, dal Dott. Lucchese Giuseppe, tel, 3407798875

Francesco Genovese