“Ancora una volta abbiamo assistito alla demonizzazione di una città e dei suoi abitanti, subito tacciati di essere conniventi ed
addirittura di idolatrare uno spietato assassino, sol perché un fruttivendolo aveva deciso di scrivere sulle fiancate del suo furgone una frase, probabilmente di dubbio gusto, ma che nulla aveva da spartire con il boss latitante. Ai tutori dell’ordine è bastata un indagine di poche ore per fare luce sulla vicenda, e mi rammarica pensare che anche i solerti giornalisti che hanno subito gridato al mostro, avrebbero potuto fare la medesima scoperta senza diffondere inutili allarmismi e senza gettare ulteriore fango sulla nostra città. Infatti la notizia è finita anche con il girare su Facebook e su vari siti di informazione, ma quando la vicenda si è rivelata una bufala,non ho trovato analoga rilevanza né adeguati spazi sulla stampa. Ma non è la prima volta che questo accade, potrei citare diversi episodi, a cominciare da quanto accaduto ad un giovane attivista di Rifondazione Comunista, affrontato da coetanei che, a suo dire, lo avrebbero picchiato mostrandosi con magliette dedicate al padrino. Anche in quel caso si scrissero fiumi di inchiostro, ma a nessuno venne in mente di chiedere a quel giovane come mai, di un fatto così grave, non esista alcuna denuncia presso gli organi di polizia, ma solo denunce a mezzo stampa. Noi non abbiamo mai chinato la testa, o misconosciuto il problema, anzi lo abbiamo sempre affrontato, portando avanti la nostra azione amministrativa nel solco della legalità, convinti come siamo che anche i piccoli gesti quotidiani, possano contribuire a modificare certe mentalità e certe metodiche che da noi non hanno trovato diritto di cittadinanza. Sento di parlare a nome di tutti quei cittadini onesti e laboriosi che sono stanchi di essere accomunati alla mafia ,sol perché hanno in comune il luogo di nascita con il più pericoloso dei latitanti di mafia. I miei concittadini vogliono finire sui giornali per le bellezze culturali, archeologiche, naturali, eno-gastronomiche, o per gli esempi di imprenditoria sana e coraggiosa che riescono ad esprimere. Ai giornalisti rivolgo un appello: Perché non raccontate le storie positive di chi porta avanti con il sudore della fronte la propria attività, invece di continuare ad ammantare di mafiosità qualunque cosa accada nella nostra città? Perché se qualche idiota imbratta un muro a Trapani, è solo un deficiente, se lo fa a Castelvetrano diventa un adoratore di Matteo Messina Denaro? Noi continueremo a lavorare con operosità ed onestà, e siamo sicuri che verrà il giorno in cui queste due virtù faranno notizia.”