La dieta mediterranea diventa patrimonio dell'umanità
ta mediterranea, patrimonio culturale immateriale dell'umanità.
L'ok è arrivato questo pomeriggio da parte del comitato intergovernativo dell'Unesco riunito a Nairobi come ha confermato, Pier Luigi Petrillo, responsabile della delegazione del ministero delle Politiche agricole alimentari e forestali che ha aggiunto che la "Dieta Mediterranea è stata approvata all'unanimità". "Al momento della proclamazione - ha continuato Petrillo - c'è stata un'ovazione tra i delegati di tutti i 166 Stati presenti. Molti delegati si sono riuniti intorno alla delegazione italiana per le felicitazioni".
Non è stato facile. Per la decisione Italia, Grecia, Marocco e Spagna hanno contato ma l'Albania era contraria. Il percorso era stato iniziato nel 2007 dall'allora ministro dell'agricoltura Paolo De Castro con la sottoscrizione, assieme alla Spagna, di una dichiarazione congiunta. ll responsabile del ministero ha detto che i quattro Paesi che hanno sostenuto la candidatura per la Dieta Mediterranea si sono trovati concordi nel volere "dedicare il riconoscimento al sindaco Angelo Vassallo", ucciso in un agguato lo scorso 5 settembre a Pollica in Campania.
"Noi tutti ricordiamo Pollica come una comunità emblematica - ha precisato Petrillo - Ci tenevamo molto, perché il sindaco Vassallo aveva lavorato con il nostro ministero su questa candidatura. "E' stato un bel momento. Io mi sono un po' commosso", ha concluso Petrillo. "So che a Nairobi - ha detto il ministro delle politiche agricole alimentari e forestali, Giancarlo Galan - la delegazione del ministero ha dedicato il prestigioso riconoscimento dell'Unesco proprio a un uomo simbolo del Cilento, il sindaco di Pollica Angelo Vassallo. Mi associo a loro, non senza commozione, per ricordare colui che con tanta passione aveva sostenuto con convinzione e passione fin dall'inizio questo progetto: sono certo che il risultato raggiunto oggi lo avrebbe reso orgoglioso".
La discussione in sede Unesco è stata problematica e ha rischiato di essere rinviata, ha spiegato Petrillo, da domenica a Nairobi con l'obiettivo di portare a casa il risultato. "L'Albania, membro del comitato che deve decidere - ha detto -, ha fatto un intervento duro nei confronti delle candidature che possono avere valore commerciale come ad esempio la Dieta Mediterranea, e si è detta molto preoccupata che in Italia si stia già festeggiando per un riconoscimento che ancora non c'è".
Soddisfatto il ministro delle politiche agricole alimentari e forestali, Giancarlo Galan. "Dopo giorni di trattative, il risultato sperato è arrivato. Questo prestigioso successo mi riempie d'orgoglio e rappresenta un traguardo storico per la nostra tradizione alimentare e per la cultura dell'intero Paese", ha detto. "La proclamazione della Dieta Mediterranea rappresenta una svolta epocale nel processo di valorizzazione di usi e costumi legati alle diete alimentari dei vari popoli, ha aggiunto Galan che poi ha ringraziato "di cuore" la comunità del Cilento, il cui sostegno convinto nel corso della candidatura è stato indispensabile, e in particolare il presidente del Parco Nazionale del Cilento e Vallo di Diano, Amilcare Troiano.
La decisione ha effetti collaterali importanti. All'estero i prodotti base della dieta mediterranea made in Italy stanno già volando forte, con un aumento del 9 per cento nelle esportazioni in quantità, che conferma la grande fiducia conquistata dalle produzioni tricolori a tavola. E ora la Coldiretti può festeggiare, sulla base dei dati Istat relativi ai primi sette mesi dell'anno, ciò che questa mattina con la prima maxispaghettata doc al Campidoglio a Roma, si augurava e basta. Molto positive, ricorda la Coldiretti, sono le performance di ortaggi (+20% in quantità nell'export), frutta (+18%) e olio d'oliva (+10%), ma anche conserva di pomodoro (+3%), pasta (+2%) e vino (+1%), a dimostrazione della tenuta del made in Italy a tavola nonostante la crisi globale. Il successo all'estero dei prodotti della dieta mediterranea, conclude Coldiretti, rappresenta anche un volano di sviluppo per il turismo enogastronomico che vale 5 miliardi e si conferma il vero motore della vacanza made in Italy, unico segmento in costante e continua crescita nel panorama dell'offerta turistica nazionale.
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