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02/02/2010 18:25:13

Termini Imerese: Scajola tratta con Ikea, gli Svedesi, "non ci interessa"

 

Dopo le polemiche dei giorni scorsi, con tanto di j´accuse del governatore Raffaele Lombardo che ha detto al ministro Claudio Scajola «di non avere alcuna intenzione di accettare e sostenere accordi tra la Fiat e l´Ikea», la multinazionale svedese assicura che a Termini non ha intenzione di aprire un punto vendita. Il nome dell´Ikea sarebbe venuto fuori dal ministero stesso che avrebbe sondato i manager svedesi per verificare un eventuale interessamento all´area industriale Fiat di Termini.operai_fiat.jpeg Ma, a meno di eventuali sorprese come «l´offerta su un piatto d´argento del terreno e del capannone Fiat», dalla multinazionale assicurano che non hanno intenzione di aprire un secondo punto vendita nell´area industriale di Termini: «Per noi aprire un Ikea a oltre 40 chilometri di Palermo in direzione Catania non è interessante - dice il responsabile delle relazione esterne, Valerio Di Bussolo - Confermiamo però l´interesse e la volontà, una volta lanciato il centro di Catania, di aprire un altro punto vendita a Palermo, ma non è nei nostri piani l´area di Termini Imerese». Lo scorso anno i vertici dell´Ikea erano sbarcati a Palermo e sembravano pronti ad acquistare dei terreni nella zona a monte della rotonda di via Oreto. Poi non se ne fece più nulla perché nel frattempo si era sbloccato il contenzioso con la Iko2 a Catania (che aveva come legale l´attuale assessore regionale Gaetano Armao) e i proprietari dei terreni a Palermo erano troppi e non si erano messi ancora d´accordo nella vendita al gruppo svedese.


Adesso il nome dell´Ikea a Palermo è tornato d´attualità dopo le frasi di Lombardo, impegnato nella crisi della Fiat. Il ministro Claudio Scajola per venerdì prossimo ha convocato un tavolo dove presenterà «sette proposte alternative per il futuro dell´area del Lingotto in Sicilia». Ma, se l´Ikea comunque non ha fatto alcuna offerta ufficiale, quali saranno le altre soluzioni annunciate da Scajola? Su questo c´Ã¨ il massimo riserbo, anche se sembrano certe le offerte del manager Simone Cimino che con il suo fondo Cape vuole portare nell´Isola gli indiani della Reva, e del gruppo Auchan per un centro commerciale. Di certo c´Ã¨ che l´imprenditore piemontese Gian Mario Rossignolo si è tirato fuori: «Non ho presentato alcuna proposta per lo stabilimento Fiat di Termini Imerese. Ho ricevuto un formulario dal Ministero dello Sviluppo Economico, ma ho risposto che non lo avrei riempito».

Un punto però rimane fermo nella trattativa: la Fiat vuole chiudere Termini ma cedere le aree solo per attività che non siano in diretta concorrenza con il gruppo. Di parere opposto è la Regione: «Siamo pronti a sostenere con un fondo da 350 milioni di euro le imprese che vogliono sbarcare a Termini al posto della Fiat, ma non per attività che siano altro rispetto all´auto», dice l´assessore alle Attività produttive, Marco Venturi.



Native | 2024-04-25 09:00:00
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