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06/06/2010 04:32:56

La protesta dei precari siciliani. Le proposte del governo regionale

 

Alla manifestazione, organizzata da Cgil, Cisl e Uil con l'adesione dell'Ugl, in piazza Indipendenza, davanti alla sede della presidenza della Regione, ci sono anche i sindaci di decine di Comuni con i loro gonfaloni e diversi parlamentari. Tra i tantissimi striscioni, spiccano quelli con le scritte "Lavoro = dignità" e "Parole, parole, come canta Mina: 20 anni di precariato".

Ieri era stato il presidente della Regione, Raffaele Lombardo a difendere le loro ragioni: "I 22.500 precari dovrebbero essere cancellati ed andare a casa, perché si viola il patto di stabilità? - aveva affermato - Questo è impossibile. Pretendiamo, invece, una deroga, affinchè questi lavoratori restino al proprio posto.

Il nostro obiettivo è la stabilizzazione, ma destineremo il personale a mansioni e funzioni precise, impedendo ogni ipotesi di futuro precariato, così come abbiamo fatto bloccando le assunzioni fin dal nostro insediamento".

I sindacati hanno però annunciato che chiederanno al governatore siciliano "un disegno strategico largo e prospettive certe per i lavoratori, non mere proroghette del patto di stabilità, dal sapore elettorale".

LE PROPOSTE IN CAMPO. Entro un anno gli enti locali dovranno trasformare a tempo indeterminato i contratti dei precari mentre la Regione siciliana aumenterà da 5 a 10 anni il contributo per la stabilizzazione. Lo prevede il disegno di legge presentato in commissione bilancio all’Assemblea regionale siciliana, il cui iter comincerà la prossima settimana, come annunciato dal governatore Raffele Lombardo che oggi ha chiesto al sottosegretario Gianni Letta la deroga al patto di stabilità per rinnovare, intanto, i contratti in scadenza di 22.500 precari. Il presidente dice di avere ricevuto “rassicurazioni”. Al sottosegretario il governatore ha chiesto la modifica della manovra correttiva del governo “perché non sia applicata ai precari degli enti locali siciliani la norma che fissa un limite del 50% ai contratti che comuni e province possono rinnovare”.
Per Lombardo la legge sulla stabilizzazione ”chiuderà questa pagina fatta di ansie e di apprensioni, per questi lavoratori impegnati da oltre 20 anni negli enti locali siciliani”. ”La loro è una professionalità ormai acquisita, di cui le amministrazioni non possono fare a meno – aggiunge il governatore -. Si tratta è vero di oltre 22 mila e 500 persone, ma è anche vero che il governo ha imposto a tutti gli enti pubblici il blocco di ogni nuova assunzione, e che la funzionalità di moltissimi uffici è garantita esclusivamente da questi lavoratori”.