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13/10/2010 07:00:00

Parte da Castellammare la creazione di una banca dati europea sui rapaci

sul monitoraggio dei rapaci tentuosi per tre giorni a Castellammare del Golfo, ed al quale hanno partecipato più di 50 scienziati provenienti da 25 paesi europei ed anche dalla Georgia, Israele e dagli Stati Uniti. Il programma Eurapmon ha lo scopo di rafforzare la collaborazione tra gli scienziati: naturalisti che studiano i rapaci per mantenere la conservazione della specie e studiosi che utilizzano i rapaci per studiare i contaminanti nell’ambiente. «Siamo davvero contenti di essere stati in Sicilia, per il workshop inaugurale. Lo Zingaro è davvero unico in Europa per la sua fauna selvatica straordinaria, che include molte specie rare di rapaci -dicono Guy Duke e Paola Movalli, rispettivamente presidente e coordinatrice del progetto, arrivati dal Belgio-. Castellammare del Golfo è una località meravigliosa e l’ospitalità locale è stata eccezionale. Eurapmon è finanziato da accademie di ricerca nazionali ed altri enti di 15 paesi europei. Il Ministero Italiano dell’Ambiente è l’organismo principale che ha finanziato il nostro programma e fondi sono anche arrivati dal Comune di Castellammare del Golfo, ente capolfila per l'Italia. Gli oltre 50 scienziati che hanno partecipato al workshop fanno parte di gruppi eminenti di ricerca, istituti del governo e gruppi che lavorano per la conservazione in Europa, dall’Atlantico agli Urali, e dal Mediterraneo al Circolo Artico. Gli scienziati hanno sviluppato proposte di livello tecnico e scientifico per il programma, mostrando grande apprezzamento per il lavoro eccezionale di organizzazione locale, curato dall'assessore all'Ambiente del Comune di Castellammare del Golfo, Marilena Barbàra. Il workshop ha avuto anche l’appoggio della Provincia di Trapani, del Comando del Corpo Forestale, dell’Azienda Regionale delle Foreste Demaniali, e di molti sponsor locali, quali la Banca Don Rizzo, Prestinuova, l'Agesp, la Cantina Cusumano, l'associazione siciliana Danza ed i maestri pasticcieri Cappello».