Prima di dare corso allo svincolo del bene,però, è stato raffrontato dai Carabinieri lo stato dei luoghi con gli atti in loro in possesso, giungendo così alla conclusione che i lavori edili erano continuati ed ampliati con la realizzazione peraltro di un imponente muro in pietra ed addirittura una strada in conglomerato cementizio. I proprietari del fondo anziché vedersi restituito l’immobile hanno subito un nuovo sequestro, questa volta esteso anche alle pertinenze del fabbricato, oltre, chiaramente, al deferimento alla competente Autorità Giudiziaria per il nuovo illecito edilizio compiuto, ed a seguire i reati di violazione di sigilli e dispersione di cose sottoposte a sequestro. Infatti, del materiale e dell’attrezzatura edile sul quale continuava a permanere lo stato di sequestro non vi era più traccia alcuna.